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Dazn compra la piattaforma Eleven sport: ricavi su di 300 milioni all’anno

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Dazn group compra Eleven, piattaforma di streaming sportivo fondata da Andrea Radrizzani. L’accordo è stato annunciato in mattinata. L’operazione, viene fatto sapere, espande le capacità di Dazn all’interno del settore del live streaming di contenuti sportivi, “consolidandone la posizione di leader globale in questo mercato in rapida evoluzione”. L’accordo garantirà una crescita dei ricavi di Dazn pari a circa 300 milioni di dollari all’anno. Una volta completata l’operazione consentirà a Dazn di diventare il broadcaster delle principali leghe calcistiche in Portogallo e Belgio. Il business di Eleven integrerà le attività di Dazn in Italia, Giappone, area DACH e Spagna. Eleven è anche presente a Taiwan e in altri mercati del Sudest asiatico, consolidando la presenza in un territorio dove Dazn primeggia in Giappone. Eleven, viene evidenziato nella nota, trasmette 40mila partite all’anno, ma non solo perché “Eleven gioca un ruolo chiave in FIFA+, il servizio OTT della FIFA, supportando la produzione, la trasmissione e la distribuzione di incontri sportivi live di oltre 90 associazioni membri della FIFA”. Con il deal le due società creeranno anche “il più grande portfolio di contenuti dedicati al calcio femminile”.

Il ceo di Dazn group Shay Segev ha evidenziato che “questa acquisizione aumenta la scalabilità del nostro business. È un passo avanti per consolidare la nostra mission di diventare la principale piattaforma globale di intrattenimento sportivo. Non vediamo l’ora di espandere le nostre capacità in nuovi mercati così come far leva sui punti di forza di Eleven all’interno di Dazn”. Per Andrea Radrizzani, presidente e fondatore di Eleven, oltre che proprietario del club inglese del Leeds, ha ricordato che “negli ultimi sei anni con Eleven abbiamo sviluppato una sport media company di successo, e siamo entusiasti che questo percorso continui. La fusione offrirà maggiori opportunità come gruppo che continua a lavorare per creare un destinazione globale per gli appassionati di sport, che è stata la nostra missione sin dal primo giorno”. Al completamento dell’accordo, Radrizzani entrerà a far parte del board di DAZN come Executive Director e supporterà lo sviluppo del business di DAZN Group. Red-Mch 20220927T08

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Pioli più lontano, forse è Conte il nuovo allenatore del Napoli

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La panchina del Napoli potrebbe presto vedere un cambio significativo con due grandi nomi del calcio italiano in lizza per il ruolo di allenatore capo: Antonio Conte e Stefano Pioli. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha un chiaro favorito tra i due: l’ex allenatore di Inter e Juventus, Antonio Conte, considerato l’uomo ideale per avviare un nuovo ciclo vincente al club.

Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, De Laurentiis è disposto a offrire a Conte un contratto triennale con un compenso sostanzioso e piena libertà di manovra sul mercato, nella speranza di sedurre il tecnico toscano, che sembra attendere offerte da club di maggior prestigio europeo.

Nonostante l’interesse per Conte, il Napoli non ha escluso altre opzioni. Stefano Pioli, che recentemente sembrava perdere terreno, rimane una valida alternativa. Anche Gian Piero Gasperini è stato menzionato come possibile candidato, sebbene per ora rimanga solo un’ipotesi.

Il Napoli, dopo una stagione al di sotto delle aspettative, è alla ricerca di un rinascimento che possa rinvigorire la squadra e riacquistare la fiducia dei tifosi. La rosa attuale è considerata competitiva, e Conte, se dovesse accettare l’incarico, ha richiesto di mantenere i giocatori chiave, ad eccezione di quelli in partenza come Zielinski e Osimhen.

Il futuro allenatore del Napoli avrà il compito di ripristinare il morale e ottimizzare le prestazioni di una squadra che, nonostante le difficoltà, lotta ancora per un posto nelle competizioni europee. La decisione finale sull’allenatore sarà probabilmente annunciata al termine della stagione, quando il club avrà un quadro più chiaro delle sue prospettive europee e potrà pianificare con maggiore certezza il futuro.

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Tennis, Masters 1000 di Madrid: Sinner troppo forte per l’amico Sonego

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Esordio vincente per Jannik Sinner al Masters 1000 di Madrid. L’altoatesino, n.2 del ranking e testa di serie n.1, nel derby azzurro con Lorenzo Sonego, si è imposto con un perentorio 6-0 6-3 in un’ora e otto minuti di gioco. Al terzo turno Sinner affronterà il vincente del match tra il russo Pavel Kotov e l’australiano Jordan Thompson.

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Cambi panchine e stagione no, la Salernitana saluta la A

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La retrocessione in serie B della Salernitana, sancita dalla sconfitta di questa sera per 3-0 a Frosinone, era sembrata, da tempo, un film dal finale già scritto. Ma ora che anche la matematica ha spazzato via le ultime speranze, l’amarezza e lo sconforto hanno preso il sopravvento perfino sulla rassegnazione. Dopo tre stagioni consecutive, Salerno saluta l’olimpo del calcio e si prepara a ripartire dalla cadetteria. Un epilogo che è diretta conseguenza di un’annata in cui nulla ha funzionato, e nella quale non è servito nemmeno cambiare quattro allenatori e due direttori sportivi per ritrovare la retta via. In difficoltà praticamente dall’inizio, la Salernitana ha probabilmente pagato (anche) il clima di grande confusione che si è creato sin dagli albori di una stagione sportivamente maledetta.

A giugno i contatti tra Paulo Sousa e il Napoli avevano acceso un primo focolaio, disinnescato a fatica e i cui strascichi si sono protratti nel tempo tra frecciate e veleni per un mercato che non è mai realmente decollato; a fine agosto, poi, i mal di pancia di Dia per la mancata cessione hanno lasciato intendere che qualcosa si stava per rompere. Il presidente Danilo Iervolino ha provato a rimescolare continuamente le carte ma senza riuscire a cambiare l’esito della partita. Gli avvicendamenti in panchina tra Paulo Sousa, Filippo Inzaghi, Fabio Liverani e Stefano Colantuono e il passaggio di consegue tra Morgan De Sanctis e Walter Sabatini non sono bastati per evitare la retrocessione.

A pesare è stato sopratutto il rendimento disastroso avuto nel 2024. Al giro di boa, infatti, i campani erano a soli due punti dalla zona salvezza. Ma la rivoluzione di mercato targata Sabatini (11 acquisti, tra cui gli esperti Boateng e Manolas) stavolta non è servita ad evitare il tracollo. Anzi. Nel nuovo anno la Salernitana non è mai riuscita a conquistare i tre punti, sprofondando all’ultimo posto e perdendo sempre più contatto dalla zona salvezza.

Fino ad arrivare all’epilogo di oggi allo ‘Stirpe’: Salerno torna in serie B. Alla proprietà, adesso, spetterà il compito di provare a rimettere insieme i cocci d’un vaso che è andato in frantumi, distruggendo un progetto sportivo che, soprattutto dopo lo scorso campionato (salvezza centrata con tre turni d’anticipo), sembrava destinato ad avere ben altre prospettive. Serviranno, adesso, nuova linfa e nuove idee, anche per onorare la passione di una piazza che è stata tra le poche note liete di questa annata fallimentare.

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