Collegati con noi

Politica

Giustizia: Santalucia, Anm contro legge separazione carriere

Pubblicato

del

“C’e’ la netta contrarietà dell’Associazione Nazionale Magistrati al progetto di legge sulla separazione delle carriere”. Lo ha detto Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, nel corso dell’audizione davanti alla commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, relativamente alla proposta di legge in materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura. “Noi stiamo discutendo di separazione delle carriere a separazione di fatto, e di diritto, già esistente nel nostro sistema – ha detto -. Con la riforma Cartabia è consentito un solo passaggio da una carriera all’altra nel corso dell’intera vita professionale dei magistrati”.

I disegni di legge in discussione dinanzi al Parlamento, che riproducono la proposta elaborata dalle Camere Penali, ” dietro l’ingannevole etichetta della separazione delle carriere dei giudici e dei pubblici ministeri, nascondono l’intenzione di assoggettare al potere politico tutti i magistrati, sia giudici che pubblici ministeri, eliminando le garanzie di indipendenza e di imparzialità previste dalle sagge menti che elaborarono la nostra Costituzione”.

La corrente più moderata delle toghe, Magistratura Indipendente, esprime perciò “grande preoccupazione” per i contenuti di quelle proposte. “Le vere intenzioni della proposta di legge emergono chiaramente dalla semplice lettura del testo – sostengono il presidente Angelo Pirano e il segretario Stefano Buccini- Da un lato si afferma di voler aumentare la terzietà del giudice separando la sua carriera da quella del pubblico ministero, ma contemporaneamente si propone: di cambiare la composizione degli organi di autogoverno della magistratura, aumentando i membri di nomina politica sino alla metà; di consentire la scelta per sorteggio dei componenti togati, non più eletti, ma scelti con le modalità stabilite dalla legge; di vietare agli organi di autogoverno di esprimere pareri sulle riforme in tema di giustizia; di abolire l’art. 107, terzo comma, della Costituzione, secondo cui i magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversità di funzioni; di ridurre il principio di obbligatorietà dell’azione penale, limitandolo ai soli casi e modi previsti dalla legge” .

Per M. I. dunque l’approvazione del disegno di legge nel suo testo attuale condurrebbe a un “estremo indebolimento” del Csm, l’organo di autogoverno della magistratura, che “diventerebbe composto per metà da membri di nomina politica e per l’altra metà da magistrati estratti a sorte, e dunque a guida prevalentemente politica, e che verrebbe silenziato, impedendogli di esprimere valutazioni anche su provvedimenti legislativi o governativi lesivi dell’indipendenza e dell’imparzialità dei magistrati. Tutto ciò in spregio delle indicazioni del Consiglio d’Europa” “Particolarmente grave e inspiegabile”, poi, è “l’intenzione di abolire il terzo comma dell’art. 107 della Costituzione, una norma fondamentale del nostro sistema, che vieta di prevedere gerarchie tra i magistrati, sia giudici che pubblici ministeri, e ne garantisce l’indipendenza nei rapporti interni”.

“La magistratura che viene fuori da questo disegno di legge non è quella che ha voluto la nostra Costituzione, non garantisce magistrati più liberi e indipendenti dalla politica, ma al contrario mira a renderli gerarchicamente ordinati, pavidi e proni ai desideri della maggioranza politica di turno” denuncia la corrente, annunciando l’impegno a segnalare in tutte le sedi competenti “il tentativo in atto di alterare l’equilibrio tra i poteri e di ledere l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, che oggi vengono garantiti dalla Costituzione repubblicana”.

Advertisement

Politica

Ue: nuovo colloquio telefonico von der Leyen-Meloni

Pubblicato

del

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la premier Giorgia Meloni hanno avuto un colloquio telefonico ieri in serata. Lo riferisce una portavoce dell’esecutivo Ue. La conversazione si è concentrata su “tutte le questioni di interesse comune attuale”, compreso il sostegno all’Ucraina e il dossier dei dazi nel quadro della trattativa tra l’Ue e l’amministrazione Trump.

Continua a leggere

Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

Pubblicato

del

Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

Continua a leggere

In Evidenza

Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

Pubblicato

del

“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto