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Economia

Turismo, locomotiva dell’economia italiana: saldo attivo di 17 miliardi di euro nel 2019

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“Il turismo continua a trainare l’economia nazionale, a partire dalla bilancia dei pagamenti, sulla quale farà registrare nel primo trimestre 2020 un saldo attivo di più di 1,3 miliardi di euro, che si sommano agli oltre 17 miliardi del 2019 di saldo positivo”. Sono dati evidenziati a Milano da Luca Patanè, presidente Confturismo-Confcommercio, durante la presentazione dei dati sul mercato invernale e tracciando un bilancio dell’anno in corso. Saranno 18 milioni, il 10% in piu’ dell’anno scorso, gli italiani che faranno le vacanze in inverno, concentrandole in particolare tra Natale, Capodanno ed Epifania, secondo una ricerca di Confturismo-Confcommercio, con l’Istituto Piepoli e l’Osservatorio di Andrea Giuricin dell’Universita’ Milano Bicocca. Il 76% restera’ in Italia tra montagna e citta’ d’arte. Mete preferite Toscana, Trentino Alto Adige, sia per la montagna sia per i tradizionali mercatini natalizi, e Lombardia.

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Economia

Excellera cresce con l’ingresso di Barabino & Partners

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Barabino & Partners, l’agenzia di comunicazione d’impresa, entra a far parte di Excellera Advisory Group, maggiore realtà italiana di consulenza nei corporate affairs, nata a novembre 2022, dalla partnership tra Cattaneo Zanetto Pomposo & Co. e Community, la società fondata da Auro Palomba con il supporto di Xenon Private Equity.

Nell’ultimo anno hanno aderito anche Public Affairs Advisors (di Giovanni Galgano) e Value Relations (di Massimo Cherubini e Marco Giorgetti), specializzate rispettivamente nei settori energy&infrastructure e life science. L’operazione, che sarà perfezionata entro maggio, segue dunque lo stesso schema attorno al quale è stato ideato l’intero progetto: le società leader di filiera mantengono brand e autonomia gestionale, continuando a operare in perfetta concorrenza come già avviene oggi. Gli azionisti industriali avranno congiuntamente quasi il 50% di Excellera, con il fondo Xenon in maggioranza.

In particolare, la compagine societaria vedrà diverse risorse Key People di Barabino & Partners, attraverso B&PFutura Srl con circa il 14,9% così come analogamente avvenuto per i Partner di Community, attraverso AlwaysOn Srl, con circa il 12,3%, nonché Alberto Cattaneo, Paolo Zanetto e Claudia Pomposo con circa il 6,2% ciascuno, PAA attraverso GM Holding con l’1,2%, Value Relations attraverso Palomar Holding e Chemax con il 2,2 per cento.

Da oggi, Excellera potrà contare così su un fatturato complessivo superiore ai 60 milioni di euro, circa 300 dipendenti e collaboratori e un Ebitda a 20 milioni di euro. Come previsto per le altre società, anche Barabino&PartnersFutura esprimerà due consiglieri che siederanno in Consiglio di Amministrazione del Gruppo Excellera: Luca Barabino e Federico Steiner entreranno in cda insieme ad Auro Palomba e Giuliano Pasini (Always On), Alberto Cattaneo, Claudia Pomposo e Paolo Zanetto, nonché a quelli di maggioranza in rappresentanza del Fondo Xenon che esprime anche il Presidente Gianfranco Piras.

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Economia

Cibus, valore agroalimentare made in Italy sale a 620 miliardi

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Il valore della filiera agroalimentare allargata sale a 620 miliardi di euro, con il cibo made in Italy che assume un ruolo sempre più centrale per la crescita economica del Paese. Ad affermarlo è l’analisi Coldiretti su dati centro studi Divulga diffusa in occasione dell’inaugurazione di Cibus, il Salone internazionale dell’Alimentazione a Parma. Il made in Italy dal campo alla tavola vede impegnati, rileva Coldiretti, 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Un patrimonio del Paese sostenuto dai primati dell’agricoltura italiana, che vanta il primo posto in Ue per valore generato per ettaro, quasi 3.000 euro, il doppio rispetto ai francesi e i 2/3 in più dei tedeschi.

Leadership in Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (325), 526 vini Dop/Igp, 5547 prodotti alimentari tradizionali e Campagna Amica: la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. Un valore aggiunto che si riflette anche sulle esportazioni dei prodotti nazionali che nei primi due mesi del 2024 sono salite in valore a quota 11 miliardi di euro, con un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Un inizio positivo che va a migliorare il record di sempre fatto registrare lo scorso anno con 64 miliardi.

