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Cronache

Firenze sotto assedio, Calleri: dalla Fondazione Caponnetto soluzioni concrete contro la criminalità di strada

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Il 6 dicembre 2023 nell’ambito del 21° anniversario della scomparsa di Antonino Caponnetto la Fondazione a lui dedicata alle 17.30 nella bellissima location della sala capitolare del convento di Santo Spirito di Firenze (Piazza Santo Spirito, 30). A presiedere questo appuntamento importante sarà il presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri (nella foto sotto). Abbiamo scambiato con lui qualche idea su come sarà ricordato l’indimenticata giudice Caponnetto.

Presidente Calleri che tema tratterete per ricordare il Giudice Antonino Caponnetto?

Quest’anno ricorderemo Caponnetto parlando in modo molto concreto della criminalità di strada a Firenze. Una situazione che diventa giorno dopo giorno sempre più preoccupante. Ogni notte si verificano delle spaccate che colpiscono le attività commerciali creando notevole insicurezza. A ciò si aggiungono numerose aggressioni, tra le quali quella per pochi spiccioli a Padre Pagano del Convento di Santo Spirito, anche con molestie sessuali alle donne che rientrano la sera.
Firenze è sempre stata una città tranquilla, non siamo abituati.

Perché a Firenze la situazione è cambiata?

Esiste un motivo criminale al quale si aggiunge un motivo sociale, entrambi hanno portato all’attuale contesto di degrado.
In primis Firenze è diventata una città per ricchi, afflitta da un surplus di turismo che ha reso i prezzi degli affitti degli immobili e pure degli acquisti, impossibili da affrontare per le persone normali. Ciò ha prodotto lo svuotamento della città dei residenti in alcune zone ed in conseguenza di ciò manca il controllo sociale del territorio Questo ha prodotto pure delle bolle d’illegalità in alcuni contesti, ed il recente caso della scomparsa di Kata vi rientra.
Inoltre si aggiunge una criminalità di strada legata al mondo della droga dei disperati tipo il crack, con l’eroina che è tornata e si spera che in futuro non arrivi il fentanyl.
Da qui il fenomeno delle spaccate e delle aggressioni per futili motivi.
A ciò si aggiungono poi le numerose gang di strada.

Di chi è la responsabilità politica e chi deve intervenire per risanare la questione?

Le scelte fatte in materia di sicurezza negli ultimi 20 anni non hanno migliorato purtroppo la situazione in quanto si è arrivati alla senzazione di impunità di chi commette tali atti.
Oggi è il momento che a prescindere dalla appartenenza politica si tratti in modo strutturato il tema sicurezza.
Le competenze in materia sono sia nazionali che locali.
A livello nazionale va migliorata la normativa sulle pene alternative e sulle pene da scontare. A livello locale vanno perfezionati gli strumenti anti degrado e migliorato il contesto sociale per evitare le bolle criminali.

Cosa proporrete quindi il 6 dicembre?

In nome di Caponnetto proporremo in modo concreto delle modifiche normative e delle strategie di contrasto al fenomeno criminale di strada, riunendo ed ascoltando le delegazioni di cittadini, commercianti, comitati per rendere assieme a loro, organiche e fattibili, le proposte da fare per Firenze.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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