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Da new space economy a Luna, il ‘nuovo’ spazio del 2021

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 Dalla new space economy alla Luna, il 2021 si annuncia un anno cruciale per lo spazio italiano: piccole e medie aziende si preparano a sfruttare le nuove opportunita’ di accesso all’orbita terrestre, il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo si prepara a crescere, c’e’ un nuovo direttore generale per l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e si stanno definendo nuovi equilibri fra la stessa Esa e la Commissione Europea. Grandi cambiamenti e nuovi scenari che l’Italia affronta forte di un ruolo consolidato, ha detto il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, in un incontro stampa online. “Il 2020 e’ stato un anno di preparazione, ha innescato un’onda di cui vedremo i risultati nel 2021 e negli anni a venire. La nostra industria – ha rilevato – e’ matura per fare un salto in termini di qualita’ e quantita’”. Nello spazio del 2021 si annunciano nuovi protagonisti, come le piccole imprese, e c’e’ il ritorno di 1,3 miliardi degli investimenti fatti dell’Italia, a fronte dell’aumento di circa un miliardo in piu’ del contributo del nostro Paese all’Esa, deciso nella conferenza ministeriale di Siviglia del 2019. E’ un ritorno finanziario che va “ben oltre l’investimento fatto, e senza precedenti in termini quantitativi e qualitativi”, ha aggiunto Saccoccia riferendosi al ruolo dell’Italia e della sua industria come primo contraente dei nuovi satelliti per l’osservazione della Terra del programma Copernicus, di Esa e Commissione Europea. Sempre nel settore dell’osservazione della Terra, e’ stato firmato il contratto per la seconda generazione della costellazione Cosmo SkyMed. Nel settore dei lanciatori l’Italia conferma un ruolo importante sia nel segmento di Terra del futuro veicolo europeo Space Rider sia nell’evoluzione del lanciatore europeo Vega, con il contratto di Vega E. L’Italia e’ in ottima posizione anche nello sviluppo della nuova generazione del sistema europeo di navigazione satellitare Galileo, del quale il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, ha appena annunciato l’intenzione dell’Unione Europea di anticipare di un anno, al 2024, la prossima generazione. “L’Asi ha inoltre sostenuto l’avvio di nuovi contatti e di collaborazione internazionale, bilaterale e multilaterale, per sostenere un’industria che sta vivendo difficolta’ per la crisi e per rafforzare il settore in futuro”, ha detto ancora Saccoccia. L’Italia si e’ aggiudicata, per esempio, il ruolo di capofila in molti programmi della futura stazione spaziale nell’orbita lunare Gateway, nella missione su Marte Mrs (Mars Sample Return) della Nasa ed e’ in gara per lo sviluppo del lander lunare, come unico competitore non americano. Non sembrano esserci dubbi sul prossimo volo di Samantha Cristoforetti sulla Stazione Spaziale nel 2022, e intanto sono in vista nuove opportunita’ per i giovani, con il nuovo bando per il corpo astronauti dell’Esa. In Italia si pensa poi a un programma di collaborazione fra industria e universita’ che possa attrarre finanziamenti privati. Non ultimo, nei progetti del 2021 c’e’ il contributo che l’Asi intende dare in occasione della presidenza italiana del G20: “Non potevamo non parlare di spazio in questa occasione, e abbiamo avviato tutte le iniziative necessarie per associare al G20 un convegno dedicato alla space economy, per discutere il contributo che lo spazio potra’ dare al benessere dei cittadini e allo sviluppo sostenibile”.

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Dita e viso, il futuro della sicurezza senza password

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Intel ha istituto il World Password Day nel 2013. Ogni primo giovedì di maggio, da quell’anno, si ricorda l’importanza delle chiavi alfanumeriche, numeri e parole, per proteggere le nostre vite digitali. Una giornata che potrebbe presto essere un ricordo, con la dismissione delle password tradizionali a favore di metodi più sicuri. Non a caso, l’azienda di sicurezza Sophos vorrebbe ribattezzare l’iniziativa come “Giornata mondiale della password e dell’autenticazione a più fattori”. Per gli esperti del Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, alle password resta poco da dire: la biometria, ossia la scansione di polpastrelli e del viso, su smartphone, tablet ma anche computer, è l’unica via percorribile per difendere i dati dai criminali informatici.

