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Esteri

Buzzfeed, il sito simbolo chiude la divisione news

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Requiem per BuzzFeed News: il sito pioniere e simbolo del giornalismo digitale, chiude i battenti tre anni dopo aver vinto un premio Pulitzer. La notizia ha lasciato di sasso la redazione creando allarme nel mondo dei media online: “C’erano piu’ sfide di quante ne potessi contare”, compresa la pandemia, il calo della pubblicita’ e “la recessione nel settore del tech”, ha detto in una email il co-fondatore e Ceo Jonah Peretti. BuzzFeed News aveva 12 anni, nato come costola del laboratorio internet BuzzFeed che dal 2006 sforna informazioni frivole su celebrita’. Ben altre le ambizioni della divisione news, con l’apertura di sedi all’estero e investimenti nel giornalismo investigativo grazie ai quali erano arrivati scoop tra cui quello, controverso, del dossier Steele su Donald Trump e la Russia. 180 persone, pari al 15% della forza di lavoro totale, stanno ora per perdere il posto. “Mi si e’ spezzato il cuore”, ha detto Ben Smith che ha lungo ha diretto BuzzFeed News prima di passare al New York Times e poi alla piattaforma Semafor:”Penso che sia la fine del matrimonio tra news e social media”. Era stato proprio Peretti, che ora si concentrera’ a mandare avanti l’HuffPost acquistato nel 2020, a chiamare Smith da Politico con l’ambizione di creare “un modello di organizzazione giornalistica social” impegnata a coprire le marachelle grandi e piccole degli inquilini dei palazzi e oltre. Il Pulitzer del 2021 era arrivato per l’inchiesta sulle detenzioni di massa degli Uighuri in Cina. Scavando su R. Kelly, BuzzFeed News aveva contribuito a mandare il rapper in galera per pedofilia mentre l’inchiesta sull’ambiente di lavoro tossico al talk show di Ellen DeGeneres aveva costetto la presentatrice a chiudere il programmma. Come altre start up, BuzzFeed News aveva però fatto fatica a mantenere un livello accettabile di profitti, avendo tra l’altro scelto di non installare un firewall o creare un programma di abbonamenti. Ora altri media digitali tremano: anche Vice potrebbe chiudere la sua divisione news se non riuscira’ a trovare un compratore, ha riportato il Wall Street Journal, mentre Insider, che appartiene al gigante tedesco Axel Springer, sta mandando a casa il 10 % dello staff e cosi’ anche Vox, con il 7% dei licenziamenti sul totale.

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Esteri

Naufraga barca di migranti alle Canarie, decine i dispersi

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Naufraga un’imbarcazione con migranti a bordo al largo de El Hierro, una delle isole Canarie, lasciando decine di dispersi in mare. Stando a quanto si apprende da diverse fonti, 9 persone sono state soccorse con un elicottero e portate sull’isola per fornite loro assistenza sanitaria e alcuni di essi, scrive l’agenzia Efe, hanno raccontato ai soccorritori che la barca si è ribaltata due giorni fa, e che in quel momento a bordo c’erano circa “60 persone”. In seguito, alcune di loro sarebbero riuscite a rigirarla e tornarvici sopra.

L’incidente, avvenuto a circa 60 miglia nautiche a sud de La Restinga (El Hierro), è stato notificato dall’equipaggio di una nave mercantile di passaggio, chiamata Beskidy. Secondo questa segnalazione, la barca dei migranti era in situazione di “semi-affondamento”. Il servizio di salvataggio marittimo spagnolo, che per ora non conferma cifre di morti e dispersi in questo naufragio, ha mobilitato per i soccorsi, oltre all’elicottero, anche un’imbarcazione di emergenza.

(la foto in evidenza è di archivio e non ha a che vedere con la vicenda narrata)

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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