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La guerra travolge la Vodka, #BoycottRussia dilaga

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Non ci sono solo le sanzioni contro le banche e gli oligarchi russi, o l’emarginazione della Russia nel mondo dello sport o l’esclusione da Eurovision. L’indignazione globale contro l’attacco all’Ucraina si traduce anche in una campagna – per il momento lanciata negli Stati Uniti e in Canada – per chiedere che dagli scaffali dei negozi e dai banconi dei bar sparisca il liquore simbolo della Russia: la vodka. “Svuotate tutte le bottiglie di vodka russa e, insieme a munizioni e missili, speditele vuote in Ucraina affinche’ possano essere usate come bombe Molotov”, ha twittato il senatore repubblicano Tom Cotton. La risposta – per fortuna non legata alle bottiglie incendiarie – e’ arrivata dal New Hampshire, dove gli alcolici si vendono in negozi statali: il governatore repubblicano Chris Sununu ha annunciato la rimozione di tutti i prodotti russi. Stesse decisioni, praticamente in contemporanea, sono arrivate da Ohio, Texas e Utah. E in Canada, il Liquor Control Board dell’Ontario, la provincia piu’ popolata del Paese, ha annunciato la rimozione di tutti i “prodotti russi” dai suoi 600 punti vendita. Tuttavia, la misura ritorsiva non fara’ particolarmente male alla Russia: di tutta la vodka consumata nei due Paesi, quella importata dalla Russia e’ circa l’1%, scrive il New York Times citando dati del Distilled Spirits Council of the United States, associazione dei produttori e distributori di alcolici. Il boicottaggio di prodotti alimentari e bevande non e’ una novita’ in tempo di conflitti: nel 2003, ad esempio, quando la Francia si opponeva all’invasione dell’Iraq guidata dagli Stati Uniti, alcuni politici americani chiesero di boicottare il vino francese e se la presero con le patatine fritte, in Usa chiamate ‘French fries’, chiedendo di ribattezzarle ‘Freedom fries’. Ma in rete non e’ solo la vodka nel mirino: c’e’ chi con il dilagante hashtag #BoycottRussia chiede di disinstallare Telegram, fondato dal russo Pavel Durov (peccato che Durov, che vive sostanzialmente in esilio, nel 2014 si rifiuto’ di consegnare ai servizi russi i nomi dei manifestanti ucraini presi da VK, una sorta di Facebook russo, e di chiudere l’account di Alexey Navalny); ma anche chi propone di non acquistare caviale e te’ russi e di minimizzare l’uso di gas.

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Putin: non rifiutiamo il dialogo con i Paesi occidentali

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“La Russia non rifiuta il dialogo con i Paesi occidentali, la scelta spetta a loro”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti, nel suo discorso di insediamento per il quinto mandato. “Vogliono continuare a cercare di limitare lo sviluppo della Russia, continuare la politica di aggressione, pressione sul nostro Paese che non è cessata da anni, o guardare ad una via per la cooperazione e la pace?” si domanda Putin.

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Guterres: Italia pilastro fondamentale multilateralismo

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“L’Italia è un pilastro fondamentale del multilateralismo e un partner esemplare delle Nazioni Unite. In ogni area delle nostre attività l’Italia è sempre presente, nelle operazioni di peacekeeping, nello sviluppo sostenibile, nella protezione climatica, nei diritti umani. E’ molto importante dirlo nel momento in cui l’Italia assume la presidenza del G7” ha spiegato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres incontrando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita al Palazzo di vetro.

“Questo paese – ha proseguito Guterres – è sempre stato un ponte tra nord e sud, un ponte che ora è più necessario che mai, quando si vive in un mondo dove le divisioni geopolitiche hanno creato tante difficolta’ in tutte le aree”. “E’ molto importante avere l’Italia alla guida del G7 – ha continuato – ed essere in grado di raggiungere le riforme della nostra istituzione multilaterale che non rappresenta più la realtà del mondo moderno”.

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Gaza: media, bilancio attacchi Israele su Rafah sale a 8 morti

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L’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che è salito ad almeno otto morti e diversi feriti il bilancio degli ultimi attacchi israeliani sulla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

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