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Cronache

Incidenti lavoro, a Benevento sei indagati per la morte di un operaio su un cantiere in stazione ferroviaria

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La Procura di Benevento  ha aperto un fascicolo sulla morte dell’operaio avvenuta lunedi’ scorso in un cantiere all’interno della stazione ferroviaria centrale di Benevento. Sei gli avvisi di garanzia che sono stati notificati ad altrettante persone, tra cui i titolari delle imprese che stanno eseguendo i lavori ed ai responsabili della Rfi. Le sei persone sono indagate, a vario titolo, per la morte di Tommaso D. L., operaio di 58 anni di Afragola (Napoli) che lunedi’ mattina e’ deceduto all’istante dopo essere caduto da una impalcatura, alta quattro metri, allestita nel cantiere.

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Cronache

Il giorno di Toti, ma il governatore non risponde al gip

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L’interrogatorio di garanzia di Giovanni Toti, ai domiciliari per corruzione ambientale, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e promesse elettorali, dura solo mezz’ora: il governatore arriva al palazzo di giustizia di Genova alle 14:09, con un’auto con i vetri oscurati che entra direttamente nel garage, e ne esce alle 14:35. Un brevissimo incontro con la gip Paola Faggioni e con uno dei magistrati che coordina l’inchiesta che ha terremotato la politica ligure, portando Toti ai domiciliari assieme all’ imprenditore della logistica Aldo Spinelli e al carcere per l’ad (sospeso) di Iren ed ex presidente dell’authority portuale Paolo Signorini. Difeso dall’avvocato Stefano Savi, come era stato ampiamente annunciato, Toti si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere.

“Chiederemo la prossima settimana di farci interrogare. Al momento stiamo leggendo tutte le carte – ha detto il legale – E dopo chiederemo la revoca dei domiciliari”. E sarà quella l’occasione per ribadire i concetti che già in questi giorni il legale ha espresso: Toti “rivendica di avere svolto una attività politica alla luce del sole e tutta tracciata. Non ha avuto un vantaggio personale, non c’è stato un uso privato”. “Il presidente sta bene ed è determinato a spiegare tutto quello che c’è da spiegare” fanno sapere dall’entourage del governatore che è costantemente in contatto con l’avvocato Savi. Stamani però non è stato possibile per nessuno, né per le decine di giornalisti assiepati davanti al tribunale né per gli inevitabili curiosi fermi all’angolo della strada, vedere le due macchine scure che hanno accompagnato Toti in Tribunale. Né tantomeno attendere davanti alla porta del Gip e nei corridoi.

Il governatore, scortato dalla Guardia di finanza, è stato fatto passare dai parcheggi sotterranei. “Una cortesia istituzionale”, è stato fatto notare da abituali frequentatori del palazzo di giustizia, che “per altri indagati eccellenti non è stata adottata”. In più, poco prima delle 13, il corridoio che portava alle aule è stato improvvisamente ‘blindato’ con alcune transenne e un cartello: ‘Venerdì 10 maggio – piano 3 dalle ore 13:00 interdetto per lavori”. Ordine e sindacato dei giornalisti hanno protestato con una nota: “Nessuno può impedire ai cronisti di fare il proprio lavoro. Devono essere garantiti sempre, e a maggiore ragione su fatti così rilevanti, il diritto di cronaca e la libertà di stampa che non posso andare a intermittenza in base ai soggetti coinvolti”.

Subito dopo aver firmato il verbale, Toti è stato riaccompagnato ad Ameglia, poco più di 100 km da Genova, nella casa che tante volte ha fatto da sfondo ai suoi selfie. Lì approfondirà le circostante e le contestazioni che gli vengono fatte nelle oltre 600 pagine di ordinanza e negli atti dell’inchiesta e preparerà la sua difesa prima di presentarsi davanti ai pm, molto probabilmente la prossima settimana. L’avvocato Savi continua comunque a ribadire che tutto il denaro, tutti i fondi ricevuti sono tracciabili, che tutto è stato fatto alla luce del sole e che quelle sottolineate nell’ordinanza non sono ‘dazioni’ (per il codice penale il passaggio illegale di denaro, generalmente da un imprenditore a un politico, in cambio di protezione o di favori). Insomma, dice Savi, non c’è stato nulla di illecito. E Toti questo vuol spiegare quando incontrerà, per la seconda volta, i magistrati.

