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Cronache

Morta per quasi mezz’ora, poi resuscita e dice di aver visto Gesù e il Paradiso

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È successo lo scorso febbraio. La donna, madre di quattro figli, doveva fare un’escursione a Phoenix con suo marito Brian quando ha avuto un infarto: dopo i tentativi di rianimazione da parte dei medici, non sembrava avere più segnali di vita. Ma dopo 27 minuti in cui era stata già data per morta, si è risvegliata: «Era così reale, i colori erano così vibranti», le sue parole dopo il risveglio, in cui ha raccontato di aver visto Gesù in piedi con una luce gialla brillante che risplendeva dietro.Sua nipote Madie Johnson si è addirittura tatuata su un polso quel messaggio scarabocchiato dopo il risveglio: «La sua storia è troppo reale per non condividerla e mi ha dato una maggiore fiducia in una fede che spesso non si vede. Mi ha dato una tangibilità per una speranza eterna che non è troppo lontana», ha scritto in un post sul suo profilo Instagram.

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Cronache

Auto in una scarpata dopo sorpasso azzardato, un morto

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Sarebbe stato un sorpasso azzardato a causare il grave incidente avvenuto nel pomeriggio di sabato a Luino (Varese) lungo la strada provinciale 61 che conduce verso Cremenaga, e poi al confine svizzero, che ha portato al bilancio di un morto e sei feriti, di cui tre gravi. A perdere la vita un uomo di 43 anni, Francesco Ferrazzo, seduto sul sedile anteriore del passeggero della Golf Volkswagen che, secondo una prima ricostruzione, avrebbe tentato il sorpasso, urtando un’altra vettura e finendo poi in fondo a una scarpata che costeggia la diga di Creva dopo un salto di oltre tre metri. Nello schianto sono rimaste coinvolte quattro auto: sei i feriti di cui tre in gravi condizioni. Ferrazzo è morto all’istante.

La dinamica è comunque ancora al vaglio degli agenti del comando di Polizia Locale di Luino. Dopo il primo impatto tra la Golf e una seconda vettura sono state coinvolte anche le altre due vetture. Le verifiche sono complicate dal numero di mezzi coinvolti e dal fatto di non aver potuto verbalizzare immediatamente le testimonianze delle altre sei persone coinvolte nell’incidente tutte rimaste ferite e trasportate in ospedale. L’autorità giudiziaria procede per omicidio stradale. Al momento, vista la complessità della ricostruzione, il fascicolo è contro ignoti.

Alla guida della Golf c’era un coetaneo e compaesano della vittima, entrambi risultano residenti a Cremenaga (Varese). L’automobilista al volante è rimasto incastrato nelle lamiere dell’abitacolo deformate dall’urto. E’ lui il ferito più grave trasportato all’ospedale di Circolo di Varese in codice rosso. Per liberarlo e consentire al personale sanitario di soccorrerlo sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Luino che hanno utilizzato delle cesoie pneumatiche per tagliare il metallo. Il 118 in posto ha inviato cinque ambulanze, un’automedica e due elicotteri del soccorso alzatisi in volo da Milano e da Como. L’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro della salma del 43enne e dei quattro mezzi coinvolti.

Nelle prossime ore sarà affidato l’incarico per l’autopsia sul corpo di Ferrazzo e non è escluso che, vista la complessità della ricostruzione della dinamica, possa essere affidato anche l’incarico per una perizia cinematica mirata ad accertare con esattezza fatti e responsabilità. L’incidente ha avuto pesanti ripercussioni sul traffico, la Provinciale è infatti rimasta chiusa al traffico in entrambe le direzioni per oltre tre ore per consentire il soccorso dei feriti e il recupero dei mezzi.

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Torture al carcere minorile Beccaria, altre presunte vittime dai pm

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Con la prossima settimana comincerà un periodo cruciale per l’indagine della Procura di Milano sulle presunte torture al carcere minorile Beccaria che ha portato in cella e alla sospensione 21 agenti di polizia penitenziaria, tre dei quali, come ha disposto ieri il gip Stefania Donadeo, ai domiciliari e altri cinque rientrati in servizio ma destinati ad altre mansioni e in altri uffici. Infatti martedì prossimo, oltre all’udienza davanti al Tribunale del Riesame chiamato a decidere sulla revoca della misura cautelare avanzata da due guardie carcerarie, il pm Rosaria Stagnaro, titolare del fascicolo assieme alla collega Cecilia Vassena e all’aggiunto Letizia Mannella, sentirà i primi tre dei dieci ragazzi che si ritiene siano stati vittime di ulteriori episodi rispetto a quelli contestati nell’ordinanza di custodia cautelare.

Si tratta di altre sospette aggressioni su cui inquirenti e investigatori stanno lavorando da qualche settimana grazie non solo a nuove denunce, ma anche a una serie di elementi raccolti e ad approfondimenti sulle immagini di videosorveglianza all’interno dell’istituto penitenziario. Istituto che fino a qualche anno fa era ritenuto all’avanguardia per il lavoro di formazione professionale e recupero e che, come testimoniano gli atti dell’indagine, ora si è trasformato in un girone “infernale”.

E proprio l’incrocio tra le testimonianze che i pm raccoglieranno, secondo la tabella di marcia, in un paio di settimane, i filmati e gli esiti delle analisi delle cartelle mediche dei giovani passati in infermeria e acquisite nei giorni scorsi, potrebbe aggravare il quadro, Dalla nuova attività istruttoria infatti da un lato potrebbero essere individuati nuovi pestaggi ed episodi di violenza e dall’altro ulteriori manipolazioni di referti e relazioni di servizio al fine, come si ipotizza, di cancellare le botte e quelle che sono ritenute torture.

Gli accertamenti infatti proseguono anche per accertare eventuali presunte omissioni e coperture da parte del personale medico, educativo e dei vertici della struttura, tra cui le due ex direttrici Maria Vittoria Menenti e Cosima Buccoliero, che sono a loro volta indagate. Insomma l’inchiesta potrebbe estendersi con l’aggiunta di altri nomi ai 25 indagati, tra i quali le due ex direttrici che avrebbero avuto un comportamento omissivo.

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Ritrovata a Castelvolturno Milena Santirocco, la 54enne era scomparsa in Abruzzo: sta bene

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È stata ritrovata a Castel Volturno, Milena Santirocco, la 54enne di Lanciano, maestra di ballo, scomparsa dallo scorso 29 aprile e le cui ricerche, anche in mare, si erano concentrate fra Torino di Sangro e Vasto. La donna è ricomparsa in buona salute, si trova ora in commissariato ed ha già preso contatto con i suoi familiari. Numerosi in questi giorni erano stati gli appelli dei suoi familiari: il profilo Facebook della donna risultava cancellato e il telefono spento. La sua auto era stata trovata a Torino di Sangro con una gomma a terra.

Santirocco è stata ritrovata intorno alle 22.30 alla periferia di Caserta. La responsabile dell’associazione per le persone scomparse ‘Penelope’ abruzzese, Alessia Natali, ha riferito che “Milena si è presentata spontaneamente a un commissariato di Caserta, ed è in buono stato di salute”. “Ora è necessario – ha spiegato – che faccia degli accertamenti medici e poi bisognerà capire cosa le è successo”.

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