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Cronache

Non regge al dolore, muore il papà di Emiliano Sala

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Non ha resistito al dolore per la scomparsa del figlio. Così i media argentini, e in particolare Radio ‘La Red’,che per prima ha dato la notizia, spiegano la morte per infarto ieri sera di Horacio Sala, 58 anni, padre dell’attaccante del Nantes inabissatosi nella Manica con il velivolo che, nel gennaio scorso, lo stava trasportando a Cardiff per firmare il contratto con quella che sarebbe stata la sua nuova squadra. Horacio Sala si è sentito male la scorsa notte a Progreso, città in cui viveva insieme alla moglie. Intervistato da ‘La Red’, il sindaco di Progreso, Julio Muller, che era amico di Sala sr, ha raccontato che “alle 5 del mattino, mi ha chiamato la compagna di Horacio. Quando sono arrivato, lei era distrutta accanto al corpo del suo uomo, che i medici non hanno potuto salvare. Horacio non ha mai superato la morte di Emiliano”.

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Cronache

Indagato ex ad di Milano-Cortina, ‘mazzette per appalti’

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L’ombra delle mazzette sugli appalti per i servizi digitali per Milano-Cortina 2026. E’ l’ipotesi dell’indagine della Procura di Milano che ha portato i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria ad effettuare perquisizioni, acquisizioni e ispezioni informatiche nelle sedi della Fondazione del comitato organizzatore e della società umbra Vetrya, poi Quibyt, e di Deloitte. Una vicenda per la quale, al momento, sono indagati per corruzione e turbativa d’asta l’ex amministratore delegato della stessa Fondazione Vincenzo Novari, l’ex dirigente Massimiliano Zuco e il rappresentante legale delle due società con sede a Orvieto Luca Tomassini. “L’indagine non è mai motivo di soddisfazione e orgoglio, ma nemmeno di preoccupazione” ha sottolineato il ministro dello Sport Andrea Abodi, mentre il Pd chiede al governo di riferire in Parlamento.

“C’è la massima disponibilità nel fornire tutte le carte – ha aggiunto il presidente del Coni e della Fondazione Milano-Cortina Giovanni Malagò – ma penso che ancora una volta lo sport in termini di immagine sia vittima di tutto questo”. L’inchiesta è nata da quella su una presunta maxi truffa sui servizi di telefonia e si riferisce agli anni 2020-2021. Secondo la ricostruzione, per “favorire l’affidamento delle gare relative al cosiddetto ecosistema digitale” alla Vetrya, l’ex ad e l’ex dirigente avrebbero ricevuto “somme di denaro e altre utilità”, come “la Smart” in uso a Zuco, pagata “direttamente da Tomassini tramite Vetrya fin dal novembre 2019”, per via delle sue “cortesie”, si legge nei messaggi WhatsApp acquisiti, fatte “ultimamente”. Nel decreto di perquisizione, che descrive anche quello che sembra un tentativo di pilotare la scelta del logo della manifestazione, si ricostruisce quanto è venuto a galla nei primi accertamenti e che ora sarà sviluppato con l’analisi del materiale raccolto, compresi i flussi finanziari degli indagati.

Oltre al denaro, tra le “utilità” in cambio dei 3 affidamenti per un valore di quasi un milione e 900 mila euro, vinti anche da Quibyt (la srl creata sempre da Tomassini e subentrata nel novembre a Vetrya finita in liquidazione), gli inquirenti indicano pure i posti di lavoro. Da un lato, l’assunzione in Fondazione di “personale dipendente che (…) appare come parte di una cerchia di soggetti conosciuti da Novari”, nominato nel 2019 (e Ad fino al 2022) con il via libera dell’allora ministro Vincenzo Spadafora, “nell’ambito di suoi precedenti incarichi dirigenziali in H3G”. Dall’altro, l’intervento di Tomassini su Novari per “consentire” la nomina nel “comitato organizzatore” di Zuco come “direttore tecnico dei servizi digitali”, con un “compenso complessivo” che oltrepassa gli 857mila euro tra il 2020 e il 2022 e “con assegnazione” dell’auto acquistata dalla società umbra.

