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Sanremo, le emozioni della pop star Pausini e l’omaggio del Volo a Morricone

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Dopo un debutto che ha scontato un calo di circa 6 punti di share rispetto a un anno fa, la seconda serata del Festival di Sanremo, alla ricerca del difficile equilibrio tra protocolli e show, scorre piu’ fluida, punta sul ‘classico’ e si snoda tra l’emozione di Laura Pausini, una carriera da superstar internazionale suggellata dal Golden Globe vinto qualche giorno fa, e l’omaggio alla musica senza tempo di Ennio Morricone, con il figlio Andrea a dirigere l’orchestra e Il Volo sul palco. L’apertura spetta a Fiorello che entra dall’esterno dell’Ariston, il costume total black piumato un po’ Achille Lauro, un po’ Trono di spade. In sala le poltroncine non sono piu’ vuote, ma coperte di palloncini colorati: “E’ la festa dell’unita’ delle poltrone, questa e’ la platea che piace a me”, sentenzia Fiore.

Festival di Sanremo, all’Ariston musica e alta moda protagonisti

Salvo piu’ tardi pentirsi (“Era meglio la platea vuota, era poeticamente spettacolare”), anche perche’ non gli sfugge l’ironia dei social infiammati dalla presunta presenza di un palloncino a forma di fallo. Un’occasione per lo showman per prendere in giro Amadeus, che ‘Ciuri’ chiama per tutta la serata ‘patato’ con il nomignolo usato nell’intimita’ dalla moglie Giovanna. Amadeus e’ piu’ rilassato e sta al gioco, lanciandosi anche in un numero da cubista con Fiore e Laura Pausini sulle note di Rhythm of the Night, che fa ballare anche l’orchestra. E’ lei, la star dalle decine di premi vinti collezionati in casa dal padre e da 1 miliardo di streaming su Spotify, la grande protagonista della serata, con Io si’ (Seen), premiato ai Golden come migliore canzone originale, per il film Netflix di Edoardo Ponti La vita davanti a se’, con Sofia Loren: “Non ci si abitua mai ed e’ strano pensare di aver vinto un premio simile con una canzone tutta italiana”, dice Laura avvolta nella lunga cappa argentata, “la lingua a cammello tipica di quando sono a Sanremo”, palco su cui ha debuttato nel 1993, e le lacrime trattenute a stento, che sono ancora quelle della “ragazza di Solarolo”.

Festival di Sanremo, le pagelle: promossi e bocciati della seconda serata

Il festival vola sulle note di Morricone: il trombettista Nello Salza suona il tema de “Il buono, il brutto e il cattivo”, Andrea Morricone dirige l’orchestra in “Metti una sera a cena”, Il Volo anticipa quel tributo al maestro che sara’ al centro d un concerto evento a giugno. La signora della serata e’ Elodie, la fisicita’ statuaria esaltata dal vestito di strass rossi dal profondo spacco laterale. Si concede un fuori programma perdendo un orecchino (“Sono un po’ buffa”), poi si scatena con il nuovo corpo di ballo (una danzatrice era risultata positiva) e canta (in playback). Momento amarcord con alcuni grandi successi del festival cantati dagli interpreti originali, Gigliola Cinquetti (Non ho l’eta’, Dio come ti amo), Marcella Bella (Senza un briciolo di testa, Montagne verdi) e Fausto Leali (Io amo, Mi manchi) che portano splendidamente gli ‘anta’. Fiorello lancia un appello per i vaccini: “Mi rivolgo ai grandi: bisogna organizzare quanto prima una campagna vaccinale di quelle potenti, vogliamo vaccinarci tutti affinche’ questo incubo finisca”, dice prendendo a pretesto i giovani, che seguono numerosi il festival e che stanno per tornare in Dad: “Ragazzi so che non e’ facile, ma dobbiamo resistere, questi bei momenti della vostra eta’ in qualche modo vi verranno restituiti e questo sara’ solo un ricordo”. “Nessuno”, invece, restituira’ la vita persa ad Alex Schwazer: “Non si puo’ tornare indietro, ma si puo’ rimediare, non si possono perdere altre gare senza avere colpe. Ho vinto in tribunale, ma sono uno sportivo e vinco sul campo da gara”, dice il marciatore altoatesino raccontando la sua determinazione a “essere di nuovo giudicato dalla giustizia sportiva” che non gli ha annullato la squalifica fino al 2024 per doping dopo che il gip di Bolzano ha archiviato le accuse penali a suo carico.

