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Cultura

Torino con la sua Art Week si conferma tra le capitali dell’arte in Europa

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Da capitale dell’auto a capitale dell’arte, Torino, una città che si è reinventata e che ora con i suoi eventi, con le sue mostre con sue le art fairs e gli innumerevoli concerti riesce ad attrarre in città  decine di migliaia di persone tra  artisti, collezionisti, galleristi, buyers, appassionati d’arte, turisti e visitatori. Non solo i centri e i musei  istituzionali, palazzo Madama, il GAM i castelli di Rivoli e Rivalta, il museo Egizio e i nuovi centri come Camera, interamente dedicato alla fotografia, ma un offerta imponente di mostre, performance e fiere d’arte che la fa competere con tutte le città che da decenni si propongono offrendo le  più grandi kermesse del settore.

Momenti dell’ìnaugurazione di ARTISSIMA ART FAIR 2019 a Torino ph. Mario Laporta/KONTROLAB

Questa che si sta concludendo, può essere considerata la settimana clou del panorama annuale che Torino offre agli amanti dell’arte, non solo Artissima, considerata una delle fiere d’arte tra le più importanti al mondo che vede gallerie espositrici che vanno dal vicino oriente come Teheran a Beirut, al lontano oriente, come Taipei e Shangai, poi Cape Town, NYC, Londra, Hong Kong Lucerna e Puebla, e ancora Jeddah, Buenos Aires e Pechino, 97espositori nella main section con 20 new entry quest’anno e iniziative in tutta la città, e in contemporanea con altre due iniziative non meno importanti e interessanti come The Others, con gallerie piu’ giovani che quest’anno ha cambiato sede e dalle vecchie carceri si propone all’ex ospedale militare Riberi in corso IV novembre , una struttura in un compound militare tra i più vasti d ‘Italia con splendide palazzine in stile liberty dove tre delle quali accolgono gli spazi espositivi associate a vari site specific in tende da campo militari. Poi c’e’ Paratissima, rivolta direttamente agli artisti che si autogestiscono, dove le gallerie sono  poche e concentrate per lo più al piano terra della grande struttura   dell’ ex Accademia Artiglieria di Torino, vicino a Piazza Castello, dove, anche qui,  nei tre piani degli allestimenti si spazia tra scultura, pittura, multimedialità, fotografia, video e espressione artistica attraverso performance e linguaggio del corpo.

Le inaugurazioni si sono susseguite a ritmo ferrato, la settimana si è aperta con la mostra fotografica 100DM   di Tommaso Bonaventura, curata da Elisa Del Prete che ha anche seguito i testi del bel catalogo e delle interviste video che accompagnano la mostra con la ricerca visiva e testimoniale. Insieme al  fotografo hanno incontrato i protagonisti,  berlinesi dell’est,  che appena furono  ad ovest, ricevettero 100 marchi di benvenuto. Gli autori hanno indagato su come fossero stati spesi o utilizzati questi marchi donati dalla amministrazione comunale di Berlino Ovest, interessante capire le destinazioni d’uso, come acquisti di walkman, alberi di Natale, cassette di attrezzi, biglietti per concerti, in tutti i casi beni, non di prima utilità, perché come

Momenti dell’ìnaugurazione della mostra T30 di Paolo Grassino curata da Alessandro Demma e realizzata con Davide Paludetto Arte Contemporanea e Istituto Garuzzo per le Arti Visive ph. Mario Laporta/KONTROLAB

spiega  la direttrice del museo del risparmio di Torino Giovanna Paladino, durante la presentazione della mostra,  i soldi donati  hanno destinazioni diverse tese spesso all’acquisto di beni non necessari rispetto a quelli guadagnati che vengono usati per gli acquisti dei beni primari. La mostra è allestita da CAMERA, oramai centro pulsante della fotografia in Italia dove si può ammirare in questo periodo anche una vastissima esposizione  su uno dei padri della fotografia mondiale, Man Ray  un viaggio nel lavoro del fotografo con WO/Man Ray le “seduzioni della fotografia”,  oltre 200 fotografie che si possono ammirare nei saloni del centro italiano per la fotografia.

