I deluchiani ora sono contesi da tutti. Manfredi tace, Schlein manda i suoi, Martusciello spalanca le porte.
I moderati in bilico: via dal Pd o fedeli a De Luca?
Con la decisione della Corte Costituzionale che ha sancito la fine della possibilità di un terzo mandato per Vincenzo De Luca, il terremoto politico in Campania è appena cominciato. La domanda è una sola: cosa faranno adesso i “deluchiani”? Chi per anni ha sostenuto il governatore senza mai digerire davvero il Partito Democratico versione Schlein si ritrova oggi a un bivio. Restare? Andarsene? E soprattutto: seguire De Luca ovunque decida di andare?
Tra tentazioni centriste e fedeltà personale, i consiglieri regionali a lui vicini — da Giuseppe Sommese a Giovanni Zannini — si preparano a diventare ago della bilancia per ogni coalizione. Intanto il Pd prova a non perderli, come conferma il commissario Antonio Misiani: «Evitiamo strappi con chi ha guidato la Regione in questi anni».
Forza Italia all’attacco: “Porte aperte ai deluchiani”
Mentre il centrosinistra riflette, il centrodestra si muove con rapidità. Fulvio Martusciello, eurodeputato e leader campano di Forza Italia, non aspetta un secondo dopo la decisione della Consulta e lancia un messaggio chiaro: «Porte aperte. Pronti ad aprire una pagina nuova. Dialoghiamo con tutti i consiglieri di centro che si sono sentiti legati a De Luca ma che ora sono liberi di scegliere».
Un invito che semina scompiglio nel campo progressista e lancia un’opa politica su molti pezzi di centro moderato.
Centrodestra compatto: “Fine dell’era De Luca, è ora di cambiare”
La Lega esulta. «La Consulta ha anticipato il giudizio degli elettori», commenta il deputato Gianpiero Zinzi. Dura anche Mara Carfagna, segretaria di Noi Moderati: «Archiviata la furbata di De Luca. Ora parola ai cittadini».
Il centrodestra è già in campagna elettorale, compatto e in cerca del nome giusto per catalizzare il voto anti-De Luca e quello dei moderati orfani del governatore.
Centrosinistra: tra la soddisfazione per il verdetto e l’urgenza di costruire
Nel campo progressista la decisione della Corte è vista come una vittoria della linea Schlein. Ma ora inizia il difficile. Lunedì a Napoli arriveranno Igor Taruffi e Davide Baruffi, due esponenti della segreteria nazionale, per incontrare i segretari provinciali e i consiglieri regionali. Obiettivo: blindare l’unità interna e costruire la nuova coalizione con M5S e forze civiche.
Occhi puntati su Mario Casillo, vero baricentro del Pd campano. Misani lancia un appello all’unità: «Dobbiamo aprire una pagina nuova, anche con chi ha governato finora. Il modello è quello che ha portato Manfredi alla vittoria a Napoli nel 2021».
Strappi in vista: le prime voci fuori dal coro
Non mancano però i primi segnali di frattura. «Noi siamo stati gli unici nel campo progressista a dire no al terzo mandato. Saremo presenti alle Regionali senza doverci giustificare», attaccano da “Per le persone e la comunità”. Una frecciata al Pd e ai suoi tentativi di mantenere dentro i fedelissimi di De Luca.