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Dolosi i roghi in Sardegna, è caccia agli incendiari

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Quattro persone ferite, centinaia di ettari di territorio divorati dalle fiamme, un migliaio di persone, molte delle quali turisti, terrorizzate dalla furia del fuoco ed evacuate da abitazioni e resort a Posada, sulla costa nord orientale dell’Isola, e Costa Rei, nel sud Sardegna, milioni di euro di danni secondo Coldiretti, Cia e Confartigianato. Il bilancio degli incendi che negli ultimi due giorni hanno devastato la Sardegna è pesantissimo ed è destinato a peggiorare ora dopo ora. Dietro quei roghi c’è la mano dell’uomo. Ne sono convinti gli uomini del corpo forestale che per alcuni incendi divampati nel sud dell’Isola e a Gairo, nel nuorese, hanno individuato alcuni inneschi. Il resto lo ha fatto la furia del maestrale che nei momenti di maggiore intensità ha raggiunto picchi di 110 chilometri orari, trasformando i vari fronti del fuoco in muri insormontabili. In particolare a Gairo l’incendio è stato appiccato poco prima delle 20: a quell’ora il maestraale ha raggiunto il suo massimo.

Diversi inneschi sono stati trovati al di sopra dei canali di guardia. Ancora incerta, invece, la natura dell’incendio scoppiato nei centri costieri di Posada e Siniscola dove sono state evacuate almeno 600 persone. Il sindaco di Posada, Salvatore Ruiu, è convinto che dietro il rogo che ha devastato il suo territorio, lasciando senza acqua potabile per oltre 24 ore tra le 12mila e le 14mila persone, residenti e turisti, per via del potabilizzatore investito dal fuoco, ci sia la mano dell’uomo: pronto un esposto da presentare in Procura a Nuoro contro ignoti. In fase d’accertamento anche le cause dei roghi a Quartu Sant’Elena e a Costa Rei, dove è stato evacuato un resort e 300 persone sono fuggite anche in gommone per raggiungere luoghi sicuri. Anche oggi la zona è stata bersagliata dalle fiamme, alimentate ancora dal vento di nord ovest: impegnati sin dal mattino elicotteri e Canadair, già al lavoro per bonificare le varie aree devastate dalle fiamme di domenica.

Domani il maestrale dovrebbe calare d’intensità e regalare una tregua alla Sardegna consentendo agli investigatori della Forestale di approfondire gli accertamenti. Il presidente della Regione, Christian Solinas, assicura: “Troveremo i responsabili”. Laura Cadeddu, geologa e presidente della sezione sarda della Società italiana di geologia ambientale, ha le idee chiarie: “Gli incendi attuali sono verosimilmente una manifestazione di appetiti e interessi criminali, come dimostra il fatto che sono tutti, o per la maggior parte, localizzati in settori di elevato valore ambientale e paesaggistico come le zone umide e stagnali”. Per gli ecologisti del Grig una soluzione per arginare il fenomeno c’è: è il Daspo ambientale. “Gli incendiari vanno estirpati dal contesto socio-ambientale dove distruggono natura, abitazioni, attività lavorative, almeno per un congruo periodo di tempo. Gli attentati all’ambiente (e al patrimonio culturale) – precisano – potrebbero e dovrebbero essere un nuovo campo privilegiato per l’adozione di simili misure di prevenzione”.

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Travolto e ucciso da un’auto pirata

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Sono in corso le indagini dei carabinieri per risalire al conducente dell’auto pirata che questa notte ha travolto e ucciso un uomo di 57 anni a Carpaneto, in provincia di Piacenza. L’uomo, come spiega il quotidiano online Il Piacenza, è stato trovato riverso a terra in fin di vita poco prima di mezzanotte da un passante, a pochi metri dalla sua abitazione. Trasportato di urgenza all’ospedale di Piacenza è morto nel corso della notte a causa dei traumi. Stanno indagando i carabinieri che sono intervenuti.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due persone, lo scorso novembre, si sarebbero avvicinate nel corso della notte a Roma all’auto di Andrea Giambruno, l’ex compagno della premier Giorgia Meloni, ma sono stati fermati da un agente che era di sorveglianza all’esterno della abitazione della presidente del Consiglio. Lo scrive il quotidiano ‘Domani’ secondo il quale i due avrebbe riferito al poliziotto di essere ‘colleghi’, mostrando anche un tesserino prima di risalire a bordo della loro auto ed andare via senza essere identificati. Della vicenda, sostiene il quotidiano, è stata informata la Digos e la scala gerarchica fino al capo della Polizia Vittorio Pisani e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Dalle indagini svolte sarebbe emerso in un primo momento che i due uomini, che avevano con loro una torcia, erano due agenti dell’Aisi, l’Agenzia dei servizi segreti interna, e in particolare della scorta di Meloni. Del fatto, sempre in base a quanto riferisce il quotidiano, sarebbe stata informata anche al Procura della Capitale. Dall’indagine dei servizi, alcuni mesi dopo, si sarebbe però arrivati ad una altra conclusione: i due uomini che quella notte si sarebbero avvicinati all’auto di Giambruno sarebbero stati in realtà due ricettatori forse interessati a quanto c’era di valore in quella macchina e non agenti intenti a piazzare cimici o altro.

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Coldiretti, 30 aprile agricoltori in assemblea in tutta Italia

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Il prossimo 30 aprile almeno 50mila agricoltori della Coldiretti si preparano a riunirsi in 96 assemblee nelle province di tutta Italia in vista delle elezioni europee e nell’ambito delle celebrazioni degli 80 anni dell’organizzazione agricola. Fra i temi della “giornata dell’orgoglio Coldiretti”, la raccolta firme europea per l’origine obbligatoria su tutti gli alimenti, la fauna selvatica, la moratoria dei debiti a favore delle aziende agricole “che hanno investito e che in questi ultimi due anni hanno subito l’aumento dei tassi di interesse e forti problemi reddituali”.

Lo rende noto la stessa organizzazione agricola in un comunicato. Fra gli altri temi, le “importazioni sleali”, il “falso made in Italy” e “la richiesta di un piano invasi che, soprattutto in questo periodo storico, può e deve diventare un valido alleato contro i cambiamenti climatici”. Al centro degli incontri ci sarà la raccolta di firme “per una legge popolare europea per garantire trasparenza sulle etichette di tutti gli alimenti” e “l’abolizione del codice doganale per l’origine dei cibi, che deve diventare una priorità”. Per la Coldiretti “il 30 aprile sarà l’occasione per rilanciare l’impegno a denunciare alle istituzioni e ai cittadini consumatori, che non si può non stare dalla parte dei produttori agricoli che si impegnano ogni giorno a portare sulle tavole degli italiani le eccellenze dei nostri territori e a fermare l’arrivo incontrollato di prodotti dall’estero”.

Sulla fauna selvatica incontrollata, definita “un’emergenza nazionale dal punto di vista agricolo e della sicurezza”, l’organizzazione agricola rileva che “mancano i piani regionali straordinari di controllo” e “strumenti normativi efficaci per difendere il territorio da una vera e propria invasione che sta mettendo a rischio un comparto”. In particolare, la Coldiretti dice di avere chiesto “un intervento immediato per fermare la diffusione della peste suina”.

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