E’ invece scultura con l’utilizzo di multi materiali la mostra inaugurata mercoledì 30  da Paolo Grassino, geniale e raffinato artista, presso Palazzo Saluzzo Paesana, nel centro di Torino in collaborazione con  Davide Paludetto Arte Contemporanea e con l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive.

Eccellenze artistiche in una città sempre più votata all’arte in un mix di professionalità italiane proprio dove vennero girate indimenticabili scene di un film cult come The Italian Job che non casualmente proprio in questi giorni vede la sua celebrazione nel 50enario dalla sua uscita, nel mezzo di questa settimana d’arte 2019.

 

 

 

 

 

 

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Cultura

Il caffè simbolo di Napoli, una due giorni per celebrarlo

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Non c’è giornata dei napoletani che non inizi con un caffè: che sia tradizionale, macchiato, schiumato, freddo o caldo, in tazza o in vetro, ma il buongiorno è sempre accompagnato da un caffè. E per celebrare questo legame imprescindibile tra la città e la sua bevanda, il Comune di Napoli propone una due giorni, il 7 e 8 maggio, dedicata interamente al caffè con la manifestazione ‘Nu bbellu ccafè’ in programma al Maschio Angioino. “Parlare del caffè a Napoli è parlare di noi – ha detto il sindaco, Gaetano Manfredi – il senso del caffè è socialità, cultura, storia, è stare insieme. Il grande valore di Napoli oggi è essere una grande capitale in cui le persone stanno insieme ed è importante soprattutto in un momento fatto di grandi divisioni, sofferenze e guerre e il caffè è anche momento di pace”.

Un legame che è celebrato e raccontato da sempre anche dalla musica, dal teatro, dalla letteratura. “Il caffè, insieme alla pizza, è uno degli emblemi della nostra città – ha detto l’assessora al Turismo, Teresa Armato – vogliamo fare in modo che le nostre tradizioni enogastronomiche diventino sempre più attrattori turistici perché a Napoli vengono per tante ragioni e una di queste sono sicuramente il mangiare e il bere le nostre prelibatezze”. L’idea della manifestazione è nata da un ordine del giorno proposto dalla vicepresidente del Consiglio comunale, Flavia Sorrentino, e approvato all’unanimità, con cui si chiedeva di istituire la Giornata del caffè in città.

Al Maschio Angioino, napoletani e turisti potranno partecipare a incontri che spiegheranno il caffè, le sue varianti e come si è arrivati al rito del caffè, potranno partecipare a workshop, a cui si affiancheranno momenti di assaggio, competizioni e contest. Alla manifestazione parteciperanno esperti di caffè, tutte le torrefazioni napoletane, molti bar napoletani fra cui lo storico Gambrinus. Un’iniziativa che si pone anche nel solco del percorso che la città di Napoli, insieme ad altre città italiane, ha messo in campo affinché il caffè sia riconosciuto patrimonio Unesco.

“Con questa manifestazione proviamo a diffondere questa dipendenza – ha sottolineato lo scrittore Maurizio De Giovanni – cerchiamo di fare da ‘pusher’ di una dipendenza fondamentale per i napoletani per cui il caffè è una modalità di incontro sociale”. Il logo della manifestazione è stato realizzato dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

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Cronache

Strasburgo: Getty restituisca la statua dell’Atleta di Lisippo all’Italia

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L’Italia ha tutto il diritto di confiscare e chiedere la restituzione della statua greca in bronzo dell’Atleta vittorioso attribuita a Lisippo che si trova attualmente nel museo della la villa Getty a Malibu, in California. Lo ha stabilito oggi all’unanimità la Corte europea dei diritti umani respingendo il ricorso presentato dalla fondazione Paul Getty per violazione della protezione della proprietà.

