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Premio Nobel Economia 2022 a Bernanke, Diamond e Dybvig

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l Premio Nobel per l’Economia di quest’anno è stato assegnato a tre economisti statunitensi “per la ricerca sulle banche e le crisi finanziarie”. Il premio a Ben S. Bernanke, presidente della Fed tra il 2006 e il 2014, Douglas W. Diamond e Philip H. Dybvig è stato annunciato dalla giuria del Nobel presso la Royal Swedish Academy of Sciences di Stoccolma.I premi Nobel prevedono un premio in denaro di 10 milioni di corone svedesi (quasi 900.000 dollari) e saranno consegnati il 10 dicembre. A differenza degli altri premi, quello per l’economia non è stato istituito nel testamento di Alfred Nobel del 1895, ma dalla banca centrale svedese in sua memoria. Il primo vincitore è stato scelto nel 1969.

Il Premio Nobel 2022 è stato assegnato a tre economisti statunitensi, Ben Bernanke, Douglas W. Diamond e Philip H. Dybvig. L’Accademia di Svezia ha motivato l’assegnazione della prestigiosa onorificenza ai tre studiosi sottolineando come il loro lavoro su banche e crisi finanziarie sia stato “fondamentale per la ricerca successiva, che ha migliorato la nostra comprensione delle banche, della regolamentazione bancaria, delle crisi bancarie e di come dovrebbero essere gestite le crisi finanziarie”. Dei tre il più noto all’opinione pubblica è senza dubbio Ben Bernanke, 69 anni, dal 2006 al 2014 presidente della Federal Reserve. Bernanke è l’uomo trovatosi a gestire la più imponente crisi finanziaria del XXI secolo, quella dei mutui subprime scoppiata nel 2007, su cui intervenne prima azzerando i tassi d’interesse per stimolare l’economia reale e poi portando all’attenzione pubblica un termine poi divenuto noto a molti, quello di ‘quantitative easing’, varando una politica monetaria ultra-espansiva per pompare liquidità nel sistema, al fine di innescare la ripresa dei consumi. Misure che gli valsero, a lui nominato da George W.Bush, un secondo mandato da parte di Barack Obama, nonostante i suoi critici lo accusarono duramente per non aver saputo prevedere le dinamiche che portarono all’esplosione della crisi e per aver reagito con troppa lentezza alla sua fase iniziale. Da sottolineare come Bernanke sia stato insignito del Nobel per i suoi studi su un’altra devastante crisi economica, quella nota come ‘Grande Depressione’, innescata dal Martedì Nero, il crollo delle borse dell’ottobre 1929. Gli studi di Bernanke, secondo i giurati dell’Accademia di Svezia, hanno mostrato “come le corse agli sportelli siano state un fattore determinante per il divenire così profondo e prolungato della crisi”. Douglas W. Diamond, anch’egli 69 anni, docente all’Università di Chicago è stato invece premiato “per aver mostrato come le banche svolgano una funzione importante per la società”. In quanto intermediari tra risparmiatori e mutuatari, sottolineano i giurati nelle loro motivazioni, gli studi di Diamond hanno mostrato come “le banche siano le istituzioni più adatte a valutare l’affidabilità creditizia dei mutuatari, oltre che a garantire che i prestiti siano utilizzati per buoni investimenti”.Insieme a Philip H. Dybvig, 67 anni, docente alla Washington University, il terzo insignito dall’Accademia di Svezia, Diamond ha inoltre sviluppato a metà degli anni Ottanta una serie di modelli teorici “che spiegano perché le banche esistono, come il loro ruolo nella società le rende vulnerabili alle voci sul loro imminente collasso, e come la società possa ridurre questa vulnerabilità”. Diamond e Dybvig spiegarono anch’essi come la corsa agli sportelli e il panico tra i risparmiatori di fronte a voci di difficoltà della loro banca possano innescare dinamiche per cui la banca, svuotata della liquidità dei suoi clienti, non possa più sostenere le proprie attività e dunque rischiare maggiormente il fallimento.

