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Il solito Giroud e Pulisic trascinano il Milan, Bologna ko 2-0

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Bastano venti minuti, al nuovo Milan, per mettere in chiaro le proprie intenzioni e rispondere a Napoli, Inter, Juventus e Atalanta. Buona la prima per i rossoneri, che piazzano un pesantissimo uno due nei primi venti minuti: Giroud sblocca la gara al minuto 11, con un tocco sotto misura, Pulisic raddoppia dieci minuti più tardi, dopo scambio con Giroud con una conclusione in diagonale potente e precisa. Nel mezzo c’è l’assist di Reijnders per Giroud e un Pulisic che ispira con il cross l’azione del primo gol, dettagli utili a raccontare come la rivoluzione estiva del Milan abbia trovato una sintesi e il lavoro di Pioli abbia consentito alla squadra di offrire un impatto decisamente convincente al pronti via della stagione. Al contrario, il Bologna è un cantiere aperto, in cerca di certezze e nuovi acquisti dopo le partenze di Schouten e Arnautovic e con un Orsolini ancora a mezzo servizio. I rossoblù partono forte, pressano e colpiscono la traversa con Lykogiannis dopo appena 22 secondi. Trovano buone giocate da Zirkzee, Ferguson e dal nuovo arrivato Ndoye, ma non pungono.

Il Milan, invece, alla prima azione buone trova la rete: cross di Pulisic, Reijnders prende alle spalle Posch e mette Giroud davanti alla porta, che non sbaglia. Ndoye e Ferguson cercano il pareggio, ma non trovano la porta, il Milan invece affonda: con Pulisic trovando il 2-0. E sempre Giroud chiama Skorupski al miracolo con una conclusione al volo mancina. Leao è fumoso, ma il resto del Milan va che è una meraviglia, perché pure Loftus Cheek ci mette interdizione e ripartenze. Il Bologna si accende nella ripresa, con l’ingresso di Orsolini, che reclama un rigore per contatto con Tomori. Poi, Ndoye, con un’azione personale sulla sinistra, arriva a tu per tu con Maignan ma centra il palo e a stretto giro di posta il portiere rossonero salva su Aebischer e Posch evitando ai rossoblù di riaprire la partita e ai suoi compagni cattivi pensieri.

Il Milan ha anche forze fresche in panchina e Pioli inserisce anche i nuovi acquisti Chukwueze e Okafor, oltre a Pobega e Kalulu e i rossoneri gestiscono senza ulteriori patemi il finale di gara, sfiorando il 3-0 con il palo di Leao. Il Milan passa al Dall’Ara: un Dall’Ara che prima del calcio d’inizio ricorda Carlo Mazzone con i cori e gli striscioni della curva: “Eterno condottiero di un calcio sincero. Ciao Carletto Mazzone, sempre nel nostro cuore”.

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La maledizione del Maradona, Napoli sconfitto anche dall’Inter

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L’Inter si conferma in vetta alla Serie A grazie al successo in trasferta con un netto 3-0 al ‘Maradona’ sui campioni d’Italia in carica del Napoli. I nerazzurri sbloccano il match al 44′ del primo tempo con Calhanoglu e dilagano nella ripresa con Barella al 16′ e Thuram al 40′. In classifica la squadra di Inzaghi è prima con 35 punti, 2 in più della Juventus e 6 in più del Milan. Gli azzurri restano fermi a quota 24 in quarta posizione insieme alla Roma. Partono forte i padroni di casa e al 3′ sono pericolosi con un’azione manovrata che Elmas conclude con un tiro dalla distanza, Sommer si distende e devia in angolo.

Al 12′ rete annullata a Thuram dopo una bella combinazione con Lautaro: il francese è oltre la linea difensiva nerazzurra quando calcia in diagonale e batte Meret. Al 18′ un problema fisico costringe De Vrij a lasciare il campo, entra Carlos Augusto. Un minuto dopo altra bell’azione dei padroni di casa con Kvaratskhelia che premia l’inserimento di Elmas, il macedone calcia in diagonale e Sommer che respinge in tuffo. Al 27′ occasione anche per l’Inter, da Barella a Dumfries che mette in mezzo, Lautaro cerca l’anticipo sul primo palo ma viene fermato in angolo. Al 36′ Kvaratskhelia parte da sinistra e converge poi si fa chiudere e allora scarica il pallone a Politano che va al tiro che si stampa sulla traversa. Al 44′ si sblocca la partita. L’Inter va da sinistra verso destra, sponda di Dumfries fuori area, Barella lascia scorrere arriva Calhanoglu che calcia in maniera potentissima e fulmina Meret.

Al 13′ della ripresa azzurri aa un passo dal pari, Osimhen viene messo giù in area ma l’arbitro lascia proseguire, la palla finisce a Kvaratskhelia che calcia in diagonale, gran parata di Sommer che salva il risultato. Passano tre minuti e l’Inter raddoppia. Lautaro recupera palla sulla sinistra e vede l’inserimento di Barella che elude l’intervento di un difensore e poi batte Meret per la rete del 2-0. Primo gol in questo campionato per il centrocampista nerazzurro.

