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Cronache

Chiusa dai vigili urbani la nuova libreria Mondadori in Galleria a Napoli: permessi insufficienti

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E’ durata meno di 24 ore l’apertura a Napoli della nuova libreria Mondadori, la più grande del capoluogo partenopeo e tra le più grandi d’Italia con i suoi 1.120 metri quadrati, all’interno della Galleria Umberto, uno dei monumenti simbolo della città. Venerdì l’inaugurazione, sabato l’improvvisa chiusura dopo l’arrivo dei vigili urbani. L’attività è stata sospesa ad horas dopo che la polizia municipale ha constatato che la procedura adottata per l’apertura della libreria non è quella richiesta per un locale di quella metratura: occorre infatti una autorizzazione per media struttura, e non una semplice Scia.

I permessi richiesti – a quanto accertato – erano adeguati per un locale di dimensioni inferiori. Di qui anche la notifica di un verbale e la successiva chiusura. Travagliata la storia del locale che dà lavoro a 18 dipendenti e che già nei mesi scorsi aveva dovuto rinviare l’apertura a causa dei ritardi accumulati per le dovute autorizzazioni della Soprintendenza, complice la collocazione in un luogo monumentale.

Grande delusione tra i passanti, molti turisti, che si avvicinano alle vetrate salvo allontanarsi una volta constatata la chiusura. Sulla vetrina una scarna comunicazione in cui Mondadori informa “che per motivi tecnici oggi lo store resta temporaneamente chiuso”. Rimossi anche i divani e i tavolini davanti alla libreria. Dal Comune viene fatta trapelare la piena disponibilità, una volta adempiute le prescrizioni richieste, a trovare la soluzione per il rilascio della necessaria autorizzazione.

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Garlasco, nuove indagini sul delitto: interrogati Stasi, Sempio e il fratello di Chiara Poggi

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Proseguono le nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. Martedì saranno interrogati Andrea Sempio e Alberto Stasi, già condannato nel 2015 a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata all’epoca dei fatti. Entrambi saranno ascoltati a Pavia.

Marco Poggi sentito come testimone

A Venezia, invece, sarà sentito come testimone Marco Poggi, fratello della vittima, trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal Tg1, la sua audizione è ritenuta rilevante per ricostruire le abitudini e i rapporti del gruppo di amici, in cui era inserito anche lo stesso Sempio, figura su cui si sono riaccesi i riflettori investigativi.

Un’indagine ancora aperta

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, la Procura ha riaperto l’indagine valutando nuovi elementi e movimenti sospetti. L’interrogatorio di Sempio, già coinvolto in ipotesi alternative di colpevolezza, rientra in questa nuova fase investigativa. Gli inquirenti sembrano voler approfondire eventuali incongruenze o omissioni nel racconto dei protagonisti dell’epoca.

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Cronache

Per amore finito vuole lanciarsi nel vuoto, salvato dai carabinieri

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Era lì, a cavalcioni sul guardrail che costeggia un tratto della strada tra Bisceglie e Trani. Un attimo dopo era a un passo da uno strapiombo. E lui, un carabiniere libero dal servizio che era in auto con sua moglie non ci ha pensato due volte: ha raggiunto quel ragazzo, uno studente meno che trentenne, che evidentemente voleva farla finita. Gli ha parlato per pochi minuti poi è riuscito a tirarlo a sé, immobilizzarlo e salvarlo.

È quanto vissuto, qualche giorno fa, dall’appuntato scelto qualifica speciale Francesco Marcone, in servizio nella tenenza di Bisceglie. Il militare, che ha 50 anni ed è molto stimato in città, era fuori servizio e mentre era in auto, all’altezza del Ponte Lama Torre della Guardia ha notato il giovane. Lo ha raggiunto, cercando di dissuaderlo e lo studente gli ha spiegato che a causa di un amore giunto al capolino, preferiva farla finita. Il carabiniere ha continuato a parargli e approfittando di un momento di distrazione lo ha afferrato, allontanato dallo strapiombo e salvato grazie anche all’aiuto di un passante. Il giovane è stato poi soccorso dal personale del 118 che lo ha portato in ospedale a Barletta per le cure del caso.

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Sassi dal cavalcavia a Viterbo, nei guai gruppo di minorenni

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Un gruppo di minorenni è stato individuato dalla polizia dopo che ieri pomeriggio, sulla superstrada che collega Viterbo a Terni, un automobilista che stava viaggiando in direzione Orte, mentre passava sotto un cavalcavia in prossimità del quartiere viterbese Santa Barbara, ha sentito un forte colpo sul parabrezza che, subito dopo si è spaccato. L’uomo, d’istinto, ha alzato la testa e ha visto dei ragazzini che sostavano con il motorino sul ponte sotto cui era appena passato. Subito dopo si è fermato nella prima stazione di rifornimento, dove si è reso conto che il vetro della macchina era stato colpito da un sasso di grosse dimensioni, probabilmente lanciato dal cavalcavia. La polizia, avvertita dal guidatore, ha setacciato la zona e nel giro di pochissimo tempo ha rintracciato il gruppo di minorenni responsabili del lancio del sasso.

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