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Cronache

Suicida come la sorella, l’autopsia: Simona Viceconte è morta per asfissia

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Si è uccisa, ma sul suo corpo non ci sono segni di percosse o altre tracce di maltrattamenti. Simona Viceconte, la donna di 45 anni trovata morta giovedi’ pomeriggio nella sua abitazione di Teramo, si e’ suicidata con le stessa modalita’ e ad un anno di distanza dalla sorella Maura ex campionessa di atletica leggera. L’esame necroscopico, eseguito dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra all’ospedale di Teramo, ha confermato infatti che il decesso e’ stato causato da asfissia da impiccamento. La donna era stata trovata nel sottoscala della sua abitazione con un foulard stretto intorno al collo.

Quell’immagine, apparsa a una vicina che rincasava, di lei senza vita nel sottoscala, un foulard attorno al collo assicurato alla ringhiera della scalinata condominiale, ha riportato indietro l’orologio del dolore, per questa famiglia, al 10 febbraio 2019 quando la campionessa Maura Viceconte, sorella maggiore di cinque anni di Simona, aveva scelto le stesse modalita’ per porre fine alla sua vita, densa di successi sportivi: azzurra all’Olimpiade di Sydney 2000 e primatista italiana sui 10mila, era ritenuta forse la migliore mezzofondista nazionale di sempre. Dall’esame autoptico inoltre non e’ emersa inoltre evidenza di altre tracce, cosi’ come di patologie in corso: l’unico quesito chiesto al perito dalla procura teramana era di stabilire la causa della morte. Il perito ha poi prelevato altri campioni biologici, che serviranno per gli approfondimenti di laboratorio tesi a individuare eventuali tracce di farmaci.

All’accertamento irripetibile non ha partecipato un consulente di parte del marito della donna, che non lo ha nominato. Il marito della donna nel frattempo era stato iscritto sul registro degli indagati in un fascicolo giudiziario aperto dal pm Enrica Medori: l’ipotesi di reato era di maltrattamenti e l’articolo 42 comma 3 del codice penale sulla responsabilita’ obiettiva nel reato. Il legale dell’uomo, Antonietta Ciarrocchi, pero’ ha voluto precisare che “Non c’e’ stata mai denuncia per maltrattamenti e l’unica questione in piedi tra la coppia era la imminente udienza di comparizione per la separazione consensuale”. Una iscrizione quindi dovuta, si apprende negli ambienti giudiziari, per permettere di disporre l’autopsia e di chiarire alcuni aspetti ancora irrisolti dalle indagini. Ma che non nasce quindi da denuncie che non ci sono mai state, precisa il legale. Gia’ ieri per gli investigatori, passando al setaccio l’appartamento che Simona Viceconte condivideva con il marito impiegato di banca e le due figlie, non sarebbero emersi elementi tali da far ipotizzare un gesto violento da parte di alcuno. Il ritrovamento del biglietto destinato alle giovanissime figlie, ma soprattutto un malessere interiore acuitosi negli ultimi tempi, pur in una persona che oggi tanti definiscono solare e portata ai rapporti amicali, hanno definitivamente indirizzato il filone investigativo sul suicidio.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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