Agricoltura italiana, si sottolinea nel rapporto, che produce veri e propri beni pubblici, dalla tutela del paesaggio, alla biodiversità, a salute e benessere, al contrasto ai rischi idrogeologici, alla coesione territoriale, fino al turismo, territorio e energie rinnovabili. “I successi del Made in Italy a tavola sono indissolubilmente legati all’agricoltura nazionale come ha da tempo compreso quella parte dell’industria alimentare d’eccellenza che ha fondato il suo successo sul prodotto 100% italiano dal campo alla tavola – spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Una garanzia di trasparenza verso i consumatori ma anche un atto di patriottismo verso il Paese, poiché è creando ricchezza sul territorio che si sostiene l’economia nazionale”.

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Economia

Il 76 % delle aziende italiane prevede una crescita nei prossimi 5 anni

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Persone al centro, impatto sociale e ambientale, innovazione: sono queste le parole d’ordine dell’imprenditoria italiana emerse dall’indagine condotta da EY Private, in collaborazione con Swg, realizzata in occasione del lancio della XXVII edizione del Premio L’Imprenditore dell’Anno ideato e promosso da EY, leader mondiale nei servizi professionali per le aziende. Dal 16 aprile al 2 agosto sono aperte le candidature per il riconoscimento che, dal 1997, celebra gli imprenditori capaci di contribuire in modo significativo allo sviluppo italiano da un punto di vista economico, ambientale e sociale.

Possono partecipare tutti coloro che sono alla guida di aziende attive da almeno 3 anni, con sede legale in Italia e con un fatturato pari o superiore a 40 milioni di euro. Commenta Enrico Lenzi, responsabile Italia del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno: ‘Da 27 anni il Premio EY L’Imprenditore dell’Anno riconosce e celebra il talento imprenditoriale che guida l’innovazione e la crescita nel nostro Paese. Secondo l’indagine che abbiamo realizzato, insieme a Swg, tra le caratteristiche di un imprenditore di successo ci sono passione e dedizione (37%), visione e creatività (46%), e la capacità di circondarsi di persone competenti (39%); le stesse qualità che ricerchiamo e che vogliamo celebrare con il nostro Premio, che vuole essere un tributo alla determinazione e, appunto, alla visione dei leader che sfidano lo status quo e ispirano gli altri con le loro imprese’.

L’indagine EY-Swg ha coinvolto un doppio campione: da un lato la popolazione (oltre 1000 soggetti) e dall’altro gli imprenditori italiani (oltre 60 aziende) approfondendo sfide, strategie e prospettive future dell’imprenditoria italiana, ma anche il contributo che porta all’economia del Paese. Commenta Paolo Zocchi, EY private leader di EY in Italia: ‘Le dinamiche geopolitiche attuali stanno esercitando una pressione significativa sul tessuto imprenditoriale italiano, influenzando il rinnovamento dei modelli organizzativi produttivi e gli investimenti. L’attenzione delle aziende si sposta sempre più verso investimenti strategici con particolare attenzione per l’innovazione (75%), la sostenibilità ambientale e sociale (96%), e le attività di ricerca e sviluppo (88%). Questi dati mostrano una chiara ambizione e proattività negli imprenditori italiani, che si stanno velocemente preparando per nuove sfide globali’.

Dall’indagine EY-Swg emerge, quindi, come le imprese italiane stiano rispondendo con resilienza e proattività alle sfide poste dallo scenario geopolitico attuale. Infatti, il 76% prevede una crescita nei prossimi cinque anni, nonostante il 66% abbia dovuto modificare le proprie strategie di approvvigionamento di materie prime e il 50% quelle relative all’energia. L’analisi mostra che le aziende non si stanno limitando a reagire alle difficoltà, ma stanno anche pianificando investimenti strategici per il futuro.

La quasi totalità delle imprese (99%) intende investire nel prossimo biennio, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale (96%), al rinnovo dei macchinari e delle tecnologie di produzione (93%), alla progettazione di nuovi prodotti, con attenzione alla ricerca e sviluppo (88%). Inoltre, il 75% delle aziende ha in programma di implementare tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, segno di un impegno verso l’innovazione tecnologica. La fiducia nel tessuto imprenditoriale italiano è forte, con il 79% degli intervistati che crede nella capacità delle imprese di innovarsi e il 59% nella loro competitività a livello internazionale. Tuttavia, la fiducia nel sistema Italia nel suo complesso è meno diffusa. Un altro aspetto cruciale emerso dall’analisi è l’importanza data al capitale umano.

