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Cronache

Tangenti per pagare il giudice e fare scarcerare i clienti, chiesto il processo per gli imputati

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Chiedera’ il rito abbreviato, dopo aver confessato di aver intascato tangenti in cambio di scarcerazioni, l’ex gip di Bari Giuseppe De Benedictis. Per lui e per altri otto imputati, tra i quali il presunto corruttore, reo confesso, l’avvocato penalista barese Giancarlo Chiariello, la Dda di Lecce ha chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare iniziera’ il 5 ottobre. In quella sede gli imputati, accusati, a vario titolo, di concorso in corruzione in atti giudiziari, corruzione per atto contrario al dovere d’ufficio e rivelazione del segreto d’ufficio, potranno chiedere di essere processati con riti alternativi e non affrontare cosi’ il processo pubblico, come ha gia’ annunciato che fara’ la difesa dell’ex giudice, per il quale i legali si preparano anche a chiedere nuovamente la scarcerazione. Nell’ambito di questa vicenda, infatti, De Benedictis, che si e’ dimesso dalla magistratura, e’ stato arrestato il 24 aprile scorso e, con lui, e’ finito in cella anche l’avvocato Chiariello. Per entrambi sono stati poi disposti gli arresti domiciliari ma l’ex gip e’ rimasto in carcere perche’ detenuto per una vicenda relativa alla detenzione di un grosso arsenale da guerra, con riferimento alla quale le indagini non sono ancora concluse. Il rinvio a giudizio chiesto dai pm Roberta Licci, Alessandro Prontera e dal procuratore Leonardo Leone De Castris, riguarda quattro presunti episodi di corruzione in atti giudiziari relativi ad altrettante scarcerazioni. Ne rispondono, in concorso tra loro, l’ex gip De Benedictis, Chiariello, il figlio Alberto e l’avvocato Marianna Casadibari, con i pregiudicati scarcerati Danilo Pietro della Malva, attualmente collaboratore di giustizia, Roberto Dello Russo, Pio Michele Gianquitto e Antonio Ippedico. Imputato anche un appuntato dei carabinieri in servizio nella sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Bari, Nicola Vito Soriano. La Procura ha stralciato la posizione di altri due indagati, la compagna di Della Malva Valeria Gala e lo zio del ‘pentito’, Matteo Della Malva. Con la notifica della fissazione dell’udienza preliminare, sono stati depositati anche tutti gli atti contenuti nei sette faldoni che compongono l’indagine: intercettazioni, verbali omissati di collaboratori di giustizia baresi e i tre interrogatori fatti in carcere da Benedictis, anche in questo caso con numerosi omissis relativi a vicende che l’ex giudice ha rivelato ai pm salentini, dando vita a nuovi procedimenti penali. (ANSA). YB2-LF 22-SET-21 17:33

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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