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Il primo test per difendere la Terra dagli asteroidi

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Finora poter deviare la traiettoria di un asteroide minaccioso per la Terra era fantascienza, ma questa notte accadra’ davvero a 13 milioni di chilometri dalla Terra, nel primo esperimento di difesa planetaria. Alle 1,14 italiane la sonda Dart (Double Asteroid Redirection Test) della Nasa impattera’ contro il piccolo asteroide Dimorphos per deviarne la traiettoria, mentre il minisatellite LiciaCube dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) sfreccera’ sul luogo della collisione per catturare le primissime immagini e i dati, come un fotoreporter cosmico. Finanziato dall’Asi e realizzato dall’azienda Argotec di Torino, LiciaCube e’ il frutto di un grande gioco di squadra al quale partecipano Istituto Nazionale di Astrofisica, Politecnico di Milano, Universita’ di Bologna, Universita’ Parthenope di Napoli e Istituto di Fisica Applicata ‘Nello Carrara’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ifac). Lanciato il 24 novembre 2021 con la sonda Dart, LiciaCube e’ gia’ vicina a un primato: diventera’ “il primo satellite tutto italiano a operare in totale autonomia da una distanza alla quale nessun veicolo italiano si era mai avventurato, e che sara’ gestito da un centro di controllo in Italia”, ha detto Simone Pirrotta, responsabile della missione LiciaCube per l’Asi. “Mentre la sonda Dart si avvicinera’ al suo obiettivo, continuera’ a catturare immagini dell’asteroide fino a pochi secondi prima dell’impatto, poi il segnale si interrompera’”, ha detto Pirrotta. Quel silenzio sara’ il segnale che la sonda non e’ piu’ funzionante e che probabilmente avra’ raggiunto il suo obiettivo. “In quel momento – ha osservato l’esperto – LiciaCube sara’ a poco meno di mille chilometri dal punto dell’impatto e potrebbe vedere un leggero aumento della luminosita’”. Non e’ pero’ sicuro che questo possa accadere in quanto gli strumenti di LiciaCube acquisiscono le immagini con una cadenza prestabilita. Se l’impatto dovesse accadere in uno dei momenti previsti per l’acquisizione delle immagini, allora “questo sara’ un valore aggiunto”. Il minisatellite italiano comincera’ a catturare le prime immagini a partire da tre minuti dopo l’impatto di Dart, che arriveranno a Terra dopo alcune ore. Alla velocita’ di 6 chilometri al secondo, LiciaCube dovra’ modificare il suo assetto per catturare le immagini del luogo dell’impatto: “sara’ come guidare in autostrada e girare la testa per guardare un oggetto fermo al lato della strada”, ha detto Pirrotta. “Con il suo reportage in tempo reale, LiciaCube fornira’ informazioni quantitative sull’efficacia della tecnica di deflessione, cosa che ai telescopi basati a Terra richiedera’ un certo tempo, e sulla natura dell’asteroide”, ha detto ancora Pirrotta. Poco dopo il minisatellite si allontanera’, rivolgendo i suoi strumenti verso il lato dell’asteroide che Dart non ha potuto vedere: in modo da” ricostruire la forma dell’asteroide per classificarlo scientificamente”. Sara’ l’inizio di una nuova stagione di missioni dedicate alla difesa planetaria: dopo Dart, nel 2024 l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) prevede di lanciare Hera, la missione che dovra’ esaminare e misurare il cratere lasciato dall’impatto di Dart e raccogliere dati su composizione e massa dell’asteroide. Con Dart e LiciaCube, Hera fa parte della collaborazione internazionale Aida (Asteroid Impact and Deflection Assessment), nella quale confluiranno i dati raccolti nelle tre missioni.

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Dita e viso, il futuro della sicurezza senza password

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Intel ha istituto il World Password Day nel 2013. Ogni primo giovedì di maggio, da quell’anno, si ricorda l’importanza delle chiavi alfanumeriche, numeri e parole, per proteggere le nostre vite digitali. Una giornata che potrebbe presto essere un ricordo, con la dismissione delle password tradizionali a favore di metodi più sicuri. Non a caso, l’azienda di sicurezza Sophos vorrebbe ribattezzare l’iniziativa come “Giornata mondiale della password e dell’autenticazione a più fattori”. Per gli esperti del Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, alle password resta poco da dire: la biometria, ossia la scansione di polpastrelli e del viso, su smartphone, tablet ma anche computer, è l’unica via percorribile per difendere i dati dai criminali informatici.

