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Economia

Blutec, operai sotto choc: la Finanza mette i sigilli alla fabbrica ed arresta presidente e amministratore delegato, Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi, per malversazione

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Operai Blutec sotto choc a Termini Imerese. Uomini della Guardia di Finanza stanno apponendo i sigilli agli impianti della fabbrica su disposizione della Procura che ha emesso provvedimenti di arresto nei confronti del presidente e dell’amministratore delegato, Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi, per malversazione ai danni dello Stato. I lavoratori stanno assistendo al sequestro da parte dei finanzieri che si trovano negli uffici amministrativi.

“Gli arresti del management della Bluetec di Termini Imerese confermano alcune perplessità delle parti sui piani d’ investimento. Non abbandoniamo i lavoratori che sono le vittime di questa storia. Dobbiamo prima di tutto metterli in sicurezza. Ho gia’ dato mandato agli uffici del Ministero di contattare l’amministratore giudiziario per salvaguardare i livelli occupazionali” ha detto il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in una nota, ribadendo l’impegno del Ministero sulla vertenza Bluetec.

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Economia

I redditi sono insufficienti per sei italiani su dieci

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Quasi il 60% delle famiglie italiane ritiene il proprio reddito inadeguato rispetto alle necessità primarie. Il welfare in Italia è ‘fai da te’: nello specifico, il 58% trova sostegno nella rete familiare, solo il 29% nei servizi pubblici. Inoltre, una famiglia su sei ha responsabilità di cura verso familiari non autosufficienti. Sono alcuni dei dati che emergono dall’Osservatorio sguardi familiari di Nomisma. “La congiuntura economica è favorevole e il tasso di occupazione è positivo, ma questo non sembra più sufficiente per garantire il benessere di tutti. Facciamo attenzione alle nuove solitudini perché c’è molta fragilità. Pertanto, le imprese sono chiamate a fare di più per i bisogni di chi lavora”, commenta il direttore sviluppo di Nomisma e responsabile dell’Osservatorio Marco Marcatili. Oltre la metà delle famiglie italiane (59%) considera inadeguato il proprio reddito. Il 15% giudica il proprio reddito insufficiente per far fronte alle necessità primarie, il 44% valuta le proprie entrate appena sufficienti per arrivare a fine mese. L’85% delle famiglie ha tagliato le spese per il tempo libero, il 72% ha ridotto i consumi culturali, il 67% le attività sportive e ben una famiglia su due ha dovuto ridurre le spese sanitarie, il 28% ha tagliato sulle spese per l’istruzione. Una famiglia su dieci dichiara che non potrebbe far fronte economicamente alla nascita di un figlio.

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Economia

Pier Silvio Berlusconi: no alla politica, sì allo sviluppo di Mfe-Mediaset

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Pier Silvio Berlusconi (nella foto Imagoeconomica in evidenza), amministratore delegato di Mfe-Mediaset, ha ribadito la sua posizione netta rispetto a un possibile ingresso in politica. Durante un incontro con la stampa negli studi di Cologno Monzese, ha dichiarato: “Non ho nessuna intenzione di scendere in politica, punto. Amo Mediaset e penso che il mio lavoro qui non sia finito”.

Il numero uno del Biscione ha spiegato che, anche qualora ci fosse un interesse, “non ritengo serio improvvisarsi dall’oggi al domani. La politica richiede preparazione e una lunga gavetta”. Inoltre, ha sottolineato il suo apprezzamento per l’attuale governo, definendolo stabile e in grado di affrontare un momento storico complesso con buoni risultati.

Progetti per Mediaset e l’espansione internazionale

Pier Silvio Berlusconi ha poi parlato dello sviluppo di Mfe-Mediaset, evidenziando il momento cruciale che l’azienda sta attraversando. “Siamo in un periodo positivo dal punto di vista dei risultati, soprattutto in Italia, ma è anche un momento complesso per lo sviluppo futuro”.

Tra i progetti più ambiziosi c’è la possibilità di acquisire il controllo del gruppo tedesco Prosieben, di cui Mfe-Mediaset è già il principale azionista con il 29,9% del capitale. Grazie a un finanziamento di 3,4 miliardi di euro guidato da Unicredit, il Biscione si dice pronto a valutare operazioni strategiche non solo in Germania ma anche in altri Paesi.

“Crediamo nel nostro progetto industriale, come dimostrano le sinergie create in Spagna. Tuttavia, la situazione in Germania è complicata: crisi economica, politica e dell’automotive. Stiamo valutando il momento giusto per agire”, ha dichiarato l’amministratore delegato, sottolineando l’importanza di dialogare con le autorità locali e centrali tedesche.

