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Esteri

All’Onu si riapre la partita per la pace in Ucraina

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Al Palazzo di Vetro di New York si riapre la partita per la pace in Ucraina e per mostrare l’isolamento della Russia in occasione del primo anniversario dell’invasione, il 24 febbraio. Tre gli appuntamenti in agenda. Il faro principale è puntato sull’Assemblea Generale, dove il 22 e il 23 febbraio si esaminerà una risoluzione che sottolinea l’urgenza di trovare “quanto prima una pace globale, giusta e duratura in Ucraina in linea con i principi della Carta delle Nazioni Unite”. L’obiettivo del testo – che ha già oltre 60 co-sponsor, tra cui l’Italia – è incassare il maggior sostegno possibile, magari superando il record dei 143 sì, 5 no e 35 astensioni ottenuto il 12 ottobre scorso con la risoluzione che condannava il “tentativo di annessione illegale” della Russia di quattro regioni ucraine.

O almeno raggiungendo i 141 sì, 5 contrari e 38 astenuti della prima risoluzione che condannava l’invasione, il 2 marzo scorso. La bozza attualmente sul tavolo, elaborata da Kiev in consultazione con gli alleati, “ribadisce l’impegno per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e integrità territoriale dell’Ucraina” e chiede “la cessazione delle ostilità e il ritiro delle forze militari di Mosca dal territorio ucraino entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”. Il documento sarà messo ai voti al termine della sessione straordinaria di emergenza che inizia mercoledì pomeriggio e proseguirà fino a giovedì, e alla quale prenderà parte anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Mentre domattina Kiev ha organizzato un incontro sui diritti umani che dovrebbe essere aperto dal ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, e il 24 febbraio è in programma una riunione del Consiglio di Sicurezza a livello ministeriale in cui tuttavia non è attesa alcuna azione, visto che l’organo Onu è paralizzato dal potere di veto della Russia.

Ma la battaglia al Palazzo di Vetro (dove nei prossimi giorni sono attesi almeno una ventina di capi delle diplomazie europee e anche il segretario di Stato Usa Antony Blinken) di fatto inizia oggi, con Mosca che cerca in qualche modo di distrarre l’attenzione dall’anniversario dell’invasione dell’Ucraina chiedendo una riunione del Consiglio di sicurezza per discutere del presunto “sabotaggio” del gasdotto Nord Stream l’anno scorso. All’incontro si dovrebbe votare la bozza di risoluzione russa che domanda al segretario generale Antonio Guterres di istituire una commissione internazionale indipendente per indagare sul sabotaggio degli oleodotti Nord Stream 1 e 2. Testo che, se messo ai voti, potrebbe non raggiungere neppure la maggioranza di nove sì, rendendo non necessario il veto degli Usa.

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Putin: non rifiutiamo il dialogo con i Paesi occidentali

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“La Russia non rifiuta il dialogo con i Paesi occidentali, la scelta spetta a loro”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti, nel suo discorso di insediamento per il quinto mandato. “Vogliono continuare a cercare di limitare lo sviluppo della Russia, continuare la politica di aggressione, pressione sul nostro Paese che non è cessata da anni, o guardare ad una via per la cooperazione e la pace?” si domanda Putin.

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Guterres: Italia pilastro fondamentale multilateralismo

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“L’Italia è un pilastro fondamentale del multilateralismo e un partner esemplare delle Nazioni Unite. In ogni area delle nostre attività l’Italia è sempre presente, nelle operazioni di peacekeeping, nello sviluppo sostenibile, nella protezione climatica, nei diritti umani. E’ molto importante dirlo nel momento in cui l’Italia assume la presidenza del G7” ha spiegato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres incontrando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita al Palazzo di vetro.

“Questo paese – ha proseguito Guterres – è sempre stato un ponte tra nord e sud, un ponte che ora è più necessario che mai, quando si vive in un mondo dove le divisioni geopolitiche hanno creato tante difficolta’ in tutte le aree”. “E’ molto importante avere l’Italia alla guida del G7 – ha continuato – ed essere in grado di raggiungere le riforme della nostra istituzione multilaterale che non rappresenta più la realtà del mondo moderno”.

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Gaza: media, bilancio attacchi Israele su Rafah sale a 8 morti

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L’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che è salito ad almeno otto morti e diversi feriti il bilancio degli ultimi attacchi israeliani sulla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

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