“Le tecnologie attualmente disponibili consentono di implementare sistemi di protezione decisamente più efficaci rispetto alle sequenze di numeri, lettere e caratteri speciali che, moltiplicate per le decine di servizi digitali che ognuno di noi utilizza, sono oggettivamente impossibili da memorizzare, oltre che facilmente rintracciabili dai cyber criminali” afferma Alessio Pennasilico del Comitato Scientifico del Clusit. La sicurezza digitale può essere oggi garantita, per il Clusit, soltanto da tecnologie moderne di protezione degli account. Tra queste, l’autenticazione multi-fattore, che richiede una doppia validazione, oltre alla password, per verificare l’identità e ottenere il via libera per l’uso di un account, una rete o un’applicazione. Un esempio è la ricezione di un codice temporaneo che arriva sul proprio numero di cellulare.

Oppure i sistemi biometrici, che includono la mappatura delle impronte digitali, il riconoscimento facciale e la scansione della retina, e da altre tecnologie cosiddette “passwordless”, più sicure e meno attaccabili. Dello stesso parere è l’azienda di cybersecurity Kaspersky, che ha ricordato come, negli ultimi mesi a livello globale, quasi otto piccole e medie imprese su dieci (76% delle intervistate) siano cadute sotto i colpi degli hacker spesso a causa di password deboli e ripetute. Il 34% delle Pmi ha riportato fughe di dati riservati, il 23% danni alla reputazione e il 20% perdita di fiducia dei clienti. Circa il 9% ha dovuto sospendere le proprie attività. Per chi usa ancora la combinazione di lettere e numeri, i consigli sembrano ovvi ma ancora necessari: “Non scrivere le password su quaderni o foglietti adesivi” spiegano dalla società di sicurezza Trend Micro “ed evitare nomi e date di nascita. Per noi sono facili da ricordare ma semplificano la vita ai ladri di informazioni digitali”.

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Media, ‘Apple intensifica le trattative con OpenAI’

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Le trattative fra Apple e OpenAI si intensificano dopo mesi di contatti ai minimi. Pur restando in trattative con Google per un possibile uso della sua chatbot Gemini, Cupertino ha iniziato a discutere con OpenAI i termini per un possibile accordo per integrare le sue funzionalità di intelligenza artificiale in iOS18, il prossimo sistema operativo dell’iPhone. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali Apple non ha ancora deciso con chi collaborerà.

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Apple potrebbe lanciare in autunno l’IA su iPhone

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È ancora una volta Mark Gurman a fornire nuovi dettagli sui progetti di intelligenza artificiale di Apple. Secondo l’informatore di Bloomberg, ed esperto della Mela, il colosso americano starebbe lavorando ad un’IA per iPhone, da lanciare in autunno insieme all’aggiornamento del sistema operativo iOs 18, che mette al centro la privacy degli utenti. Il riferimento è ad un software che non userebbe la connessione internet per rispondere alle domande degli utilizzatori. Il grosso del lavoro sarebbe dunque svolto direttamente sul dispositivo, grazie al database su cui poggerebbe il cosiddetto Llm, large language model.

Anche i concorrenti, da ChatGpt a Copilot e Gemini di Google possono contare sull’archivio di informazioni a disposizione, con la differenza di incrociare dati da internet per fornire risposte più precise e aggiornate. Secondo Gurman, la scelta di Apple porterebbe ad un chatbot con un potenziale minore rispetto a quelli che si connettono al web, e per questo, la compagnia potrebbe colmare il gap inserendo in alcuni contesti del sistema operativo Gemini. Proprio un mese fa, era balzata in rete la notizia di un accordo tra Apple e Google per l’integrazione dell’IA di quest’ultima sugli iPhone. “I principali vantaggi dell’elaborazione sul dispositivo saranno tempi di risposta più rapidi e una privacy superiore rispetto alle soluzioni basate su cloud” scrive Bloomberg. La novità è prevista per l’autunno, con la disponibilità di iOs 18 ma già il 10 giugno, giorno di apertura della conferenza degli sviluppatori Apple Wwdc 2024, sono attese anticipazioni, in modo particolare durante il keynote di apertura di Tim Cook, amministratore delegato dell’azienda.

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