Nella sua sentenza, la Corte di Strasburgo ha quindi riconosciuto la legittimità dell’azione intrapresa dalle autorità italiane per recuperare l’opera d’arte che venne rinvenuta nelle acque dell’Adriatico, al largo delle Marche, nel 1964. E che, dopo varie vicissitudini, venne acquistata dalla fondazioni Getty nel 1977 per approdare infine al museo di Malibu. I giudici, in particolare, hanno sottolineato che la protezione del patrimonio culturale e artistico di un Paese rappresenta una priorità anche dal punto di vista giuridico. Inoltre, diverse norme internazionali sanciscono il diritto di contrastare l’acquisto, l’importazione e l’esportazione illecita di beni appartenenti al patrimonio culturale di una nazione.

La fondazione Getty, sottolinea inoltre la Corte, si è comportata “in maniera negligente o non in buona fede nel comprare la statua nonostante fosse a conoscenza delle richieste avanzate dallo Stato italiano e degli sforzi intrapresi per il suo recupero”. Da qui la constatazione che la decisione dei giudici italiani di procedere alla confisca del bene conteso “è stata proporzionata all’obiettivo di garantirne la restituzione”.

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Cultura

“L’avvocato del D10S”: Angelo Pisani e la battaglia giudiziaria per Maradona

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Il libro “L’avvocato del D10S” di Angelo Pisani non è solo un tributo a Diego Armando Maradona, ma anche una narrazione intensa e appassionata delle battaglie legali che hanno segnato la vita del leggendario calciatore. L’opera, pubblicata da LOG edizioni e lunga 159 pagine, è disponibile al prezzo di 14,90 euro e si rivela un testo cruciale per chi desidera comprendere a fondo le vicende giuridiche e umane del “pibe de oro”.

Angelo Pisani, che ha rappresentato Maradona nelle aule di giustizia, descrive con fervore la sua lotta per dimostrare l’innocenza del calciatore di fronte alle accuse di evasione fiscale e altri gravi addebiti mossi dalla giustizia italiana. Attraverso un lavoro legale che si è esteso per decenni, Pisani è riuscito a infrangere il “muro di titanio” di Equitalia, sancendo giuridicamente l’innocenza di Diego.

Il titolo del libro, “L’avvocato del D10S”, è una chiara dichiarazione di stima e devozione verso Maradona, e il sottotitolo “Un’arringa in difesa di Diego Armando Maradona” stabilisce inequivocabilmente il tono dell’opera. Le prefazioni e le postfazioni scritte da noti esponenti del tifo calcistico partenopeo e figure chiave dell’ambiente sociale latino, come Maurizio de Giovanni, Gianni Minà e Nicola Graziano, arricchiscono ulteriormente il testo, aggiungendo diverse prospettive sulla figura di Maradona.

Il libro offre un ritratto inedito di Maradona, non solo come sportivo eccezionale ma anche come eroe umano e difensore dei più deboli, costantemente in lotta contro figure potenti come i presidenti della FIFA, Joao Havelange e Sepp Blatter. Inoltre, evidenzia il supporto di Maradona ai governi di sinistra in America Latina, una posizione che lo ha reso un bersaglio politico tanto quanto una stella del calcio.

Pisani non manca di ricordare il sostegno di Fidel Castro a Maradona durante i suoi momenti più bui, come la lotta contro la tossicodipendenza, un periodo durante il quale Maradona stesso riconoscerà il suo debito verso il leader cubano tatuandosi l’immagine del Che Guevara.

Il culmine del libro si raggiunge nel racconto del 25 maggio 2014, quando la giustizia italiana, dopo una lunga serie di battaglie legali, ha finalmente scagionato Maradona da ogni accusa di evasione fiscale. Questo evento non solo ha rappresentato una vittoria legale, ma ha anche simboleggiato la riscossa di un uomo contro un sistema che sembrava schiacciarlo.

“L’avvocato del D10S” di Angelo Pisani è quindi molto più di un semplice racconto giuridico; è un’affascinante biografia che intreccia diritto, sport e politica, mostrando come la vita di uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi sia stata incessantemente intrecciata con le dinamiche del potere a livello mondiale.

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