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Cronache

Scambio di detenuti tra Italia e Romania, 13 romeni condannati a Roma sconteranno la pena a Bucarest

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Italia e Romania si scambiano detenuti in applicazione della decisione quadro del consiglio dell’Unione Europea che determina il reciproco riconoscimento tra stati Ue delle pene detentive: 13 romeni, condannati in Italia, sconteranno la pena nelle carceri di Bucarest mentre altri 4 ricercati dalle autorità italiane verranno rispediti a Roma. “Sono felice che, con buonsenso, anche su questo fronte si stia realizzando quanto avevo promesso. I criminali stranieri ospitati nelle nostre galere possono e devono scontare la pena nel paese d’origine” dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini annunciando la partenza del volo per la Romania ma omettendo di dire che oltre a chi parte c’è anche chi arriva. E il titolare del Viminale promette però che i 13 sono “solo un anticipo di quello a cui sta lavorando il collega Bonafede con tutto il mio sostegno”. L’aereo, un C 130 J della 46esima brigata aerea dell’Aeronautica Militare, è decollato questa mattina dall’aeroporto romano di Ciampino: a bordo 12 uomini e una donna, accompagnati dagli uomini del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip) che li hanno presi in consegna negli istituti di pena dove stavano scontando le condanne. Quattro di loro risultano condannati per omicidio, sette per riduzione in schiavitù, sequestro di persona, violenza sessuale e induzione alla prostituzione, gli ultimi due per reati contro il patrimonio, rapina e ricettazione. Lasciati i 13 a Bucarest, gli uomini dello Scip torneranno però in Italia con quattro cittadini romeni che erano ricercati dalle autorità giudiziarie italiane. Nei loro confronti erano stati emessi dei mandati d’arresto europeo ed ora sconteranno la pena nel nostro paese, dopo esser stati catturati dalle autorità di polizia della Romania nei mesi scorsi con la collaborazione dell’ufficiale di collegamento italiano. Si tratta di 3 uomini e una donna. Quest’ultima è stata condannata dal tribunale di Genova al termine di un’indagine per falsificazione di documenti. Secondo le indagini avrebbe prodotto e distribuito una serie di documenti falsi della Slovacchia. Due dei tre uomini hanno invece condanne per furto, istigazione e favoreggiamento della prostituzione mentre il terzo è stato condannato per associazione di stampo mafioso: gli era stata intestata, assieme ad altri due italiani, una società utilizzata dalla criminalità organizzata per riciclare i capitali di provenienza illecita.

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Cronache

Omicidio Falcone, quel 23 maggio del 1992 raccontato dai testimoni

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Falcone che fuma il suo sigaro cubano in auto e che viene “rimproverato” dall’agente di scorta, Falcone che segue lavorando con la coda dell’occhio dalle telecamere del suo bunker al Palazzo di Giustizia gli agenti in servizio mentre giocano a carte. Queste testimonianze di protagonisti diretti e indiretti della strage di Capaci e i ricordi degli ascoltatori di quel terribile giorno del 1992 animeranno l’intero palinsesto di giovedì 23 maggio dell’emittente radiofonica Primaradio, che trasmette nella Sicilia Occidentale, e che vuole ricordare così il trentaduesimo anniversario della strage. Nel corso dello speciale parlano i poliziotti della scorta di Falcone, l’ex autista Giuseppe Costanza, che si salvò perché seduto nel sedile posteriore dell’auto blindata avendo lasciato la guida al magistrato, i soccorritori, giornalisti e fotografi arrivati sul luogo della strage ma anche semplici cittadini che ricordano cosa stavano facendo quel giorno in concomitanza con la strage. Giuseppe Costanza, autista del giudice Giovanni Falcone, racconta gli ultimi minuti prima dell’esplosione: “si disse che se io fossi stato alla guida il giudice Falcone, stando seduto dietro, si sarebbe salvato.

Ne sarei stato più che felice perché se Falcone fosse rimasto in vita l’Italia oggi sarebbe ben diversa. Lo dico perché la settimana prima dell’attentato, arrivando a Palermo, salendo in macchina mi disse ‘è fatta, sarò il Procuratore nazionale Antimafia, ci organizzeremo come ufficio a Palermo e ci muoveremo con un piccolo elicottero'”. Diego Bonsignore, poliziotto in pensione, ex autista di Giovanni Falcone per 4 anni, ricorda quando il giudice stava fumando un grosso sigaro cubano, lui aprì il vetro e fece notare al magistrato che stavano soffocando: “pensavo che mi avrebbe sollevato dalla scorta invece ha saputo incassare…”.

A Bonsignore viene in mente anche quando giocava con i colleghi a carte nel bunker del Palazzo di Giustizia di Palermo: “lui ci guardava dalle telecamere e quando vedeva che un collega sbagliava tutto usciva e gli diceva in dialetto non sai giocare, levaci mano”. Antonio Vassallo, allora giovane fotografo di Capaci, arrivò sul posto pochi minuti dopo l’esplosione e vide estrarre dall’auto blindata Giovanni Falcone “a cui dondolava ancora la testa” e la moglie Francesca Morvillo. A Vassallo sequestrarono il rullino della sua macchina fotografica che non è mai finito agli atti dell’inchiesta.

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Cronache

Toti davanti ai pm è giovedì 23 maggio

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Il governatore Giovanni Toti, ai domiciliari con l’accusa di corruzione e falso, verrà interrogato dai magistrati genovesi tra due giorni, giovedì 23 maggio. Al momento non è stato reso noto il luogo dell’interrogatorio che verrà condotto dai pm Luca Monteverde e Federico Manotti. Toti si era avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Paola Faggioni, rimandando alla lettura dell’imponente fascicolo di indagine. Nei prossimi giorni verranno sentiti come persone informate dei fatti anche il sindaoc Marco Bucci e l’armatore Gianluigi Aponte.

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San Severo, incidente alla giostra: 9 giovani

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Nove giovani, tutti minorenni e di età superiore ai 10 anni, sono rimasti feriti in un grave incidente avvenuto durante la festa patronale della Madonna del Soccorso a San Severo. L’incidente è accaduto nella serata di ieri presso il luna park di via Fortore, quando una giostra ha subito un cedimento strutturale, presumibilmente a causa del cedimento di due grossi cavi.

Il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, ha riferito nell’intervista notturna a un sito web di informazione locale che due dei feriti hanno riportato lesioni gravi e sono stati immediatamente trasportati all’ospedale di San Giovanni Rotondo. Gli altri sette, con ferite più lievi, sono stati ricoverati presso gli ospedali di Foggia e San Severo.

Le autorità locali stanno attualmente conducendo accertamenti per determinare le cause esatte dell’incidente. Al momento, la priorità resta il trattamento medico dei giovani feriti e il supporto alle loro famiglie. Nel frattempo, la giostra è stata chiusa e l’area circostante isolata per permettere agli investigatori di effettuare i necessari rilievi tecnici.

 

 

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