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Stretta in Germania, a Londra si vaccinano i 40enni

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Mentre l’Unione europea arranca dietro le case farmaceutiche che detengono le preziose chiavi dei vaccini e nell’attesa delle dosi promesse perfino la Germania di Angela Merkel e’ costretta a stringere i cordoni del lockdown per tenere sotto controllo la pandemia e i recalcitranti laender, la Gran Bretagna sfonda il tetto dei 40 milioni di inoculazioni e si appresta a immunizzare i 40/enni. Il mondo, intanto, sfiora il triste record di tre milioni di morti. Ieri il governo di Boris Johnson ha raggiunto un altro primato: con tre giorni di anticipo sulla data promessa del 15 aprile sono stati vaccinati con la prima dose tutti gli ultracinquantenni. E oggi un’ulteriore accelerazione, con la possibilita’ per chi ha dai 45 anni in su di prenotare online l’appuntamento senza attendere la convocazione. Si avvicina cosi’ l’obiettivo della prima dose a tutta la popolazione over 18 del Regno entro il 31 luglio, anche se e’ lo stesso Johnson ad invitare alla cautela nei rapporti sociali avvertendo che con l’avvio del percorso di uscita dal terzo lockdown dopo oltre tre mesi ci saranno “inevitabilmente piu’ infezioni e, purtroppo, piu’ ricoveri in ospedale e piu’ morti”. Ma aggiunge di “non vedere al momento ragioni per cambiare” il graduale allentamento delle restrizioni iniziato ieri. Va in senso contrario la Germania che ha superato la soglia dei tre milioni di contagi da inizio pandemia e 78.500 decessi. Il consiglio dei ministri ha approvato una modifica della legge sulla protezione della salute in base alla quale il governo decidera’ misure restrittive valide per tutto il territorio nazionale. Coprifuoco dalle 21, chiusure di negozi non essenziali, incontri limitati a una persona fuori dal nucleo familiare scatteranno in automatico se vengono superati 100 contagi per 100 mila abitanti. In altre parole la nuova stretta e’ dietro l’angolo. “Il freno di emergenza federale e’ tardivo perche’ la situazione e’ seria e noi tutti dobbiamo prenderla sul serio”, ha detto Merkel in una breve dichiarazione alla stampa: ” E’ troppo tardi agire quando le unita’ di terapia intensiva sono piene”. Non se la passa meglio la Francia che vede allontanarsi le riaperture di meta’ maggio auspicate dal presidente Emmanuel Macron. Dopo due settimane di nuove chiusure, la curva dei contagi continua a crescere mentre si avvicina il giro di boa dei centomila morti e le terapie intensive sono sotto pressione con quasi 6 mila posti letto occupati. Si e’ aperto intanto un nuovo capitolo sulla tormentata vicenda della fornitura dei vaccini che alimenta incertezze e dubbi. Dopo i casi di trombosi e lo stop alla somministrazione da parte delle autorita’ statunitensi, Johnson&Johnson ha annunciato che ha consegnato le dosi in Europa ma ha deciso di “ritardare il lancio” del proprio siero “in un’ottica di trasparenza e in attesa delle valutazioni delle autorita’ sanitarie europee” in merito ai problemi “estremamente rari” avuti da “un piccolo numero di persone” e cioe’ “sei casi negli Usa su oltre 6,8 milioni di dosi somministrate”. Anche se le previsioni parlano di uno stop di pochi giorni, il rallentamento della campagna vaccinale e’ inevitabile. E a Wall Street festeggiano Pzifer, Moderna e BioNTech, tutte in crescita a spese di J&J.