La squadra di Mazzarri accusa il colpo e al 22′ l’Inter sfiora il tris, questa volta con un’azione dalla destra di Dumfries, palla arretrata per Lautaro e conclusione di poco oltre la traversa. Al 24′ chance per il Napoli con un colpo di testa di Osimhen, palla che sfiora il palo. Comincia la girandola delle sostituzioni con Mazzarri che prima fa entrare Raspadori per Politano e poi Zielinski e Lindstrom, escono Elmas e Lobotka. Inzaghi risponde con Cuadrado e Frattesi al posto di Dumfries e Mkhitaryan. Al 40′ i nerazzurri calano il tris che chiude definitivamente la partita: azione manovrata dell’Inter, Cuadrado mette in mezzo una palla rasoterra e tesa, arriva Thuram che fa 3-0.

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L’ultima di Mourinho, parla solo in portoghese

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Ennesimo show di Mourinho, protagonista anche dopo la vittoria di Reggio Emilia col Sassuolo. Ancora una volta polemico, il tecnico della Roma si è presentato ai microfoni di Dazn per commentare la partita vinta in rimonta e lo ha fatto parlando solo in portoghese, senza rispondere alle domande.

“Ringrazio il direttore (Pinto ndr) e la società che nelle ultime 24 ore mi hanno offerto sostegno – le parole dell’allenatore giallorosso, finito sotto indagine della procura federale per aver espresso dubbi sulla designazione dell’arbitro Mercenaro per la gara con il Sassuolo, – e quindi la stabilità emotiva di cui si necessita per svolgere questo lavoro. E’ stata una vittoria lottata, sofferta e meritata perché anche quando eravamo in svantaggio siamo stati migliori. Sono felice per i giocatori”. In attesa della decisione della Procura dopo le dichiarazioni del pre partita, dove si era appunto detto preoccupato da arbitro e quarto uomo designati, “oggi parlo in portoghese – l’ultima dello Special One – perché il mio italiano non è così forbito per esprimere certi concetti, come quello sulla stabilità che è una qualità forte e necessaria per rendere al massimo livello”.

“A chi si lamentava (la panchina del Sassuolo ndr) – dico semplicemente che per ricevere fair play è necessario anche darlo” ha aggiunto Mourinho che ha concluso senza farsi fare domande. E anche in sala stampa ha continuato con la sua lingua madre perché “il mio italiano non è, evidentemente, sufficientemente chiaro”. Ancora allusioni alle polemiche della vigilia, dalle quali il tecnico della Roma si sfila a modo suo. Ringraziando società e tifosi del sostegno che gli danno, e tenendosi ben stretto un risultato strappato ad una gara molto difficile. O meglio ‘muy dificile’, ha detto, aggiungendo poi di avere sempre avuto la sensazione di poterla vincere, “anche quando eravamo sotto nel punteggio. L’arbitro? La prestazione è stata ottima, molto migliore di altre che avevo visto”.

Per il tecnico del Sassuolo Alessio Dionisi, “la partita è cambiata quando siamo rimasti in 10. La Roma ha pareggiato con un rigore disponibile e il gol del vantaggio arriva su autogol. Giusta l’espulsione, che tuttavia ci ha pesantemente condizionato: fin lì la gara l’avevamo fatta soprattutto noi2. Dionisi schiva poi le polemiche (“ho la mia educazione e il mio fair play”) e dice di preferire parlare “della partita e del Sassuolo che non degli episodi e degli avversari come fanno alcuni miei colleghi”. La chiosa va di conseguenza: “Undici contro 11 non l’avremmo mai persa”, dice Dionisi, che ci tiene a sottolineare come lui non va dietro “alle polemiche e alle chiacchiere” e, tornando al match, recrimina sugli errori commessi dai suoi che, aggiunge, “ci faranno crescere”.

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Sci: infinita Brignone, è doppietta a Mont Treblant

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Una Federica Brignone infinita, coraggiosa e perfetta ha vinto in 2’11″95 anche il secondo gigante di Coppa del Mondo a Mont Trembland. Per lei è la vittoria n.23 in carriera, che ne fa l’azzurra più vincente di sempre. E’ la prima volta che l’azzurra realizza una doppietta così, coronamento di una carriera che nel 2020 l’ha vista vincere la coppa del mondo, unica italiana nella storia dello sci. Federica si è imposta con una seconda manche tutta all’attacco ed una rimonta strepitosa dal 6/o posto al primo in condizioni meteo al limite, sotto una fitta nevicata e forti raffiche di vento.

Seconda la svizzera Lara Gut- Behrami in 2’12″28 e terza l’americana Mikaela shiffrin in 2’12″34, che si sono dovute inchinare alla eccezionale gara di Federica che non a caso ha realizzato il miglior tempo della seconda manche. Per l’Italia poi c’è’ Marta Bassino 8/a e vittima di qualche errore di troppo mentre Sofia Goggia ha invece chiuso buona 10/a un’altra bella gara in questa disciplina. Per l’Italia in classifica anche Elisa Platino 20/a e Roberta Melesi 21/a.

La coppa del mondo torna ora in Europa. Gli uomini – registrando un avvio di stagione assolutamente fallimentare con sei gare cancellate su sette in calendario e dopo il flop totale della trasferta negli Usa con l’annullamento di tutte e tre le gare di Beaver Creek – volano in Francia: in Val d’Isere sabato e domenica prossimi ci saranno un gigante ed uno uno speciale. Le ragazze saranno in Svizzera, a St. Moritz, dove s svolgeranno le prime gare per le velociste: venerdì prossimo superG, sabato discesa e domenica ancora un superG. Tutte gare per Sofia Goggia e le ragazze jet azzurre, comprese Brignone e Bassino che sono anche super gigantiste eccellenti.

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