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“I cioccolatini di Olga”, la regista Laura Angiulli si ispira a Roth

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Debutta in prima nazionale alla Galleria Toledo di Napoli, teatro stabile d’innovazione ai Quartieri Spagnoli, “I cioccolatini di Olga”, liberamente ispirato a ‘L’orgia di Praga’ di Philip Roth, drammaturgia e regia Laura Angiulli, con Alessandra d’Elia e Antonio Marfella, da giovedì 23 maggio alle 20.30 a domenica 26 maggio). La scena è di Rosario Squillace, il disegno luci del Premio Ubu Cesare Accetta.

“L’orgia di Praga, apparentemente un’operina, pulsa del desiderio d’appartenenza e condivisione – spiega Angiulli -. Se la formazione e i più generali caratteri culturali di Philip Roth fanno riferimento al Nord Est di quell’America della quale fin dall’infanzia lui assume in proprio i tratti, le consuetudini, le passioni giovanili proprie di certa popolazione immigrata di più o meno recente generazione, è anche vero che il richiamo delle radici resta forte, e insiste sulle scelte di vita e letterarie dell’autore e non di rado nell’ampio peregrinare della scrittura lo riporta indietro, in un andare a ritroso attraverso le generazioni”.

Il romanzo esce nel 1985, quarto e ultimo capitolo della tetralogia su Zuckerman, alter-ego dello scrittore questa volta alla ricerca delle novelle inedite del padre del collega Zdeněk Sisovskì in esilio in America. “C’è il riconoscimento di una distanza avvertita e sofferta dal soggetto scrivente – prosegue Angiulli – per caso portato dagli eventi in quella terra della sua antica origine, al tempo ancora oppressa dalla violenza della dominazione sovietica. Le figure faticosamente si aggirano sulla scena dell’opera, quasi fantasmi nella nebbia offuscante di un diritto di sopravvivenza tanto reclamato quanto negato, e pure si stagliano per la nettezza della rappresentazione e si fanno elementi di configurazione di un più ampio spaccato umano che può facilmente essere assunto a segno di una mortificante conduzione di vita, quasi negazione della vita stessa”. Dal racconto sulle conseguenze impreviste dell’arte Roth scrisse una sceneggiatura per un adattamento televisivo mai realizzato.

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Premio Elsa Morante, festa in Rai per i premiati da Avallone a Mannoia

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È stata dedicata a ‘La storia’, per i 50 anni del romanzo, la 38/a edizione del Premio Elsa Morante, celebrata all’Auditorium Rai di NAPOLI gremito da ragazzi. La giuria presieduta da Dacia Maraini e composta da Marco Cerbo, Enzo Colimoro, Lino Guanciale, David Morante, Tiuna Notarbartolo, Antonio Parlati, Fiorenza Sarzanini, Teresa Triscari, ha assegnato nove premi: Narrativa a Silvia Avallone (“Elsa Morante è la prima donna che ho letto e mi ha insegnato a lottare da tutti gli stereotipi. Anche il male è uno stereotipo e la letteratura funziona al contrario della cronaca”) per il romanzo “Cuore nero” (Rizzoli); Premio Morante Ragazzi -Prosa e Poesia a Gianluca Caporaso per “Il signor conchiglia” (Salani); Elsa Morante Ragazzi – Storia a Giordano Bruno Guerri per “Storia del mondo, dal bigbang a oggi” (La Nave di Teseo); Ragazzi-per il Sociale a Barbara Stefanelli per “Love harder, le ragazze iraniane camminano davanti a noi” (Solferino). Premi per la Musica sono stati assegnati a Fiorella Mannoia, Carlo Di Francesco ed Alfredo Rapetti Mogol, per Mariposa. “Mentre guardavamo la serie ‘Il grido delle farfalle’, ispirata alla vita delle sorelle Mirabal, Carlo ha iniziato a scrivere delle frasi – ha raccontato Mannoia, festeggiata con una ovazione dagli oltre mille ragazzi presenti – Questa canzone è nata da una tragedia: tre di queste sorelle furono terribilmente massacrate dal regime dominicano di Rafael Trujillo. Mariposa vuol dire farfalla in spagnolo. Poi abbiamo dato tutto ad Alfredo Rapetti Mogol e insieme abbiamo creato questo brano”.

