Nelle viscere delle navi commerciali, all’insaputa dei vacanzieri che si recano dall’Italia alla Grecia, si nascondono “luoghi bui” in cui i rifugiati, tra cui anche bambini, vengono detenuti contro la loro volontà e respinti illegalmente da parte delle autorità italiane. E’ la denuncia dell’organizzazione investigativa no-profit olandese Lighthouse Reports, che ha verificato – in un’indagine a cui hanno collaborato diverse testate, tra cui Il Domani – la pratica operata dalle autorità italiane tramite le navi commerciali del Gruppo Attica, sulle rotte tra Venezia, Ancona, Bari, Brindisi e Igoumenitsa e Patrasso.
“Alle persone che rischiano la vita imbarcandosi sui traghetti diretti ai porti italiani dell’Adriatico, nella speranza di chiedere asilo, viene negata la possibilità di farlo”, attacca l’organizzazione che da anni indaga sui respingimenti illegali alle frontiere esterne e interne dell’Ue – compresi quelli operati con la complicità di Frontex -, indicando che i rifugiati vengono invece “trattenuti al porto prima di essere rinchiusi sulle navi con cui sono arrivati e rispediti in Grecia”.
Lasciandoli così in balìa di viaggi a volte di oltre 12 ore, rinchiusi in “prigioni clandestine” sotto forma di “scatole di metallo” e “stanze buie”. Scandagliando video e foto dei richiedenti asilo e con l’aiuto delle testimonianze dei membri dell’equipaggio, Lighthouse Reports ha verificato che negli ultimi dodici mesi diversi migranti provenienti in particolare da Afghanistan, Siria e Iraq sono stati respinti in questo modo. Racconti che sono restituiti anche in numeri, quelli forniti direttamente dalle autorità greche: sono almeno 157 i casi riportati di persone che sono state rimpatriate così nel 2021, e più di 70 nel 2022.
Nel 2014, la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva stabilito che l’Italia aveva rimandato in Grecia cittadini stranieri in modo illegale e indiscriminato, negando loro il diritto di chiedere asilo. “A otto anni di distanza, nonostante le autorità italiane abbiano ripetutamente affermato che questa pratica non è cessata, abbiamo scoperto che continua in pieno vigore”, si legge nel report. Tutti elementi che rischiano di aumentare la pressione su Roma, ma anche sul nuovo direttore dell’agenzia europea di frontiera, Hans Leijtens. E’ stato proprio lui, nella sua ultima conferenza stampa con la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, ad assicurare: gli uomini di Frontex non procederanno più con pratiche “illegali” e la priorità ora è lavorare “nel quadro delle regole e ricostruire la fiducia”.