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Cronache

Universiadi 2019, indagini su navi da crociera usate come alberghi, servizi di trasporto e servizi fotografici

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La narrazione è quella che i media main stream  hanno accreditato. Lo sforzo per le Universiadi in Campania andava incoraggiato e sostenuto. E l’ufficio comunicazione zeppo di giornalisti da questo punto di vista ha lavorato tanto. Poi bisogna dire che ad onore del vero sono state, le Universiadi, una buona occasione per ristrutturare e rifunzionalizzare di corsa (forse anche troppo di corsa?) importanti impianti sportivi un tempo abbandonati o sottoutilizzati che oggi possono essere fruiti nuovamente dai cittadini. Ma di questo sforzo organizzativo, di questo evento che taluni hanno generosamente accomunato ad una Olimpiade, davvero possiamo salvare tutto? Davvero tutto ha funzionato a dovere? La festa è passata. I soldi sono stati spesi. La Campania non ha dato in pasto al pubblico un cattivo esempio di organizzazione. Oggi però possiamo provare a fare dei ragionamenti su certe scelte, e perchè no, se ci sono stati, anche su errori, omissioni e cattive abitudini. In alcuni casi, parliamo dei casi limite, quelli che ballano sul filo del codice penale, la procura di Napoli ci sta già lavorando. È appena il caso di sottolineare che l’apertura di inchieste della magistratura sulla struttura commissariale (l’Aru ovvero l’Agenzia Regionale per le Universiadi) che si è occupata della gestione delle risorse delle Universiadi non equivale (e in questo articolo è certamente così) ad una sentenza di colpevolezza ma è semplicemente un controllo di legalità. Un controllo che  potrebbe concludersi, come auspichiamo, con un non luogo a procedere piuttosto che con l’ennesimo processo a presunti abusi d’ufficio o altri reati. Ciò detto, veniamo alla notizia del giorno.

La Procura, con  i sostituti procuratori Henry John Woodcok e Francesco Raffaele, indaga sulle Universiadi e segnatamente sull’ospitalità offerta dalla Regione agli atleti sulle navi da crociera e i servizi navetta per gli spostamenti di atleti e staff dal porto di Napoli agli impianti sportivi dislocati in tutta la Regione. I magistrati hanno già chiesto in copia atti e deliberazioni sui contratti che l’ARU ha siglato per assicurarsi il noleggio di navi di due importanti compagnie di navigazione che hanno così allestito una sorta di villaggio per atleti galleggiante nel Porto di Napoli creato ad hoc per l’evento. Ovviamente, a parte la spesa per il noleggio delle navi, c’è stata anche quella dei trasporti per atleti e staff che ogni giorno per allenamenti o per gare dovevano recarsi nelle strutture sportive delle Universiadi. Le due compagnie di navigazioni che hanno messo a disposizione le navi per il villaggio degli atleti galleggiante sono Costa Crociere e Msc. Parliamo di colossi del settore. Ma perchè scegliere le navi e non realizzare un villaggio stile olimpico nella Mostra d’Oltremare oppure scegliere di locare hotel, alberghi o altre strutture ricettive in città e in altri luoghi della Campania? Per quanto controversa, quella fatta è stata una scelta politica. Non sindacabile, dunque, dalla magistratura. E infatti i pm non vogliono sindacare la scelta delle navi ma capire come si è arrivati a selezionare i contraenti.
Le ipotesi sul tavolo degli inquirenti vanno dall’abuso d’ufficio alla turbativa d’asta. Sono stati ascoltati testimoni, acquisiti documenti, informazioni, sentiti esponenti dell’Agenzia Regionale per le Universiadi. Negli uffici regionali da qualche settimana i carabinieri e i finanzieri con discrezione acquisiscono atti richiesti dai pm e dispongono altre attività investigative.
Non solo sulla scelte delle navi ma anche sulla scelte delle società che hanno svolto il servizio dei transfert da un punto all’altro della regione, che vede potenzialmente coinvolti altri partner economici.  C’è massima collaborazione della struttura commissariale con gli inquirenti napoletani. Certo alcune cose necessitano approfondimenti seri, scrupolosi, anche per non sporcare l’immagine di pulizia di questo evento che ha portato migliaia di atleti da ogni angolo del mondo in Campania. A proposito di atleti e di gesta atletiche, l’ARU si è avvalsa anche di un nutritissimo ufficio per le comunicazioni e di una trentina di eccellenti fotoreporter ma anche di fotografi di cerimonie nuziali (non è una offesa ma solo un modo per dire che trattasi di professionisti non avvezzi a certe lavorazioni)  che hanno immortalato con foto splendide alcuni record del mondo ed altri gesti atletici che rimarranno scolpiti nella storia di queste Olimpiadi Universitarie. Tutti questi fotografi, che hanno lavorato alle Universiadi (con tanto di accrediti) al momento non sanno ancora a chi fatturare il loro lavoro. E le domande, che forse possono essere ancora più interessanti se fatte dagli inquirenti napoletani che lavorano sulle Universiadi, sono tanto semplici quanto risultano essere difficili e contorte le risposte e le reticenze dei protagonisti.
Chi ha scelto i fotografi? Sulla base di quale contratto sono stati reclutati? Chi ha fornito indicazioni sul tipo di manifestazioni che avrebbero seguito? E ad oggi, 1 ottobre del 2019, già che ancora nessuno dei fotografi è stato pagato, a chi devono fatturare le loro prestazioni? Ad ARU? O a chi? Parliamo di decine di migliaia di euro. Alcuni di loro dicono che ancora non sanno a chi mandare la fattura. Altri sanno di doverla intestare ad un fotografo che lavora in Regione Campania. Altri non parlano, hanno deciso di non rispondere alle domande di chi prova a chiarire questo piccolo punto oscuro.  Anche in questo caso, come per le Navi da Crociera e i servizi di trasporto, nessuno intende criminalizzare alcuno, ma semplicemente favorire l’esercizio di un normale controllo di legalità. Nella speranza, seria, che sia stato fatto tutto a perfetta regola d’arte.
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Pm, dipendente arrestato ha ricevuto tangenti per 200mila euro

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Sono state calcolate in 200 mila euro le tangenti che secondo le indagini della GdF e della Procura di Monza il funzionario comunale di Usmate Velate (Monza) arrestato oggi con alcuni imprenditori avrebbe percepito dal 2022. L’uomo avrebbe ricevuto il denaro per mettere a punto varianti al Piano di Governo del Territorio di Usmate con l’obiettivo di far lievitare il valore di aree agricole trasformandole in edificabili e produttive. Per pagare il funzionario comunale gli imprenditori indagati utilizzavano una società che era stata, di fatto, creata ad hoc, verso la quale emettevano fatture per operazioni inesistenti. Gli arrestati (3 in carcere e 6 ai domiciliari), come ha spiegato il procuratore di Monza, Claudio Gittardi, hanno creato un “articolato sistema corruttivo, concepito attraverso e a beneficio” del funzionario pubblico. Oltre agli arresti i finanzieri hanno eseguito perquisizioni nelle province di Monza, Lecco, Bergamo e Brescia.

Ribadiamo  sempre che per noi l’odierno indagato, benché accusato di gravi reati, è da considerare presunto innocente.

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Caserta: bancarotta e riciclaggio nei supermercati, arrestati imprenditori

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Due imprenditori attivi nel settore dei supermercati sono stati arrestati nell’ambito di una inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli Nord e condotta dalla locale sezione di polizia giudiziaria – nucleo Guardia di Finanza – e dal Gruppo della finanza di Aversa. M.P. F.V. sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, per le accuse, contestate a vario titolo, di bancarotta fraudolenta distrattiva, documentale e per plurime operazioni dolose, consistite nel sistematico e reiterato inadempimento delle obbligazioni fiscali per oltre 337 mila euro. Contestate anche ipotesi di autoriciclaggio: secondo procura, gli imprenditori avrebbero distratto l’intero asset aziendale rimettendolo in tre distante societa’, risultate cloni della fallita.

Alle due societa’ clone e’ stata inoltre contestata la responsabilita’ amministrativa del reato, in conseguenza del delitto di autoriciclaggio commesso dalle figure apicali nell’interesse ed a vantaggio di esse. Il passivo accertato e’ pari a circa 654mila euro nei confronti dei creditori, oltre a quanto dovuto all’Erario. Oltre all’arresto dei due imprenditori, amministratori di diritto e di fatto delle imprese coinvolte, il gip ha disposto la misura dell’obbligo di dimora L.R.K., M.P., P.G. e M.P., anch’essi imprenditori operanti nel settore dei supermercati che concorrevano con i primi due nella consumazione degli illeciti in trattazione. Nel contempo, sono state sottoposte a sequestro due societa’-clone della fallita, con sede in Aversa, ed e’ stato disposto il sequestro preventivo diretto e per equivalente di somme per complessivi 120.325 euro. I provvedimenti sono stati notificati questa mattina.

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Latitante sorpreso dai Carabinieri durante la partita del Napoli

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I carabinieri della stazione Chiaia e della stazione San Giuseppe hanno arrestato il 19enne della Romania Luca Paul Antonescu. L’uomo – dichiarato latitante lo scorso 4 aprile – era sfuggito all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli perché ritenuto gravemente indiziato di 1 tentato furto avvenuto lo scorso marzo in un noto hotel di via Partenope e di ricettazione poiché trovato in possesso – dai carabinieri della compagnia centro e sempre nello stesso mese – con un coltello a serramanico, con una chiave di un’auto verosimilmente oggetto di furto e con svariati documenti di riconoscimento intestati ad altre persone.

Ieri sera la fine della latitanza del 19enne che era in giro per Fuorigrotta. I Carabinieri, impegnati nel servizio di ordine pubblico in occasione della partita Napoli-Roma, erano a piazzale Tecchio e hanno riconosciuto il 19enne. Arrestato, ora è in carcere in attesa di giudizio.

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