Sanremo e il futuro del Festival

Sul possibile passaggio del Festival di Sanremo a Mediaset, dopo la sentenza del Tar della Liguria che ha giudicato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai, Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato: “Sanremo è un pezzo di Rai, ed è la Rai il vero motore del Festival. Mi auguro che rimanga in Rai. Per ora la situazione è troppo fumosa per esprimere un giudizio”.

Prospettive per il 2025

Guardando al futuro, Berlusconi ha auspicato che il 2025 sia l’anno del “cambio di passo” per la strategia internazionale di Mfe-Mediaset, ma ha ammesso che la situazione è complessa. Ha ribadito l’impegno del gruppo a rispettare le logiche nazionali nei Paesi in cui opera e ad aumentare l’occupazione, se necessario.

Con un occhio rivolto all’espansione internazionale e l’altro alla crescita interna, Pier Silvio Berlusconi ha tracciato una visione chiara per Mediaset: consolidare le basi in Italia, cogliendo al contempo opportunità di sviluppo in Europa.

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Economia

L’export italiano e il mercato del lavoro: i dati Istat gennaio-settembre 2024

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Export in calo: le tendenze regionali

Nel periodo gennaio-settembre 2024, l’Istat registra una contrazione dell’export nazionale pari al -0,7% su base annua. Il dato riflette flessioni generalizzate nelle vendite all’estero per il Nord-ovest (-2,2%), il Nord-est e il Sud (-1,8% per entrambi) e le Isole (-1,0%), mentre solo il Centro registra una crescita del +2,9%.

Su base congiunturale, si osserva un recupero per il Nord-ovest (+0,9%) e un lieve aumento per il Centro (+0,2%), mentre il Nord-est (-1,2%) e il Sud e Isole (-6,5%) segnano contrazioni significative. Secondo l’Istat, “nel terzo trimestre 2024, l’export mostra dinamiche differenziate a livello territoriale: segnali positivi per il Nord-ovest e il Centro, ma cali significativi per il Sud e le Isole”.

Le regioni più dinamiche e quelle in difficoltà

Le flessioni più marcate riguardano Basilicata (-44,2%), Marche (-31,0%) e Liguria (-21,3%). Al contrario, tra le regioni più dinamiche spiccano Calabria (+20,9%), Toscana (+11,7%), Molise (+11,5%) e Valle d’Aosta (+11,1%).

Le riduzioni più significative dell’export derivano dal calo delle vendite di articoli farmaceutici dalle Marche (-1 punto percentuale sull’export nazionale) e di autoveicoli da Piemonte e Basilicata (-0,9 punti). Di contro, gli incrementi più rilevanti provengono dalla Toscana (+245,1% verso la Turchia), Campania (+44,7% verso la Svizzera) e Lazio (+39,9% verso gli Stati Uniti).

Il mercato del lavoro: occupazione al massimo storico

Nel terzo trimestre 2024, il tasso di occupazione raggiunge il 62,4%, segnando il livello più alto delle serie storiche trimestrali iniziate nel 2004. L’occupazione aumenta di 117mila unità (+0,5%) rispetto al secondo trimestre, con una crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+111mila, +0,7%) e degli indipendenti (+43mila, +0,8%).

In confronto al terzo trimestre 2023, l’occupazione registra un incremento di 517mila unità (+2,2%), mentre la disoccupazione scende al 6,1% (-0,6 punti), segnando il livello più basso dal 2007. Tuttavia, aumenta il numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+88mila, +0,7% rispetto al secondo trimestre).

Costo del lavoro e ore lavorate

Il costo del lavoro per Unità di lavoro equivalente a tempo pieno (Ula) cresce dell’1% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% su base annua, trainato dai rinnovi contrattuali. La componente retributiva aumenta del 4,3%, mentre i contributi sociali segnano un +5,1%.

Le ore lavorate per dipendente calano del -0,9% su base congiunturale e del -1,0% su base annua, mentre il ricorso alla cassa integrazione cresce, attestandosi a 8 ore ogni mille ore lavorate.

I dati Istat evidenziano un quadro complesso per l’economia italiana, con un export in calo trainato dalle difficoltà di alcune regioni chiave e un mercato del lavoro in miglioramento, ma con segnali di rallentamento nella produttività oraria. Resta cruciale monitorare questi indicatori per comprendere le tendenze economiche nei prossimi mesi.

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