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Juventus, c’è il dilemma Allegri nel piano di riscatto

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La tormentata stagione della Juventus finirà ufficialmente domenica con la trasferta di Udine, poi si aprirà un’altra fase cruciale per squadra e club. “Il 5 giugno ci troveremo per pianificare una serie di cose, ne usciremo fortificati da tutte le vicende che abbiamo vissuto” diceva Massimiliano Allegri prima di affrontare il Milan e di subire la quindicesima sconfitta stagionale (16 se si aggiunge l’eliminazione di Siviglia dopo il pari nei 90 minuti). Tante, troppe, anche se ci sono attenuanti e alibi, tra un’infermeria sempre piena alla Continassa e le questioni extra-campo che hanno avuto inevitabili conseguenze sui risultati. Il massimo cui può ambire la Juve è il quinto posto, anche se dovrà superare Roma e Atalanta all’ultima curva partendo in ritardo di uno e due punti. I bianconeri possono agguantare l’Europa League, ma pende sempre il giudizio dell’Uefa che potrebbe escludere la Juve dalle coppe internazionali.

Perché se da una parte i problemi con la Figc sono stati sanati tra la penalizzazione sul caso plusvalenze e il patteggiamento per la querelle stipendi, dall’altra c’è ancora attesa di capire eventuali sanzioni e provvedimenti sul fronte internazionale. In ogni caso, l’impatto economico sarà importante, perché la Champions garantiva introiti imparagonabili a quelli delle altre competizioni e almeno per il prossimo anno i bianconeri non saranno su palcoscenici del genere. Così anche la rosa dovrà essere ridisegnata, a partire dal nuovo ds (in pole c’è sempre Giuntoli) e dalla situazione legata all’allenatore.

I risultati non sono dalla sua parte, l’Allegri-bis non è riuscito a ripetersi: il ciclo vincente non si è riaperto, il suo biennio si concluderà con zero trofei in bacheca. Un ‘delitto’ per un club come la Juve, lo ha sottolineato anche Szczesny, ed è inevitabile che la posizione del tecnico sia sotto la lente d’ingrandimento. Il rendimento deludente, però, è bilanciato da un contratto pesantissimo, da circa sette milioni di euro a stagione per altri due anni, e sono in corso valutazioni. Poi ci sono i discorsi legati ai singoli giocatori: l’avventura di Di Maria è ormai ai titoli di coda, il rinnovo di Rabiot è in salita e non si esclude una partenza eccellente per finanziare il mercato. Il nome di Vlahovic è quello più chiacchierato, il Bayern Monaco sembra intenzionato ad affondare il colpo per l’ex viola che fu prelevato nel gennaio del 2022 per 70 milioni di euro più 10 di bonus. La Juve è da ricostruire, ci sono molti più punti interrogativi che certezze dalle parti della Continassa. Di certo, però, si lavorerà per tornare vincenti e competitivi.

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Champions: Ancelotti, rigore molto dubbio ma abbiamo vinto

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“E’ stata una gara difficile, combattuta dall’inizio alla fine. Il primo gol potevamo evitarlo ,ma successivamente abbiamo iniziato a giocare bene. Poi nel momento migliore abbiamo incassato un rigore molto dubbio, ma alla fine abbiamo vinto”. Così Carlo Ancelotti, dai microfoni di Sky Sport, nel dopopartita di Napoli-Real Madrid. Ma del rigore, che ha definito molto dubbio, Ancelotti ha parlato conl’arbitro Turpin alla fine del match? “Gli ho detto che non è rigore, è vero che la mano era un po’ coperta ma stava scivolando e generalmente questi rigori non si fischiano”, la risposta di Ancelotti, che poi dedica una battuta all’azione che ha portato al terzogol dei suoi.

