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Esteri

L’accordo sul grano in bilico, Mosca cauta sul rinnovo smentisce Erdogan

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A 72 ore dall’ennesima scadenza dell’accordo sul grano del Mar Nero, è l’incertezza a regnare tra le diplomazie europee, con l’ottimismo della mediatrice Turchia smorzato dalla cautela del Cremlino. “Siamo d’accordo sulla proroga del corridoio per il grano nel Mar Nero”, ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parlando della posizione dell’omologo russo Vladimir Putin sull’estensione dell’intesa raggiunta lo scorso anno tra Ankara, Mosca, Kiev e Onu che ha sbloccato le esportazioni di grano dall’Ucraina, e in scadenza il 17 luglio. Ma Mosca frena: “Non abbiamo rilasciato alcuna dichiarazione su questo punto”, ha replicato il portavoce dello zar Dimitri Peskov. E così resta il punto interrogativo su un accordo centrale per scongiurare una crisi alimentare che sarebbe devastante negli equilibri geopolitici e che avrebbe ripercussioni enormi soprattutto sull’Africa, che dipende dalle esportazioni di cereali ucraini per sopravvivere.

Se Mosca non rinnoverà l’accordo sul grano ucraino “il prezzo lo pagheranno i Paesi in via di sviluppo”, ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken da Giacarta. Mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani guarda soprattutto alle conseguenze per il continente europeo: senza intesa “si aggraverebbero problemi sociali e un incremento dei flussi migratori” dall’Africa, ha detto il titolare della Farnesina che “sostiene la mediazione turca”. Con l’augurio che “a Mosca prevalga il buon senso e si capisca che le popolazioni africane non hanno nulla a che fare con lo scontro nell’Europa orientale”.

Finora, nonostante lo scontro di dichiarazioni e dopo intensi negoziati, l’accordo è stato sempre prorogato all’arrivo di ogni scadenza. Ma stavolta raggiungere una quadra sembra essere più difficile per un’intesa che “non esiste”, secondo le recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov. Da tempo Mosca denuncia infatti che se la parte ucraina dell’accordo viene applicata, quella russa sarebbe stata finora disattesa: tra le richieste russe, la rimozione dell’export di grano e fertilizzanti dalla lista delle sanzioni e la riconnessione al circuito Swift della banca agricola Rosselkhozbank, punti contenuti in un memorandum con l’Onu che ha accompagnato la firma dell’accordo del Mar Nero. Restano ancora tre giorni di lavoro e negoziati. Poi, starà al Cremlino fare la mossa.

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Economia

Corte russa sequestra 463 milioni beni a Unicredit Russia

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Una Corte di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e proprietà di Unicredit in Russia per un valore di quasi 463 milioni di euro. La decisione è stata presa su istanza della Ruskhimalyans, un’impresa per la produzione di gas liquido partecipata di Gazprom, nell’ambito di un contenzioso. Lo riferiscono le agenzie russe. La misura riguarda Unicredit Russia e Unicredit Ag, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa.

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Esteri

Seattle, uccide figlio di 9 mesi mentre dorme e incolpa i demoni

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Dion Lamont Montgomery, un uomo di 35 anni di Seattle, è stato arrestato e accusato di omicidio di primo grado per aver sparato al figlio di 9 mesi mentre stava dormendo. L’uomo e’ rinchiuso nel carcere di King County con una cauzione di 5 milioni di dollari. Montgomery ha detto che aveva assunto una droga che può causare allucinazioni, deliri ed estrema agitazione, e ha incolpato i demoni di quanto successo. Come riportano i media Usa, la polizia è stata chiamata per una sparatoria intorno alle 18.30 di mercoledi’ in un’abitazione del quartiere Magnolia, e una volta sul posto una donna ha detto loro che suo figlio era stato colpito. Il bambino è stato dichiarato morto sul posto, e dai documenti del tribunale emerge che dopo la sparatoria Montgomery ha sparato a due persone e poi e’ scappato, ma nessuno è rimasto ferito. L’uomo ha detto agli inquirenti di aver fatto uso di fenciclidina, una sostanza allucinogena di sintesi a base di piperidina, mentre la madre del bimbo (arrestata e poi rilasciata), ha dichiarato che si trovava in bagno quando ha sentito gli spari.

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Esteri

Ucraina: immagini satellite confermano, distrutti 3 caccia russi

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Nuove immagini satellitari che mostrano le conseguenze di un attacco ucraino alla base aerea di Belbek, nella Crimea occupata, hanno confermato la distruzione di tre caccia russi, oltre ai danni subiti da un quarto velivolo da combattimento: le immagini, riporta Ukrinform, sono state pubblicate su X dal giornalista investigativo del New York Times, Christiaan Triebert. “Nelle immagini di Maxar, due MiG-31 e un Su-27 sono stati completamente distrutti e un MiG -29 è stato danneggiato nella base aerea di Belbek dell’Aeronautica russa nella Crimea occupata – ha scritto Triebert -. Anche un deposito di carburante vicino alla pista principale della base aerea è stato distrutto e i detriti hanno continuato a bruciare” dopo l’attacco avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì.

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