Il premio Graphic Novel è andato a Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti e il Premio sezione Cinema a Marta Savina per il suo “Primadonna”. In vari paesi del mondo aderenti alla rete del Morante, grazie al patrocinio del ministero degli Esteri, molti ragazzi hanno seguito l’evento online. Conduttori sono stati Alessandro Incerto e Tiuna Notarbartolo. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Premio Elsa Morante con il patrocinio della Rai Campania, ministero dell’Istruzione e del Merito e di quello per gli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale è coordinato da Iki Notarbartolo. Tra le attività collaterali domani alle 10 parte il nuovo format digitale Made in Culture: primo ospite, intervistato al teatrino di Corte di Palazzo Reale, è il cantante LDA.

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Scala: la Filarmonica suona il cinema in piazza Duomo

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Schindler’s List, E.T, Il Gattopardo e anche Indiana Jones: per l’ormai tradizionale concerto alla città in piazza Duomo il prossimo 9 giugno la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly esplorerà il legame fra la musica sinfonica e il cinema. Solista d’eccezione, nella dodicesima edizione di questo concerto gratuito che sarà trasmesso su Rai 5, Rai Play e Radio3 e all’estero Artè e Wdr, sarà il violinista Emmanuel Tjeknavorian che a 29 anni da poco compiuti ha scelto di concentrarsi in particolare sulla carriera da direttore d’orchestra, ruolo in cui ha da poco preso la guida dell’orchestra Sinfonica di Milano. Quindi il concerto in piazza segna anche una “collaborazione fra enti” milanesi, ha spiegato Chailly, che spera si possa nel tempo allargare.

“Sarà un concerto irrinunciabile e un’occasione per vivere emozioni straordinarie” ha promesso l’assessore milanese Tommaso Sacchi. E sarà anche “divertente” ha aggiunto Chailly, con un programma che include brani come Lollapalooza di John Adams, la suite per violino e orchestra Le bouf sur le Toit di Darius Milhaud il cui sottotitolo è ‘cinema fantasia su arie sudamericane’, e ancora la suite e una selezione di ballabili da Il Gattopardo di Nino Rota (inclusa la sua orchestrazione del valzer di Verdi), Le avventure sulla terra da E.T e Scherzo per motocicletta e orchestra da Indiana Jones composti da John Williams. Al centro del concerto “un momento di spiritualità” tanto più significativo in questo momento di “tragici giorni di guerre parallele” ha aggiunto, ovvero il tema di Schindler’s List.

Il concerto “è la sintesi” dell’impegno della Filarmonica per aprirsi alla città e a un pubblico sempre più vasto, ha ricordato il presidente Maurizio Beretta. Ed è anche una occasione di collaborazione fra realtà diverse. L’appuntamento gratuito è infatti possibile grazie al contributo di Regione Lombardia, al patrocinio del Comune e al sostegno del main partner UniCredit, dallo sponsor Allianz (insieme alla fondazione Allianz Umana Mente) e Esselunga. E sempre con il cinema come filo conduttore, ha spiegato il coordinatore artistico Damiano Cottalasso, la Filarmonica sta pensando a un nuovo concerto con le musiche di John Williams (dopo quello diretto nel 2022 dallo stesso compositore, cinque volte vincitore dell’Oscar su 48 nomination, l’ultima quest’anno per il quinto capitolo della saga di Indiana Jones).

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