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Omicidio Cerciello, difensore carabiniere: assoluzione ristabilisce giustizia

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È stato “un percorso straordinariamente sofferto dove il maresciallo Manganaro è rimasto solo durante questi lunghi 5 anni. E questa assoluzione della Corte d’Appello perché il fatto non costituisce reato ristabilisce giustizia nei confronti di un militare che per 25 anni con onore ha servito l’Arma, continua a servirla e che in quell’occasione del luglio del 2019 ha protetto l’incolumità del fermato ed è stato sottoposto nei mesi e negli anni successivi non solo a una gogna mediatica ma anche all’isolamento e all’abbandono da parte delle istituzioni”. Lo dice a LaPresse l’avvocato Roberto De Vita, difensore del carabiniere Fabio Manganaro, a processo per aver bendato dopo il fermo Gabriel Natale Hjorth, uno dei due americani arrestati per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. “Questa sentenza, sia nel dispositivo e poi nelle motivazioni, dovrà essere letta attentamente dall’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dall’ex comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri i quali all’indomani del fatto condannarono senza processo Fabio Manganaro”, conclude.

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Trovati e sequestrati dieci telefonini nel carcere di Avellino

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Nella casa Circondariale di Avellino, durante un ordinario giro di controllo, sono stati trovati 10 cellulari smartphone con caricabatterie. I telefonini sono stati scoperti in due sacchetti di plastica che si trovavano nell’intercinta, lo spazio che separa le aree detentive dal muro di cinta. Secondo gli agenti l’obiettivo era lanciarli all’interno del muro di cinta, in corrispondenza con il campo sportivo, dove è stata trovata anche una corda ricavata da lenzuola verosimilmente destinata ad essere usata per il recupero della merce. “È sempre più impellente che l’ amministrazione penitenziaria doti la polizia Penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati con schermature degli istituti per contrastare il fenomeno dell’ingresso dei telefonini in carcere”, ripetono Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, dell’ Uspp.

“Si tratta di un fenomeno particolarmente rischioso e pericoloso – sottolineano – soprattutto se a farne uso sono i detenuti con reati di associazione mafiosa dati i probabili contatti esterni con la criminalità organizzata”. L’Uspp chiede anche “adeguate strumentazioni per fronteggiare la minaccia sempre più attuale e diffusa dei droni che sorvolano illecitamente sugli istituti di pena per trasportare oggetti pericolosi per la sicurezza interna ed esterna, come é avvenuto nel passato. Grazie agli sforzi profusi dalla polizia Penitenziaria impiegata in turni massacranti e con scarse risorse, – concludono i sindacalisti – si riescono comunque ma a fatica, ad arginare i tentativi fraudolenti, con continui rinvenimenti di telefonini e droga ed inevitabili gravi ripercussioni sull’ordine e la sicurezza, dato tra l’altro, come sopra evidenziato l’elevato rischio di contaminazioni con l’esterno”.

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Lite tra ragazzi a Casoria, 16enne esplode colpi a salve

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– Lite tra giovanissimi ed esplosione di colpi a salve, la notte scorsa a Casoria, in provincia di Napoli: coinvolto anche un 16enne armato. Sono stati alcuni cittadini, verso le 22, a segnalare al 112 l’esplosione di colpi d’arma da fuoco provenire da via Achille del Giudice all’altezza del civico 72. Sul posto sono arrivati in pochissimi minuti i carabinieri della sezione radiomobile della locale compagnia che erano in zona e hanno ricostruito a vicenda. Poco prima, per motivi ancora non chiari ma verosimilmente legati a sguardi mal tollerati, due gruppi di giovanissimi stavano litigando. La discussione è stata però interrotta dal rumore di tre colpi d’arma da fuoco con il successivo fuggi fuggi generale. Durante il sopralluogo i militari hanno trovato e sequestrato tre bossoli a salve. Hanno, quindi, iniziato la ricerca di chi aveva esploso quei colpi. Nascosto tra le auto in sosta un 16enne: impugnava una pistola replica a salve priva del tappo rosso; nelle tasche del ragazzino anche qualche dose di marijuana. Per il minorenne, prima di essere affidato ai genitori, è scattata una denuncia per minaccia aggravata e porto di armi. Il 16enne è stato segnalato anche alla prefettura perché assuntore di droga.

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