Il 91% degli imprenditori italiani prevede di investire sul personale nei prossimi due anni, con l’obiettivo di aumentare le competenze (84%), trattenere i talenti (83%) e garantire la soddisfazione dei lavoratori (80%). Per affrontare le sfide tecnologiche e di innovazione, il 49% degli imprenditori punterà sulla formazione e sul re-skilling del personale esistente, mentre il 21% cercherà nuove risorse e competenze nel mercato. Nonostante l’ottimismo, le aziende si trovano di fronte a un significativo mismatch tra domanda e offerta di lavoro qualificato, con oltre l’84% che segnala difficoltà nella ricerca di personale adeguatamente formato.

I dati dell’indagine confermano l’importanza cruciale delle piccole e medie imprese italiane nel tessuto economico e sociale del Paese. Secondo l’analisi, l’80% degli italiani riconosce alle Pmi un impatto positivo sulla società, mentre l’85% le considera il motore principale dell’economia nazionale, superando le grandi imprese e le multinazionali. Nonostante le sfide poste da un contesto economico nazionale non ottimale, le imprese italiane si distinguono per la loro spiccata capacità di innovazione: il 37% degli intervistati apprezza la loro propensione all’innovazione, e il 33% riconosce la loro competitività nel contesto internazionale. Questi dati emergono in netto contrasto con il 17% della popolazione che esprime un’opinione positiva sull’attuale situazione economica dell’Italia.

Gli imprenditori italiani sono percepiti come figure chiave nella promozione dell’innovazione (64%) e nella creazione di nuovi posti di lavoro (56%). Tuttavia, c’è un crescente desiderio che mostrino maggiore attenzione verso la responsabilità sociale d’impresa (CSR) e i bisogni della comunità (56%). Guardando al futuro, si auspica che gli imprenditori diventino ancora più protagonisti nel proprio contesto sociale, con un occhio di riguardo verso i propri dipendenti, considerati un investimento fondamentale per il 60% dei rispondenti.

Passione e dedizione (37%), visione e creatività (46%), e la capacità di circondarsi di persone competenti (39%) sono state identificate come le caratteristiche principali per un imprenditore di successo. La fiducia degli italiani nelle capacità degli imprenditori italiani è alta, con 3 su 5 che esprimono un elevato livello di fiducia nei loro confronti. Gli aspetti più apprezzati delle imprese sono l’impegno verso la sostenibilità sociale, economica e ambientale, con il 36% della forza lavoro che desidera operare in aziende con un forte impegno in queste aree. Infine, le scelte di acquisto degli italiani riflettono un forte attaccamento al Made in Italy, specialmente nei settori Food&Beverage (47%), Abbigliamento e Accessori (37%), Design (36%), e un apprezzamento per lo stile e il gusto italiani, in particolare per automobili e moto (34%).

Primo e unico riconoscimento globale del suo genere, il Premio celebra coloro che creano e sviluppano business di successo dinamici e in crescita attraverso riconoscimenti nazionali e globali in oltre 65 Paesi. L’obiettivo è quello di individuare e premiare peculiarità, modelli e valori concreti che permettono alle imprese di portare il proprio contributo allo sviluppo nazionale. La Giuria del Premio, esterna e indipendente da EY, è composta da membri di altissimo profilo professionale appartenenti al mondo dell’economia e, soprattutto, dell’imprenditoria, provenienti da diverse aree geografiche del Paese, riunendo aziende familiari, quotate e medie imprese, per rappresentare al meglio l’eterogeneità dei giurati e delle giurate.

Autorevolezza, trasparenza e indipendenza sono le parole chiave che caratterizzano il Premio e sono gli stessi valori che per tutte le edizioni hanno guidato i giurati nella scelta degli imprenditori da premiare. I vincitori selezionati dalla giuria saranno proclamati nel corso di una cerimonia che si terrà a Milano il 7 novembre 2024. Tra i vincitori delle ultime edizioni, il Premio vanta imprenditrici e imprenditori come: Marina Nissim, Chairwoman di Bolton Group, Matteo Bruno Lunelli, Ceo del Gruppo Lunelli (2022), Elisabetta Franchi, Amministratore Unico di Betty Blue S.p.A. (2021); Massimo Perotti, Executive Chairman di Sanlorenzo S.p.A, nel 2019 e Sonia Bonfiglioli, Presidente di Bonfiglioli Riduttori, nel 2018.

Come di consueto, il vincitore nazionale dell’edizione avrà anche l’opportunità di competere per il titolo di ‘World Entrepreneur Of The Year’, sfidando i vincitori nazionali dei 65 paesi in cui il Premio eÌ attivo, in occasione di un appuntamento speciale che si svolgerà a Montecarlo dal 4 al 7 giugno 2024. A rappresentare l’Italia sarà Marina Nissim, Vincitrice Nazionale 2023. La XXVII edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno è realizzata con il supporto di Microsoft Italia e Banca Finnat Euramerica. Per candidarsi e avere maggiori informazioni visitare il sito ey.com/it/ey-entrepreneur-of-the-year-italy.

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