“Valverde ha fatto un tiro incredibile, mi sembra assurdo dire che quello è autogol di Meret – sottolinea il tecnico del Real -. Lui è un grandissimo centrocampista che ha tra le varie qualità anche questo tiro formidabile: quanti gol farà non lo so, e non è così importante”. Una nota di merito anche per Bellingham, sempre tra i migliori. “Ciò che stupisce di Bellingham è che ha 20 anni – dice Ancelotti -, mostra straordinarie qualità ma ha soli 20 anni. Sta dimostrando tutto il talento che ha, ciò che sorprende è la personalità”.

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Garcia: meritavamo pari ma su 1-1 Napoli si è aperto troppo

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“Meritavamo il pareggio stasera, abbiamo giocato bene contro una grande squadra, ma il calcio va anche così”. Commenta così Rudi Garcia, allenatore del Napol, il ko in Champions contro il Real Madrid. “I ragazzi – ha spiegato Garcia – devono stare più tranquilli. Ci sono possibilità di sbagliare ma sull’1-1 ci siamo aperti troppo, quando hai momenti difficili devi ricompattarti e non ti fai infilare dall’avversario e invece contro Bellingham e Valverde abbiamo sofferto. Poi nella ripresa abbiamo ripreso il ritmo, palleggiato e segnato. Poi c’è il rigore per noi e c’è stato anche un successivo fallo di Rudiger, quindi le cose sulle contestazioni sul rigore fischiato si pareggiano, anche se il mano c’era davvero”.

Il tecnico commenta la pressione finale del Napoli alla ricerca del 3-3: “Chi entrato ci ha portato densità e freschezza ha detto – per tentare di pareggiare. Le scelte sono state basate sul momento, Politano era stanco a ma la squadra giocava bene, poi è entrato Elmas per poter attaccare di più ma alla fine abbiamo pressato poco. Nel provarci con i cambi è dovuto anche al fatto che per alcuni gicoatori era la terza partita in nove giorni e hanno giocato molto”.

Il tecnico azzurro commenta il secondo gol del real firmato da Bellingham dopo slalom nello stretto: “Quel gol – spiega – fa parte del momento del match in cui abbiamo poco protetto l’asse della nostra squadra. Dovevamo chiudere con gli esterni e i centrocapisti in generale. In quella azione perdiamo un duello con sfortuna con la palla che passa tra le gambe di Ostigard, che ha fatto una buona gara e ha anche segnato. Quidi lì paghiamo l’atteggiamento sbagliato della squadra. Bisogna capire meglio i momenti della gara”. Per il tecnico del Real Madrid Ancelotti: “E’ stata una partita difficile, siamo partiti incassando un gol che era evitabile, poi però abbiamo cominciato a giocare bene”.

Il tecnico ex Napoli sottolinea che il tocco di mano di Nacho “non era rigore – dice – perché un rimbalzo è difficile da non toccare mentre si è in scivolata e in Champions infatti non vengono fischiati. Comunque noi siamo soddisfatti del nostro attacco, Valverde è un grandissimo giocatore che ha oltre a tante qualità questo tiro formidabile. Bellingham? Stupisce la straordinaria qualità e personalità, ha un forte carattere, ha solo 20 anni e dimostra il talento che possiede”. Il tecnico del Real Madrid parla anche dello stop della difesa a Osimhen: “Contro Osimhen – ha detto – lo abbiamo tenuto due contro uno e i centrali dietro hanno fatto molto bene. Sugli angoli abbiamo sofferto ma siamo stati bravi”.

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Sinner nella storia: batte Alcaraz e vola in finale contro Medvedev a Pechino

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Jannik Sinner nella storia: batte Carlos Alcaraz e vola in  finale del “China Open” a Pechino,  sui campi in cemento dell’Olympic Green Tennis Centre. Un torneo che ha come montepremi 3.633.975 dollari.

Sinner, 22 anni era la sesta testa di serie ed ha sconfitto in semifinale lo spagnolo Alcaraz, numero 1 del tabellone e del ranking mondiale, in due soli set con il punteggio di 7-6, 6-1, poco meno di due ore di gioco.  Il giovane azzurro altoatesino sfiderà per il titolo il russo Daniil Medvedev, seconda testa di serie e numero 3 del mondo, che in semifinale aveva battuto Alexander Zverev.

 

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