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Cronache

Affare rifiuti, sequestro in Toscana: per la Fondazione Caponnetto è ‘red alert’

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Il sequestro di beni per un valore di 5 milioni di euro ad un imprenditore calabrese che in Toscana si occupa del settore rifiuti e che era stato arrestato nell’ambito dell’operazione Keu nell’aprile scorso, ha messo sotto i riflettori un problema serio: la presenza della criminalità di tipo mafioso, la ‘ndrangheta, nel tessuto economico della zona.

A dare l’allarma la Fondazione Caponnetto, “Siamo in una situazione di Red Alert”. “I rifiuti, spiega Salvatore Calleri, rimangono purtroppo un qualcosa che piace ai mafiosi e secondo le nostre analisi, in Italia e pure in Toscana ci sono il 95% di probabilità per gli imprenditori puliti di imbattersi in gruppi criminali. Continuiamo ad essere antipatici e ad avere ragione in relazione alle infiltrazioni criminali spesso mafiose che riguardano lo smaltimento illegale di rifiuti in Toscana”.

 

“Fermo restando il fatto che ovviamente fino a sentenza definitiva non bisogna criminalizzare nessuno, il sequestro di oggi, ad opera della Dia e dei Cc Forestali e del Noe, certifica l’interesse dei clan calabresi, in particolare del Grande Aracri, già dai noi segnalato, per il settore dei rifiuti. Questo sequestro, spiega il Presidente della Fondazione Caponnetto, è in continuità con l’inchiesta Keu e dimostra che nonostante sia piombato il silenzio sul caso, il lavoro di chi indaga continua. Battiamo un colpo e non sottovalutiamo la situazione. La Fondazione Antonino Caponnetto c’è ed è disposta a dare una mano per contrastare il fenomeno coi propri esperti. Basta volerlo”.

 

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Contrabbando di orologi di lusso a Malpensa, maxi sequestro

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Sono accusati di contrabbando aggravato due uomini e una donna finiti nel mirino dei militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Varese. Con loro al centro delle indagini ci sono due società di spedizioni che operano all’aeroporto di Malpensa. Nei loro confronti il Gip del tribunale di Busto Arsizio (Varese) Piera Bossi ha emesso un decreto di sequestro per un valore di 23 milioni di euro. I tre nel novembre scorso erano già stati colpiti da un provvedimento identico per un valore di un milione di euro. Al centro di quello che i finanzieri definiscono un vero e proprio sistema di contrabbando ci sono 64mila orologi di lusso. Rolex, IWC, Bulgari, Chopard e Cartier che in almeno 80 occasioni, così come ricostruito dalla procura bustocca, sono stati importati in Italia da Hong Kong in barba a dazi e Iva dovuti e rivenduti in nero (anche a commercianti del settore) dai tre dipendenti infedeli delle società di spedizione con un volume “d’affari” stimato in 103 milioni di euro. Un giro andato avanti per almeno due anni.

Tutto è partito dalla denuncia di un altro dipendente di una delle società coinvolte che ha segnalato all’autorità giudiziaria quanto stava accadendo. In sintesi gli orologi di lusso, erano accompagnati da false fatture estere, venivano introdotti in territorio nazionale attraverso l’aeroporto di Malpensa formalmente assoggettati al regime doganale del “Transito Comunitario”, ovvero senza applicazione di dazi e Iva, in quanto ufficialmente destinati ad una base militare americana (totalmente estranea alla vicenda) su suolo italiano, che gode dunque di extraterritorialità. I preziosi orologi venivano quindi venduti sotto banco. Il sistema di contrabbando sarebbe ora smantellato e il Gip ha disposto il sequestro milionario.

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Soldi e droga in casa, arrestato 28enne a Ercolano

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Custodiva in casa soldi e droga: un 28enne è stato arrestato a Ercolano (Napoli). Nel corso di perquisizione domiciliare, i Carabinieri della locale tenenza hanno sequestrato 310 grammi di marijuana, 96 grammi di hashish e un bilancino di precisione oltre a 1.585 euro ritenuti provento del reato. A Portici (Napoli) i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato un 17enne di San Giorgio a Cremano perché trovato in possesso di 17 grammi e mezzo di hashish già suddivisa in dosi per la vendita al dettaglio. Il minorenne, affidato ai propri genitori, deve rispondere di detenzione di droga a fini di spaccio.

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Cronache

Perseguita avvocato, braccialetto elettronico per 76enne a Vallo della Lucania

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A Vallo della Lucania (Salerno) i carabinieri della locale stazione hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con l’applicazione del braccialetto elettronico. Inoltre, previsto l’obbligo di mantenere una distanza di 500 metri dalla persona offesa emessa nei confronti di un 76enne cilentano indagato per per atti persecutori nei riguardi di un avvocato. Il provvedimento cautelare riguarda il divieto di avvicinamento allo studio legale della persona offesa ed al palazzo di giustizia di Vallo della Lucania.

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