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Cronache

Bruno Vespa, la polemica con Cecilia Sala: rosica per l’intervista da Fazio?

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Bruno Vespa, figura storica del giornalismo televisivo italiano e conduttore del longevo Porta a Porta, non ha nascosto il suo disappunto per la scelta di Cecilia Sala, giornalista recentemente liberata dopo giorni di prigionia nel carcere iraniano di Evin, di raccontare la sua vicenda a Fabio Fazio su Rai3, anziché nella sua trasmissione. Un episodio che ha scatenato una polemica, amplificata dai social, e acceso il dibattito sulla gestione delle ospitate mediatiche.

L’accusa di Vespa e la reazione dei social

Dopo la partecipazione di Cecilia Sala a Che tempo che fa, Vespa ha espresso il suo malcontento su X (ex Twitter), definendo “vergognoso” il fatto che Sala non avesse pubblicamente ringraziato Giorgia Meloni durante l’intervista, pur riconoscendo il ruolo del governo nella sua liberazione. Questo commento ha suscitato reazioni contrastanti: se da un lato alcuni utenti hanno trovato esagerata la critica, dall’altro in molti hanno interpretato il tweet come una manifestazione di risentimento personale.

Gli utenti non si sono risparmiati: «L’aveva già ringraziata personalmente e su Instagram. Anche meno lecchinaggio», ha replicato un follower. Altri hanno sottolineato come Vespa sembrasse più interessato agli ascolti e all’onore del suo programma che alla vicenda stessa.

Il retroscena della polemica

In un secondo tweet, Vespa ha rivelato che il giorno della liberazione di Cecilia Sala, il padre della giornalista, Renato Sala, avrebbe disdetto un intervento programmato nei “Cinque minuti” del suo programma a causa di un dissenso interno alla famiglia. Questo dettaglio, invece di chiarire la situazione, ha dato ulteriore adito a critiche, interpretato come una “rappresaglia” per la preferenza accordata a Fazio.

La replica di Cecilia Sala

Cecilia Sala non è rimasta in silenzio. In un messaggio pubblico, ha ricordato di aver «ringraziato Giorgia Meloni e il governo, a cuore aperto, pubblicamente e più volte», precisando che quelle furono le sue prime parole una volta liberata. Poi, ha aggiunto una stoccata diretta: «Che brutto provare a sporcare ora la storia di un successo delle istituzioni italiane». Una frase che ha messo un punto fermo alla discussione, ribaltando l’accusa.

L’ossessione per il primato mediatico

La vicenda evidenzia una dinamica sempre più complessa nel panorama televisivo italiano, dove il prestigio di un programma è spesso legato alla capacità di ottenere esclusive. Per Bruno Vespa, il mancato coinvolgimento di Sala rappresenta un duro colpo, ma le sue reazioni hanno sollevato interrogativi sul confine tra orgoglio professionale e necessità di riconoscere le priorità personali degli ospiti.

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Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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