“Le tecnologie attualmente disponibili consentono di implementare sistemi di protezione decisamente più efficaci rispetto alle sequenze di numeri, lettere e caratteri speciali che, moltiplicate per le decine di servizi digitali che ognuno di noi utilizza, sono oggettivamente impossibili da memorizzare, oltre che facilmente rintracciabili dai cyber criminali” afferma Alessio Pennasilico del Comitato Scientifico del Clusit. La sicurezza digitale può essere oggi garantita, per il Clusit, soltanto da tecnologie moderne di protezione degli account. Tra queste, l’autenticazione multi-fattore, che richiede una doppia validazione, oltre alla password, per verificare l’identità e ottenere il via libera per l’uso di un account, una rete o un’applicazione. Un esempio è la ricezione di un codice temporaneo che arriva sul proprio numero di cellulare.

Oppure i sistemi biometrici, che includono la mappatura delle impronte digitali, il riconoscimento facciale e la scansione della retina, e da altre tecnologie cosiddette “passwordless”, più sicure e meno attaccabili. Dello stesso parere è l’azienda di cybersecurity Kaspersky, che ha ricordato come, negli ultimi mesi a livello globale, quasi otto piccole e medie imprese su dieci (76% delle intervistate) siano cadute sotto i colpi degli hacker spesso a causa di password deboli e ripetute. Il 34% delle Pmi ha riportato fughe di dati riservati, il 23% danni alla reputazione e il 20% perdita di fiducia dei clienti. Circa il 9% ha dovuto sospendere le proprie attività. Per chi usa ancora la combinazione di lettere e numeri, i consigli sembrano ovvi ma ancora necessari: “Non scrivere le password su quaderni o foglietti adesivi” spiegano dalla società di sicurezza Trend Micro “ed evitare nomi e date di nascita. Per noi sono facili da ricordare ma semplificano la vita ai ladri di informazioni digitali”.

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Media, ‘Apple intensifica le trattative con OpenAI’

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Le trattative fra Apple e OpenAI si intensificano dopo mesi di contatti ai minimi. Pur restando in trattative con Google per un possibile uso della sua chatbot Gemini, Cupertino ha iniziato a discutere con OpenAI i termini per un possibile accordo per integrare le sue funzionalità di intelligenza artificiale in iOS18, il prossimo sistema operativo dell’iPhone. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali Apple non ha ancora deciso con chi collaborerà.

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Apple potrebbe lanciare in autunno l’IA su iPhone

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È ancora una volta Mark Gurman a fornire nuovi dettagli sui progetti di intelligenza artificiale di Apple. Secondo l’informatore di Bloomberg, ed esperto della Mela, il colosso americano starebbe lavorando ad un’IA per iPhone, da lanciare in autunno insieme all’aggiornamento del sistema operativo iOs 18, che mette al centro la privacy degli utenti. Il riferimento è ad un software che non userebbe la connessione internet per rispondere alle domande degli utilizzatori. Il grosso del lavoro sarebbe dunque svolto direttamente sul dispositivo, grazie al database su cui poggerebbe il cosiddetto Llm, large language model.

Anche i concorrenti, da ChatGpt a Copilot e Gemini di Google possono contare sull’archivio di informazioni a disposizione, con la differenza di incrociare dati da internet per fornire risposte più precise e aggiornate. Secondo Gurman, la scelta di Apple porterebbe ad un chatbot con un potenziale minore rispetto a quelli che si connettono al web, e per questo, la compagnia potrebbe colmare il gap inserendo in alcuni contesti del sistema operativo Gemini. Proprio un mese fa, era balzata in rete la notizia di un accordo tra Apple e Google per l’integrazione dell’IA di quest’ultima sugli iPhone. “I principali vantaggi dell’elaborazione sul dispositivo saranno tempi di risposta più rapidi e una privacy superiore rispetto alle soluzioni basate su cloud” scrive Bloomberg. La novità è prevista per l’autunno, con la disponibilità di iOs 18 ma già il 10 giugno, giorno di apertura della conferenza degli sviluppatori Apple Wwdc 2024, sono attese anticipazioni, in modo particolare durante il keynote di apertura di Tim Cook, amministratore delegato dell’azienda.

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