Collegati con noi

Esteri

Hong Kong vieta le maschere, colpito 14enne negli scontri

Pubblicato

del

La rabbia contro il divieto dell’uso delle maschere in manifestazioni e cortei pubblici e’ esplosa subito dopo l’annuncio della governatrice Carrie Lam: le strade di Hong Kong si sono via via riempite e l’ala piu’ dura degli attivisti pro-democrazia tra devastazioni e scontri durissimi con la polizia. Sfociati nel ferimento di un ragazzo di appena 14 anni, raggiunto da un colpo d’arma da fuoco, a pochi giorni dal caso dello studente 18enne Tsang Chi-kin. Non sono stati diffusi dettagli sulle condizioni del ragazzino colpito nel quartiere di Yuen Long, trasportato dal Tuen Mun Hospital al Pok Oi Hospital. E non e’ ancora chiaro se i colpi che lo hanno raggiunto siano stati sparati da un agente, anche se la stessa polizia ha ammesso che un suo uomo ha esploso tiri d’avvertimento nello stesso distretto dopo l’attacco di un corposo gruppo di manifestanti. La governatrice, accompagnata da 16 ministri del gabinetto, aveva affermato che la legge varata con poteri d’urgenza, utilizzati per la prima volta in oltre 50 anni grazie a una norma coloniale del 1922, sarebbe stata efficace allo scoccare della mezzanotte. “L’abbiamo discussa questa mattina: e’ una decisione difficile, ma anche necessaria per il pubblico interesse”, ha detto la Lam. “Siamo in fase piuttosto estesa e grave di pubblico pericolo. E’ necessario fermare le violenze e restaurare la calma nella societa’ il prima possibile”. Il divieto “vuole avere un effetto di deterrenza. Dobbiamo salvare il presente di Hong Kong per il futuro di HongKong”, ha aggiunto. Le violazioni al bando, che include eccezioni, potrebbero costare fino a un anno di carcere e/o il pagamento della multa di 25.000 dollari di Hong Kong (circa 3.200 dollari Usa), in base al materiale diffuso dal governo. L’uso delle maschere dovra’ avere una motivazione plausibile, tra la sicurezza sul luogo di lavoro e le motivazioni religiose. Il segretario alla Sicurezza John Lee ha detto che la stretta interessera’ ogni corteo con oltre 30 persone e sit-in con piu’ di 50 partecipanti, estendendosi anche ai casi di trucco della faccia per coprire e camuffare la propria identita’. La polizia e’ autorizzata a chiedere a chiunque di rimuovere la maschera in un luogo pubblico: in caso di resistenza, si rischiano fino a 6 mesi di prigione. La Lam, che ha assicurato una prossima discussione della norma in parlamento, ha rivendicato la mossa come adottata dal governo di Hong Kong nel rispetto del principio “un Paese due sistemi”, in totale autonomia rispetto alla Cina. A inizio settimana, la governatrice e’ stata a Pechino (che ha accolto con favore la stretta) per le celebrazioni solenni dei 70 anni della fondazione della Repubblica popolare cinese. Joshua Rosenzweig, capo dell’ ufficio dell’Asia orientale di Amnesty International, ha reiterato “la chiamata alle autorita’ sul rispetto dei diritti dei manifestanti a esprimere pacificamente le loro posizioni”. Il governo locale vuole calmare le tensioni e le crescenti violenze delle ultime settimane, togliendo lo schermo protettivo dell’anonimato dei dimostranti, i cui propositi iniziali contro la legge sulle estradizioni in Cina si sono poi trasformati in un una richiesta di riforme democratiche, a partire dal suffragio universale. Il rischio e’ pero’ di scoperchiare il vaso di Pandora con conseguenze imprevedibili. E non e’ un azzardo ipotizzare un nuovo weekend di aspra guerriglia.

Advertisement

Esteri

Russia: condannati tre avvocati di Navalny

Pubblicato

del

Vadim Kobzev, Alexei Liptser e Igor Sergunin, tre ex avvocati dell’oppositore russo Alexei Navalny, morto lo scorso anno in una colonia penale artica, sono stati condannati oggi a pene dai cinque anni e mezzo ai tre anni e mezzo di reclusione perché riconosciuti colpevoli di aver fatto parte di un’organizzazione “estremista”. Lo riferisce l’ong Ovd-Info, specializzata nell’assistenza legale agli oppositori.

Kobzev è stato condannato a cinque anni e mezzo di reclusione, Liptser a cinque anni e Sergunin a tre anni e mezzo. I tre legali, arrestati nell’ottobre del 2023, erano accusati di avere fatto uscire dal carcere in cui era rinchiuso Navalny e avere fatto pubblicare i messaggi in cui l’oppositore continuava ad attaccare il presidente Vladimir Putin e l’intervento armato russo in Ucraina. Lo stesso Navalny, morto il 16 febbraio 2024 mentre scontava una condanna a 19 anni di reclusione per “estremismo”, aveva stigmatizzato l’arresto dei tre avvocati giudicandolo “scandaloso” e definendolo un ulteriore tentativo di tenerlo isolato in prigione. La sentenza odierna è stata emessa dalla Corte di Petushki, nella regione di Vladimir, 115 chilometri ad est di Mosca, dove Navalny era stato rinchiuso per un periodo prima di essere trasferito nella colonia penale artica dove è deceduto.

Continua a leggere

Esteri

Taylor Swift dona fondi per la ricostruzione di Los Angeles

Pubblicato

del

Taylor Swift dona fondi per la ricostruzione di Los Angeles, dove i pompieri stanno facendo progressi nella lotta contro gli incendi. La 14 volte premio Grammy ha elencato le organizzazioni a cui ha donato, invitando i suoi 282 milioni di followers su Instagram a seguire il suo esempio. “Gli incendi hanno devastato molte famiglie e sono storie che spezzano il cuore. Ci sono molte organizzazioni e gruppi che stanno aiutando queste comunità a ricostruire”, ha detto la popstar sul suo profilo social. Taylor non ha indicato l’entità della sua donazione. Qualche giorno fa Beyoncé ha fatto sapere di aver impegnato 2,5 milioni di dollari a sostegno delle vittime dei roghi. Né la Swift né Beyoncé, più volte finaliste ai Grammy del 2 febbraio, sono in pista per il maxiconcerto FireAid del 30 gennaio in soccorso delle vittime dei roghi.

Continua a leggere

Esteri

‘Israele e Hamas firmano ufficialmente l’accordo a Doha’

Pubblicato

del

– I negoziatori di Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar hanno firmato ufficialmente a Doha l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. Lo riferisce il media Ynet.

Anche il sito di notizie americano Axios parla dell’avvenuta firma dell’intesa. Da parte Usa la sigla all’accordo è stata messa da Brett McGurk, principale consigliere del presidente Joe Biden per il Medio Oriente. Al raggiungimento dell’intesa – specifica Axios – ha lavorato anche l’inviato del leader americano eletto Donald Trump, Steve Witkoff.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto