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Ecco i 110 vini italiani da abbinare alla mozzarella di bufala campana Dop

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Presentata la prima guida dei migliori vini da abbinare alla Mozzarella Dop: dai rosè al marsala, i matrimoni di gusto regione per regione.
Chi ha mai degustato la bufala affumicata abbinata a un marsala Doc? E chi lo ha detto che la mozzarella campana Dop va bene solo con i vini bianchi? La prima guida-catalogo ai migliori vini d’Italia in abbinamento all’oro bianco campano, realizzata dal Consorzio di Tutela e dall’Ais Italia, contribuisce a sfatare anche alcuni luoghi comuni e ad esaltare matrimoni molto originali e inediti nel campo del pairing.

“Bufala&Wine in Love” è il titolo della pubblicazione, che è stata presentata oggi nelle Regie Cavallerizze della Reggia di Caserta, sede del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, con la partecipazione del presidente del Consorzio, Domenico Raimondo, del presidente nazionale dell’Ais, Sandro Camilli, del presidente Ais Campania Tommaso Luongo, del delegato Ais di Caserta, Pietro Iadicicco, del direttore della Reggia di Caserta, Tiziana Maffei e dell’assessore alla Cultura del Comune di Caserta, Enzo Battarra.
Sold out l’evento, a cui ha partecipato un folto pubblico di addetti ai lavori e mozzarella-lover, che ha pagato un biglietto “solidale” di 10 euro: il ricavato infatti è stato donato alla Fondazione “Giuseppe Ferraro” di Maddaloni, che si occupa di minori in difficoltà.


Nel Lazio è un trionfo di bianchi, in Liguria e Puglia si registra la tendenza dei rosè. Ma non mancano le sorprese di vini rossi selezionati per i più curiosi, come in Alto Adige o in Calabria, o di vini maturati in anfora o legno, perfetti sposi di gusto della Bufala Dop. E perfino un connubio con il Moscato d’Asti. La Campania, cuore dell’area di produzione della mozzarella di bufala Dop, punta sulle bollicine d’asprinio, sull’eleganza del Costa d’Amalfi bianco e del Cilento Fiano, ma anche su Campi Flegrei Piedirosso e Aglianico del Taburno rosato. Sono alcune delle novità emerse dal lungo viaggio in Italia voluto dal Consorzio, un lavoro durato un anno, che ha coinvolto tutta la rete nazionale Ais, al termine del quale sono stati decretati gli “abbinamenti top” in ogni regione d’Italia. Dal Piemonte alla Sardegna sono ben 110 i migliori vini selezionati, da maritare con la Mozzarella di Bufala Campana Dop.
Non si tratta di una classifica ma di uno strumento ragionato e utile, destinato a tutti gli appassionati, oltre che agli operatori del settore. Per la prima volta vengono fornite indicazioni chiare e motivate sui migliori vini di ogni regione italiana da “sposare” con la Bufala Campana.


Con questo progetto il Consorzio ha voluto rispondere alla classica domanda: quale vino abbinare alla mozzarella Dop? La versatilità di utilizzo di questa icona del Made in Italy agroalimentare ha consentito di spaziare e sperimentare in lungo e in largo, toccando tutti i territori italiani e raccontando in maniera coinvolgente un prodotto moderno, da mangiare così com’è o da abbinare a una infinità di soluzioni, dalla colazione al rito dell’aperitivo.
Il format è inedito. Nei mesi scorsi, le 22 delegazioni regionali dell’Associazione Italiana Sommelier, coordinate dall’ Ais Campania, hanno ricevuto la Mozzarella di Bufala Campana Dop nella versione tradizionale e affumicata, organizzando degustazioni mirate, in cui scegliere i vini che, regione per regione, risultassero più adeguati all’abbinamento. L’obiettivo era di individuare le 5 migliori denominazioni regionali in abbinamento, di cui 3 per la mozzarella tradizionale e 2 per la versione affumicata.


Il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo, spiega: “Ogni volta che ci chiedono quale vino abbinare alla mozzarella di bufala campana Dop, la risposta non è mai semplice. La Bufala Dop è un prodotto davvero sfidante per sommelier e gourmand. E abbiamo potuto constatare che non c’è un solo vino ideale per la mozzarella di bufala campana, ce ne sono diversi, originali, sorprendenti e legati ai territori, proprio come il nostro prodotto. Siamo andati alla ricerca di questa ricchezza e soprattutto abbiamo colmato una lacuna: finalmente abbiamo a disposizione uno studio realizzato con metodo, uno strumento che potremo veicolare a tutti. Grazie a questo catalogo, l’atavica domanda su quale vino abbinare alla mozzarella viene ribaltata. Da oggi saremo noi a chiedere: in quale regione ti trovi? E in base al territorio avremo una risposta per tutti”.
Gli fa eco il presidente nazionale di Ais, Sandro Camilli: “I degustatori dell’Associazione Italiana Sommelier hanno investito in questo viaggio tutta la loro passione e competenza per suggerire il miglior percorso di abbinamento, esplorando a fondo tutta la variegata ricchezza delle nostre denominazioni di origine. La capillare rete di Ais Italia ha permesso di coinvolgere in questo progetto tantissimi sommelier professionisti, provenienti dalle ventidue delegazioni regionali”.
Il presidente dell’Ais Campania, Tommaso Luongo, conclude: “Questa guida vuole essere nel contempo uno strumento didattico e un fedele compagno in un viaggio di conoscenza per coltivare la curiosità di sperimentare nuovi abbinamenti e vivere un coinvolgente itinerario esperienziale, su e giù per l’Italia”.

ECCO L’ELENCO DELLE 110  DENOMINAZIONI SELEZIONATE

ABRUZZO
Abruzzo Doc Spumante, Pecorino; Cerasuolo d’Abruzzo Doc; Trebbiano d’Abruzzo Doc. Per la Bufala Dop affumicata: Montepulciano d’Abruzzo Doc; Abruzzo Doc Spumante Rosè, Trabocco.

ALTO ADIGE Alto Adige Doc, Pinot Bianco, Alto Adige Doc, Riesling, Alto Adige Doc, Sauvignon. Per la Bufala Dop affumicata: Alto Adige Doc lago di Caldaro classico superiore; Alto Adige Doc, Pinot Nero.

BASILICATA Basilicata Igt Spumante; Basilicata Igt Bianco, Malvasia; Matera Doc, Greco. Per la Bufala Dop affumicata: Basilicata Igt Rosato, Aglianico del Vulture; Basilicata Igt Rosso, Pinot Nero.

CALABRIA
Lamezia Doc, Greco; Terra di Cosenza Dop, Pollino Bianco; Calabria Igp, Mantonico. Per la Bufala Dop affumicata: Cirò Rosso classico superiore Dop; Calabria Igt Rosato, Greco Nero.

CAMPANIA
Aversa Doc Spumante, Asprinio; Costa d’Amalfi Bianco Doc; Cilento Fiano Doc. Per la Bufala Dop affumicata: Campi Flegrei Piedirosso Doc; Aglianico del Taburno Rosato Docg.

EMILIA
Colli Bolognesi Pignoletto Docg frizzante; Colli Bolognesi Doc, Sauvignon; Emilia Igt Rosato. Per la Bufala Dop affumicata: Colli Bolognesi Pignoletto Classico Superiore Docg; Gutturnio Superiore Doc.

FRIULI VENEZIA GIULIA Carso Dop, Vitovska; Colli Orientali del Friuli Dop, Pinot Bianco; Friuli Colli Orientali Dop, Friulano. Per la Bufala Dop affumicata: Collio Dop, Malvasia; Friuli Colli Orientali Dop Schioppettino di Prepotto.

LAZIO
Est!Est!!Est!!! di Montefiascone Doc; Passerina del Frusinate Igt; Cori Doc Bianco, Bellone. Per la Bufala Dop affumicata: Lazio Igt, Grechetto; Frascati Superiore Docg Riserva.

LIGURIA Val Polcèvera Doc Spumante Metodo Classico; Golfo del Tigullio Portofino Doc, Bianchetta; Colline di Levanto Doc, Vermentino. Per la Bufala Dop affumicata: Riviera Ligure di Ponente Doc, Rossese; Ormeasco di Pornassio, Sciac-Trà.

LOMBARDIA
Oltrepò Pavese Doc, Riesling; Lugana Doc; Valtènesi Riviera del Garda Classico Doc Chiaretto. Per la Bufala Dop affumicata: Buttafuoco Doc; Oltrepò Pavese Doc, Pinot Nero.

MARCHE
Bianchello del Metauro Doc; Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc; Offida Docg, Pecorino. Per la Bufala Dop affumicata: Colli Pesaresi Doc, Sangiovese; Rosso Piceno Doc.

MOLISE
Spumante Metodo Classico, Tintilia; Biferno Doc Bianco; Terre degli Osci Igp, Falanghina. Per la Bufala Dop affumicata: Biferno Doc Rosato; Tintilia del Molise Doc.

PIEMONTE
Erbaluce di Caluso Docg; Monferrato Doc Rosato; Alta Langa Docg. Per la Bufala Dop affumicata: Verduno Pelaverga Doc; Moscato d’Asti Docg.

PUGLIA
San Severo Doc Bianco; Valle d’Itria Igp, Maresco; Castel del Monte Bombino Nero Docg. Per la Bufala Dop affumicata: Puglia Igp Bianco, Minutolo; Salento Igp, Negroamaro.

ROMAGNA
Romagna Doc Spumante extra Dry; Romagna Doc, Pagadebit; Rimini Doc, Rebola. Per la Bufala Dop affumicata: Romagna Albana Docg; Romagna Doc Centesimino Oriolo.

SARDEGNA
Sardegna Doc, Semidano; Nuragus di Cagliari Doc; Alghero Doc, Torbato. Per la Bufala Dop affumicata: Vermentino di Gallura Docg, Vendemmia Tardiva; Cannonau di Sardegna Doc Rosato.

SICILIA
Salina Igt Bianco; Siracusa Doc, Moscato; Pantelleria Doc, Zibibbo. Per la Bufala Dop affumicata: Marsala Superiore Ambra Semisecco Doc; Marsala Vergine Doc, Riserva,

TOSCANA
Vernaccia di San Gimignano Docg; Montecarlo Doc Bianco; Valdichiana Toscana Doc, Grechetto. Per la Bufala Dop affumicata: Bolgheri Doc, Rosato; Morellino di Scansano Docg,

TRENTINO
Trento Doc Brut Rosé, Meunier; Vigneti delle Dolomiti Igt, Manzoni Bianco; Vigneti delle Dolomiti Igt, Vitigni Piwi. Per la Bufala Dop affumicata: Trentino Doc, Gewürztraminer; Vigneti delle Dolomiti Igt Rosato, Teroldego,

UMBRIA
Spoleto Doc Spumante, Trebbiano Spoletino; Orvieto Classico Superiore Doc; Trasimeno Doc Rosato. Per la Bufala Dop affumicata: Torgiano Doc, Sangiovese; Ciliegiolo di Narni Igt,

VALLE D’AOSTA
Valle d’Aosta Doc, Blanc de Morgex et La Salle; Valle d’Aosta Doc Rosato, Pinot Nero; Valle d’Aosta Doc, Mayolet. Per la Bufala Dop affumicata: Clairet Rosso; Valle d’Aosta Doc Chambave, Muscat Fletri,

VENETO
Soave Classico Doc; Lison Classico Docg, Tai; Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze Docg, Glera. Per la Bufala Dop affumicata: Valpolicella Classico Superiore Doc; Colli Berici Doc, Tai Rosso,

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Estate e benessere della pelle: l’alimentazione giusta per proteggersi

Durante l’estate, la pelle è esposta a vari stress ambientali, ma possiamo proteggerla e mantenerla sana anche attraverso l’alimentazione. Una dieta ricca di antiossidanti e seguendo i principi della dieta mediterranea può fare la differenza.

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L’estate è sinonimo di passeggiate all’aria aperta, bagni di sole e di mare, un mix perfetto per il benessere di corpo e mente, ma non sempre favorevole per la pelle. Tuttavia, possiamo aiutare la nostra epidermide a rimanere sana, protetta e bella attraverso una corretta alimentazione.

Antiossidanti: i guardiani della pelle

Gli antiossidanti sono fondamentali per la salute della pelle. «Sono gli elementi che conferiscono colore a frutta e verdura», spiega Stefano Erzegovesi, nutrizionista e psichiatra. Esempi comuni sono:

  • Antocianine: conferiscono il colore blu e violetto ai mirtilli.
  • Clorofille: danno il verde scuro agli spinaci.
  • Carotenoidi: rendono arancioni le albicocche.

Ogni pianta ha i suoi specifici antiossidanti. È importante consumare una varietà di antiossidanti, piuttosto che grandi quantità di pochi tipi. Questo principio si applica anche agli integratori, che non possono sostituire l’effetto benefico di una dieta variata e bilanciata.

Il collagene: mito e realtà

Il collagene, essenziale per la tonicità e l’elasticità della pelle, è una proteina presente in tutte le parti gelatinose della carne o del pesce. Tuttavia, quando consumato attraverso la dieta, viene scisso in aminoacidi e non ha lo stesso effetto diretto sul collagene della pelle.

Dieta mediterranea “povera”

La migliore alimentazione per la pelle è quella che promuove anche la salute generale: la dieta mediterranea “povera”. Questa dieta prevede che il 50% delle proteine sia di origine vegetale. Questo tipo di alimentazione non solo aiuta la pelle, ma è anche benefica per la circolazione, la prevenzione dei tumori e il benessere cerebrale.

Idratazione e antiossidanti

Mantenersi idratati è cruciale durante l’estate. Bere acqua arricchita di antiossidanti, come tè verde, infusi di erbe e anche caffè, può contribuire a questo obiettivo.

Abbronzatura e protezione UV

Per chi desidera un’abbronzatura dorata, i carotenoidi presenti in albicocche, carote, pomodori, melone e anguria possono creare uno strato protettivo a livello dell’epidermide, conferendo un colore più dorato all’abbronzatura. Tuttavia, è importante ricordare che la vera protezione dai raggi UV viene dalla schermatura solare.

Antiossidanti


In sintesi, per proteggere la pelle in estate, è fondamentale seguire una dieta ricca di antiossidanti e bilanciata secondo i principi della dieta mediterranea. Questo, insieme a una corretta idratazione e all’uso di protezioni solari, può aiutare a mantenere la pelle sana e bella.

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Campania Regina della Tavola, per Taste Atlas c’è “la cucina che conquista il mondo”

La Campania si conferma come la regione dove si mangia meglio al mondo, seguita dall’Emilia Romagna e da altre prestigiose destinazioni culinarie internazionali. L’enogastronomia italiana, con la Campania in testa, rappresenta un traino fondamentale per il turismo e l’economia nazionale, come confermato da recenti studi e classifiche.

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La Campania è stata proclamata la regione dove si mangia meglio al mondo, seguita dall’Emilia Romagna. Questo prestigioso riconoscimento arriva da Taste Atlas, l’atlante mondiale del cibo, che ha lodato l’enogastronomia della Campania. Nella top ten, Java (Indonesia) e Creta (Grecia) occupano il terzo e quarto posto, mentre la Sicilia si piazza al quinto.

La Campania eccelle non solo per la qualità del cibo, ma anche per il numero di ristoranti. Secondo la Fipe, su 331.888 ristoranti in Italia, la Campania ne conta 34.271, piazzandosi subito dopo Lombardia e Lazio. La regione è leader anche per le pizzerie, con 34.406 in tutto il Paese.

In Italia, la cucina è un’arte e un business. L’enogastronomia rappresenta uno dei principali motivi di attrazione per il turismo, con un terzo della spesa turistica destinata alla tavola. Secondo un’indagine di The European House-Ambrosetti, l’Italia è il primo paese al mondo per la presenza di ristoranti italiani nelle principali metropoli globali, da Hong Kong a New York.

La cucina italiana sta per entrare nell’Olimpo dell’Unesco, rafforzando ulteriormente il suo status. L’Italia è il numero uno per prodotti certificati e tradizionali, e il 29,3% dei turisti stranieri sceglie l’Italia anche per l’appeal delle sue produzioni agroalimentari e tradizioni culinarie.

La Campania è al primo posto per prodotti tradizionali (601), seguita da Lazio (472) e Toscana (467). La regione è anche ricca di città e strade del cibo e del vino, a pari merito con il Piemonte (123) e seconda solo alla Toscana (137). Questi fattori spiegano l’exploit del turismo campano e del Sud in generale.

Turismo e cibo sono strettamente collegati. I consumi alimentari in Italia nel 2023 hanno raggiunto 287 miliardi di euro, di cui 92 miliardi spesi fuori casa. L’industria agroalimentare italiana, inclusa la filiera Ho.re.ca, vale circa 600 miliardi di euro, generando quasi 335 miliardi di valore aggiunto, pari al 19% del PIL italiano.

L’export agroalimentare italiano ha raggiunto i 64 miliardi di euro, con l’Italia come primo produttore ed esportatore mondiale di pasta e passata di pomodoro, prodotti tipici del Sud Italia.

I piccoli comuni italiani, che rappresentano il 69,5% del totale, sono la cassaforte delle tipicità alimentari. Questi centri, in particolare nel Sud Italia, producono il 93% delle eccellenze Dop e Igp del paese. Secondo Ermete Realacci, presidente di Symbola, i piccoli comuni rappresentano il futuro dell’Italia, non solo il passato.

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, sottolinea che i piccoli borghi hanno un significativo valore economico, storico, culturale e ambientale. Valorizzare queste aree può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e occupazionale del paese.

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50 Top Pizza Viaggio in Italia 2024, Napoli e Roma città della pizza al taglio

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Roma si conferma capitale della pizza al taglio. E’ quanto emerge dalla guida 50 Top pizza Viaggio in Italia 2024: in guida 10 locali capitolini, seguita da Napoli con 4 pizzerie e da Fiumicino e Torino con 3 locali a testa. La regione più rappresentata resta il Lazio con 13 indirizzi, seguita dalla Campania con 6 e dalla Calabria con 4. Pizzarium di Gabriele Bonci, a Roma, è la Migliore Pizza in Viaggio in Italia per il quinto anno consecutivo.

Al secondo posto si conferma Lievito di Francesco Arnesano, sempre a Roma, mentre al terzo posto ritroviamo Campana Pizza In Teglia di Daniele Campana, a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. La quarta posizione va ad Antico Forno Roscioli della famiglia Roscioli, a Roma; quinta posizione per La Masardona della famiglia Piccirillo, a Napoli; sesta posizione per ‘O Fiore Mio Pizze di Strada di Davide Fiorentini, a Bologna; settima posizione per Tiri Bakery & Caffè, a Potenza. Per l’ottava posizione un nuovo ingresso in guida: Tiella, di Daniele Biagioni, a Roma. Nona posizione per il panificio Davide Longoni, a Milano e, a chiudere la top ten, Tellia, di Enrico Murdocco, a Torino. Novità è l’inserimento di Eataly Fiumicino. Per la prima volta entra in classifica una pizzeria situata in aeroporto, che si posiziona al tredicesimo posto.

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