Per lui, inoltre, si cerca “di avere un importo” da trasferirgli, come si legge in una mail interna, in quanto, scrivono i pm, “era sempre attivo in interlocuzioni” con l’imprenditore che lo avrebbe piazzato, “in palese violazione degli elementari criteri di trasparenza e imparzialità nell’aggiudicazione di gare pubbliche”. A testimonianza di un “contesto di ‘opacità'” ci sarebbero anche gli “interessi di carattere personale” di Zuco, “non altrimenti giustificabili nell’esercizio delle sue funzioni all’interno di Fondazione”. Avrebbe infatti insistito “con Tomassini affinché uno dei due loghi di Milano-Cortina 2026, oggetto di un ‘televoto’ pubblico gestito – a livello tecnologico – sempre da Vetrya, avesse la meglio sull’altro (in violazione dell’idea stessa di una ‘giuria popolare’ alla quale era deputata, in via esclusiva, la scelta)”. Con l’operazione di oggi pm e Fiamme Gialle hanno intenzione di fare verifiche sulle “procedure adottate per la scelta dei fornitori e degli sponsor tecnologici nonché per l’assunzione di dipendenti della Fondazione”. Tra questi anche Deloitte (non indagata), subentrata lo scorso mese come sponsor tecnico per contribuire a migliorare e proteggere l’ecosistema digitale del Cio “a supporto del Movimento Olimpico”.

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Carceri, la protesta dei penalisti: 35 suicidi e politica immobile, al via maratona oratoria

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Una “maratona oratoria” a partire dal 29 maggio “e fino a data da destinarsi” che coinvolge tutte le Camere penali territoriali per rappresentare “alla società civile la condizione inumana dei detenuti, il degrado della realtà carceraria nella quale si vedono costretti a svolgere la propria attività lavorativa gli agenti di polizia penitenziaria e gli operatori tutti, le inefficienze del sistema, le mancate riforme, l’irresponsabile indifferenza della politica e ogni altro aspetto che possa offrire l’immagine del fallimento di un sistema che rappresenta la negazione stessa della democrazia ed organizzare ogni opportuna iniziativa di informazione e protesta”. È la proposta dell’Unione delle camere penali italiane che sottolinea come dall’inizio dell’anno in carcere vi sono stati 35 suicidi. Ucpi ricorda che “il costante aumento del sovraffollamento carcerario (oramai prossimo a quello della sentenza Torreggiani) ed il conseguente peggioramento delle condizioni di vita a cui sono costretti i detenuti, li priva del più elementare e al contempo fondamentale dei diritti, ovvero quello alla dignità umana”.

L’Ucpi “è intervenuta più volte con forza stigmatizzando l’ingravescente condizione di degrado in cui versa il nostro sistema carcerario, richiedendo interventi immediati al Governo per fronteggiare l’emergenza determinata dal sovraffollamento, e quindi un complessivo ripensamento del sistema dell’esecuzione penale” ma “ad oggi i decisori politici, pur inevitabilmente consapevoli della eccezionale gravità della situazione, hanno offerto un’indecorosa immagine di totale immobilismo, bloccati da interessi meramente opportunistici, determinati dal timore della perdita di consenso elettorale derivante dall’assunzione di doverosi provvedimenti di clemenza come l’indulto, o anche semplicemente restitutori delle sofferenze indebitamente inflitte ai detenuti, come la liberazione speciale anticipata”. Appare dunque “necessario sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla condizione di degrado in cui sono costretti i detenuti, ma anche i detenenti, presenti in numero del tutto inadeguato e chiamati a sopperire a ogni mancanza di un sistema al collasso, incapace di ogni funzione trattamentale e rieducativa e dunque, produttivo di recidiva e insicurezza sociale”.

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Bimbo di 8 anni investito da un autocarro vicino a scuola

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Un bimbo di 8 anni è rimasto ferito in un incidente stradale avvenuto nel pomeriggio a Ca’ de Fabbri, frazione di Minerbio, nel Bolognese. E’ stato investito da un autocarro in via Ronchi Inferiore, poco lontano da una scuola elementare. Da una prima ricostruzione, il bambino sarebbe sfuggito per un attimo alla mamma, che era con lui e con altri genitori, finendo in strada dove è stato travolto. A quanto si apprende da alcuni testimoni, il conducente dell’autocarro si sarebbe trovato davanti il bimbo all’improvviso, non riuscendo a evitare l’impatto che lo ha sbalzato in avanti di alcuni metri. Il piccolo è stato soccorso dal 118 e portato in ambulanza, insieme alla madre che lo ha accompagnato, all’ospedale Maggiore di Bologna, con ferite giudicate di media gravità. Per i rilievi è intervenuta la Polizia Locale.

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