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Cronache

Ferito da squalo in Australia, è in Italia per le cure

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Lo scorso 9 dicembre, mentre nuotava nelle acque dell’Oceano Pacifico sulla Gold Coast orientale dell’Australia, era stato attaccato da uno squalo e aveva perso una gamba. Ieri, Matteo Mariotti, il ragazzo di 20 anni parmigiano vittima dell’aggressione è tornato in Italia ed è stato ricoverato all’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna dove proseguirà tutte le cure del caso e la riabilitazione. Ad accompagnare il giovane, nel viaggio di rientro – durato una trentina di ore e affrontato in sedia a rotelle – la zia e il padre. In Australia il ragazzo era stato ricoverato al policlinico ‘Royale Brisbane and Women’s Hospital’, a Brisbane nel Queensland, dove ha subito tre interventi chirurgici.

Lì, racconta il padre, “hanno fatto tutto quello che potevano e ci hanno detto che era possibile affrontare il viaggio di ritorno verso casa: così abbiamo deciso di partire e di rivolgerci all’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, uno dei centri più rinomati in Europa per questo tipo di problematiche. Per ora non si può escludere che Matteo debba essere operato nuovamente, ma non c’è nulla di certo. Sapremo qualcosa di più preciso i prossimi giorni”. Mariotti era stato attaccato da uno squalo lo scorso 9 dicembre. Subito soccorso da un amico, infermiere e istruttore subacqueo, ha subito tre interventi chirurgici per tentare di salvare la gamba ferita.

“Urlavo con la paura che lo squalo potesse raggiungermi e mangiarmi – aveva raccontato nelle ore successive al ferimento alla Gazzetta di Parma – urlavo per chiedere aiuto al mio amico Tommaso, che era sulla spiaggia: è stato lui a salvarmi. Tommaso mi ha recuperato e mentre chiamava i soccorsi mi ha stretto la gamba ferita per fermare l’emorragia. Finché non è arrivato l’elicottero: correndo, Tommaso mi ha portato in spalla fino alla barella e l’elicottero mi ha portato subito via”. Il 20enne era partito per l’Australia il 17 novembre del 2022 per fare un’esperienza di studio e lavoro e realizzare il sogno di iscriversi all’università e diventare biologo marino. Quello al giovane parmigiano, lo scorso dicembre, era stato il secondo attacco di uno squalo nel giro di una settimana nel Queensland dove un altro uomo era stato ferito ad una spalla. Secondo l’International Shark Attack File, proprio l’Australia, dopo gli Stati Uniti, ha la seconda più alta incidenza di attacchi di squali al mondo.

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Cronache

Viterbo, moto contro furgone, muore centauro 61enne

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La vittima è un uomo di 61 anni residente a Caprarola in provincia di Viterbo. L’incidente è avvenuto oggi pomeriggio sulla strada Cimina, a pochi chilometri da Viterbo. Da una prima ricostruzione dei fatti, sembra che l’uomo mentre viaggiava a bordo della sua motocicletta, per cause in fase di accertamento, si sia scontrato con un furgone. A seguito dell’urto la motocicletta è finita fuori strada incendiandosi. Sul posto il personale del 118 e i carabinieri di Ronciglione.

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Cronache

L’Intelligenza artificiale non batterà mai un napoletano: VIDEO dal generale Luca Goretti, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare

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“Una cosa è certa: l’intelligenza artificiale non riuscirà mai a battere un napoletano. Il giorno cui la AI riuscirà a fregare un napoletano quando a sua volta vi frega consegnandovi una radio che invece è un mattone: in quel caso è meglio andare a casa ma resto convinto che non ci sarà mai una intelligenza artificiale in grado di fare una cosa del genere”. E’ la battuta detta con un sorriso dal generale Luca Goretti, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare nel corso di un evento a Roma, il 9 maggio scorso.

Ecco il video diventa virale sul web.

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Cronache

Militari esposti a uranio impoverito, per il Tar vanno risarciti

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Il Tar del Friuli Venezia Giulia si è espresso a favore di due militari dell’Esercito italiano, di stanza in Fvg, che avevano presentato ricorso alla giustizia amministrativa dopo essersi ammalati di cancro e non essersi visti riconoscere indennizzi e cause di servizio. I due soldati avevano partecipato a diverse missioni nei Paesi dell’ex Jugoslavia ed erano entrati, anche indirettamente, in contatto con le munizioni a base di uranio impoverito.

La notizia è riportata da Messaggero Veneto e Il Gazzettino. I due procedimenti, i cui dispositivi sono stati resi noti ieri, si concludono con esiti gemelli. Il ministero della Difesa – ricostruiscono i quotidiani -, attraverso il Comitato di verifica delle cause di servizio, per due volte aveva negato che l’insorgere di patologie tumorali fosse collegata all’uso di munizioni trattate con uranio impoverito. Il Tar del Fvg ha invece annullato il decreto ministeriale e riconosciuto la dipendenza da causa di servizio e il diritto, per i due soldati, a percepire un equo indennizzo.

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