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Pomodorini a scuola, bambini intossicati in Emilia-Romagna

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Più di cento bambini e alcuni insegnanti in quattro scuole del Modenese, altri casi in altre scuole dell’Emilia-Romagna, come a Forlì, Rimini e Faenza: si sono sentiti male dopo aver mangiato a scuola dei pomodori ciliegini, forniti alle scuole nell’ambito del progetto ‘Frutta e verdura a scuola’ promosso dal ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare per promuovere corretti stili alimentari fra i più piccoli. I primi casi sono emersi ieri in due scuole elementari di Modena (Emilio Po e Galilei): dopo aver mangiato i pomodorini per merenda i bimbi si sono sentiti male, accusando nausea, vomito e infiammazioni. Nessun caso particolarmente grave: su un totale di 132 bambini e sette insegnanti soccorsi in quattro scuole del Modenese, fa sapere l’Azienda Usl, solo due sono stati portati al pronto soccorso e dimessi poche ore dopo.

Le segnalazioni dei casi sono però aumentate, tanto che la sanità pubblica dell’Emilia-Romagna è intervenuta per sospendere il progetto (che nelle prossime settimane aveva anche in programma altre tappe dedicate a fragole e carote) soprattutto relativamente al consumo della fornitura incriminata dei pomodorini, dei quali, ad ogni scuola aderente al progetto, sono state consegnate delle vaschette da mezzo chilo. Sono in corso delle analisi sui campioni di pomodorini che dovranno fare chiarezza sul problema che ha portato all’intossicazione. La sospensione in via cautelativa della distribuzione dei pomodorini era stata presa immediatamente anche dalle scuole coinvolte che hanno segnalato il problema al ministero, anche perché la sintomatologia si sarebbe presentata con una latenza molto breve rispetto al consumo (15-30 minuti), caratterizzata da nausea e vomito associati in alcuni casi a bruciore delle mucose orali e periorali. In alcuni bambini i due sintomi si sono presentati insieme, in altri separatamente. Quanto basta, comunque, per interrompere il progetto.

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Vincita record al Superenalotto a Napoli: 100 milioni vinti con una schedina da 2 euro

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Un fortunato giocatore di Napoli ha vinto un jackpot straordinario al Superenalotto, portando a casa la cifra sbalorditiva di 101.511.953,21 euro. Il vincitore ha centrato il primo “6” dell’anno 2024, realizzando la sua giocata presso la Sisal Tabaccheria di via Toledo, precedentemente conosciuta come Via Roma, al numero 410.

La combinazione vincente del fortunato biglietto è stata 6, 40, 80, 71, 55, 20, con il numero Jolly 12 e il SuperStar 75. Il jackpot è stato raggiunto con una schedina del costo di soli due euro, dimostrando che anche con una piccola scommessa si possono ottenere risultati grandiosi.

Questa vincita segue l’ultimo grande jackpot del 16 novembre 2023, quando 85,1 milioni di euro sono stati vinti a Rovigo. Il jackpot più alto nella storia del Superenalotto rimane quello del 16 febbraio 2023, quando una vincita colossale di 371,1 milioni di euro è stata divisa tra i partecipanti di una giocata collettiva.

Un Punto Vendita Fortunato nel Cuore di Napoli

La tabaccheria dove è stata realizzata la vincita si trova in via Toledo, una delle strade più vivaci e frequentate di Napoli, nota per i suoi negozi e come punto di ritrovo quotidiano per migliaia di turisti e residenti. Salvatore, il titolare del punto vendita “Bella ‘mbriana”, si esprime sulla difficoltà di identificare il fortunato vincitore: “Vendo centinaia di giocate ogni giorno. È impossibile dire chi abbia vinto, ma spero che sia una persona del quartiere. Conosco tanti che ne avrebbero bisogno e mi piacerebbe che i soldi andassero a uno di questi.”

Un Gioco che Cambia Vite

Dal 1997, anno di nascita del SuperEnalotto, sono state realizzate 130 vincite con il “6”, distribuendo premi per un totale di oltre 5 miliardi di euro. Il gioco ha visto anche l’introduzione di nuove regole nel 2016, che hanno permesso una distribuzione più sostanziosa del montepremi, l’introduzione di vincite anche con soli due numeri e premi istantanei, rendendo il gioco ancora più attraente per i partecipanti.

La storia di questa vincita eccezionale aggiunge un altro capitolo affascinante alla storia del Superenalotto, un gioco che continua a sognare e a cambiare la vita di molti fortunati vincitori.

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