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Cronache

Il giudice di ‘Forum’ Francesco Foti finisce in una intercettazione di una inchiesta e la società di produzione lo condanna e”sospende” anche se non è manco indagato

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La società Corima, che cura la produzione esecutiva di ‘Forum’, in onda sulle reti Mediaset, ha sospeso “temporaneamente e in via precauzionale” il rapporto di collaborazione con uno dei giudici del programma, l’avvocato Francesco Foti. Ne dà notizia Mediaset in una nota spiegando che “recenti indiscrezioni di stampa relativa a un’inchiesta condotta dalla Procura di Catania menzionano, tra gli altri, anche l’avvocato Foti” e che la decisione di Corima è stata presa “in attesa che venga chiarita la sua posizione”.

Il “giudice di Forum”, Francesco Foti, non è indagato nell’inchiesta della Procura di Catania “London windows” su bancarotte, riciclaggio e auto riciclaggio sfociata la settimana scorsa con l’arresto dell’avvocato civilista Mariolino Leonardi. Il suo nome è però citato nell’ordinanza del Gip Anna Maria Cristaldi nel riportare un’intercettazione telefonica captata dalla guardia di finanza mentre un indagato e un altro legale sono a pranzo a Roma “in un ristorante assieme anche al giudice arbitro di Forum, Foti” sulla “costituzione di una società all’estero”.

Mariolino, riporta il Gip, parlava di “spostare eventuali beni, mobili ed immobili in una società croata, al solo fine di evitare di pagare le tasse in Italia o per evitare che i detti beni potessero essere ‘aggrediti'”. Il giudice Francesco Foti parlando col sito Catania.livesicilia contesta la ricostruzione che emerge dalle intercettazioni spiegando di “avere raccontato di un processo di cui mi stavo occupando, per parlare di qualcosa, visto che non avevo nulla da dire a questo personaggio, che ho incontrato una sola volta nella mia vita, ne’ piu’, ne’ meno…”. E annuncia che chiedera’ di “essere interrogato e di leggere per intero le intercettazioni, non quello che hanno ritenuto ed estrapolato”.

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Cronache

Lavoratore 21enne morto a Scafati in un incidente

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Lavorava in nero il 21enne Alessandro Panariello, che ieri è morto in un incidente avvenuto a Scafati, in provincia di Salerno, mentre lavorava in un palazzo in pieno centro. A denunciarlo sono gli avvocati Gennaro Caracciolo e Agostino Russo dello Studio Forensis, che assistono la famiglia del giovane lavoratore. Secondo le prime ricostruzioni Panariello è rimasto ucciso da una lastra d’acciaio caduta dalla carrucola che stava sollevando. “L’unica cosa della dinamica che abbiamo saputo – spiegano i legali – è che Panariello era giù e un altro lavoratore era su quando gli è caduta addosso la lastra, e che era ancora vivo mentre lo portavano in ospedale”.

“Siamo morti insieme al nostro Alessandro – fanno sapere tramite gli avvocati la madre Flora, il compagno di quest’ultima (il papà di Alessandro è morto da anni) e la fidanzata del 21enne, Annachiara – ma faremo di tutto affinché giustizia venga fatta; sporgeremo querela contro il datore di lavoro, anche perché il povero Alessandro non era regolare, nonostante avesse sempre chiesto di avere un contratto di lavoro. Ora la nostra vita è cambiata per sempre. Saremo destinati ad andare avanti con la morte nel cuore perché niente e nessuno potrà restuirci il nostro Alessandro”. Il 21enne aiutava economicamente, nonostante la sua giovane età, l’intera famiglia.

“Queste morti – dice l’avvocato Caracciolo – accadono perché non c’è la giusta cultura sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, non c’è la giusta cultura nelle aziende e non si provvede all’adozione dei giusti modelli di gestione e controllo delle procedure aziendali e quindi del modo di lavorare. Dunque non si fa nulla per prevenire tali situazioni; si tratta di un problema soprattutto culturale che nel sud Italia è ancora più pesante”.

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Cronache

Turista Usa denunciata a Capri per furto con destrezza

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Dopo aver acquistato un articolo, ha misurato un bracciale in ottone del valore di 500 euro e, approfittando della distrazione della commessa, lo ha fatto scivolare all’interno della sua borsa, per poi allontanarsi. E’ successo nei giorni scorsi in una boutique di Capri. La donna – una turista statunitense – è stata però identificata perchè, avendo effettuato il pagamento col sistema “tax free”, ha consegnato il suo documento all’esercente commerciale. Questo ha consentito agli agenti del locale commissariato di identificarla e, poco dopo, di rintracciarla in una struttura ricettiva dell’isola, dove è stata trovata in possesso del bracciale rubato. La turista è stata denunciata all’autorità giudiziaria per furto con destrezza.

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Cronache

Nappi, il Comune si preoccupi del degrado della Galleria Umberto

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“È assurdo e paradossale che davanti al degrado totale che attanaglia la Galleria Umberto I, ci si preoccupi prima di tutto di smantellare il salottino allestito per l’inaugurazione dello store Mondadori. Le irregolarità vanno sempre combattute e sanzionate, ma allo stesso modo mi chiedo: il Comune perché non interviene anche per riportare il decoro in uno dei luoghi simbolo della città? Perché continua a non vedere la sporcizia che interessa ogni angolo della struttura storica, l’accampamento di clochard, le facciate dei palazzi dai colori diversi, i vetri rotti e tutto ciò che mortifica e arreca danno all’immagine di Napoli  e dei napoletani?”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

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