Sanremo, prima classifica generale: in testa c’è Ermal Meta

La gara va avanti con ritmo piu’ serrato. Tra le Nuove Proposte, passano in finale Davide Shorty e Wrongonyou; eliminati i Dellai e Greta Zuccoli. Tra i Big, ‘recuperato’ in gara Irama – costretto alla quarantena per casi di positivita’ al Covid nel suo staff – con il video registrato delle prove. Spiccano le performance della Rappresentante di Lista e dello Stato Sociale, con Lodo che esce dallo scatolone di cartone. Sul palco anche Bugo (con l’ex amico Morgan che pubblica sui social Le cattive intenzioni, il brano rivisto e corretto dallo stesso Morgan che l’anno scorso costo’ alla coppia la squalifica dal festival), Orietta Berti, Gaia, Willie Peyote, Malika Ayane, Fulminacci, gli Extraliscio, Ermal Meta, Gio Evan e Random.

 

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A Che Tempo Che Fa sul Nove ospiti Fagnani, Scurati, Bova

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Domani sul Nove, e in streaming su discovery+, nuovo appuntamento con “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio, con Luciana Littizzetto, Filippa Lagerbäck, Mara Maionchi, Ubaldo Pantani, la Signora Coriandoli, Francesco Paolantoni. Ospiti di questa puntata: Francesca Fagnani, conduttrice di Belve e autrice del libro inchiesta “Mala. Roma Criminale” in uscita il 30 aprile; lo scrittore Premio Strega Antonio Scurati; Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales, protagonisti di “Celebrity Hunted: Caccia all’uomo”; Noemi, in anteprima tv col nuovo singolo Non ho bisogno di te e conduttrice insieme a Ermal Meta del prossimo Concerto del Primo Maggio di Roma. E ancora: il Presidente del CONI Giovanni Malagò; Franco Di Mare, in libreria con “Le parole, per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi”; il content creator e divulgatore Edoardo Prati; Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele; l’economista Tito Boeri; la Vicedirettrice de La Stampa Annalisa Cuzzocrea; l’inviato di Avvenire Nello Scavo; l’editorialista di Repubblica Massimo Giannini; Michele Serra.

Chiude la serata l’immancabile appuntamento con Che tempo che fa – Il Tavolo con Mara Maionchi, la Signora Coriandoli, Francesco Paolantoni e Ubaldo Pantani. Ospiti della puntata: Max Giusti e Mago Forest, nel cast della terza edizione di GialappaShow; Andrea Delogu, fra i protagonisti del film Sei nell’anima, biopic ispirato alla vita e alla carriera di Gianna Nannini diretto da Cinzia TH Torrini, dove interpreta Mara Maionchi; Sara Franceschi, vincitrice della medaglia di Bronzo nei 400 metri misti agli ultimi Mondiali di nuoto in vasca lunga svoltisi a Doha; Paola Barale, in teatro dal 9 maggio con Tris di cuori; Frank Matano; Simona Ventura. Torna al tavolo anche Noemi.

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Gianna Nannini: ho sperimentato tutto, anche la follia

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“Ho sperimentato la vera follia, il non capire chi sei, il rendermi poi conto che se non esci da lì è finita… È stato difficile ma ci sono riuscita: la mia mente ha fatto tutto”. Così Gianna Nannini si racconta nel libro ‘Cazzi miei’ che ha ispirato ‘Sei nell’anima’, la storia dell’artista, prodotto da Indiana Production e diretto da Cinzia TH Torrini, che andrà su Netflix il 2 maggio con protagonista Letizia Toni nei panni dell’icona del rock. Il film racconta solo i primi trent’anni di Gianna Nannini. Si parte dall’infanzia ribelle e agiata, fino alla consacrazione in quel 1983 che considera la sua “vera nascita”.

Scritto da Cinzia TH Torrini e Cosimo Calamini insieme a Donatella Diamanti e alla stessa Nannini, il film è un viaggio dentro la mente creativa di questa artista unica, e rivoluzionaria che non ha mai accettato compromessi. Fanno parte del cast anche Selene Caramazza, una parrucchiera salentina, Maurizio Lombardi, il padre, Stefano Rossi Giordani e Andrea Delogu che interpreta una giovane Mara Maionchi. “Di questo film mi sono innamorata e riconosciuta. Mi sono come guardata attraverso gli occhi di Letizia Toni che è di una bravura straordinaria e con la quale sono in piena simbiosi. Il risultato finale fa un certo effetto, è come veder scorrere davanti agli occhi una parte di vita che mi ha formata, un lasso di tempo preciso che mi porta al giorno in cui sono nata davvero, a Colonia, in Germania, nel 1983” dice ancora Nannini a Roma nella sede Netflix. Un riferimento della rockstar all’album Latin Lover che proprio in quell’anno confermò il suo successo europeo, specie in Germania dove arrivò a vendere circa 250mila copie.

Ma il 1983, che è anche il titolo di un brano dell’album pubblicato poche settimane fa, è poi l’anno di una sua profonda crisi d’identità, puntualmente descritta nel film: “Sono stata vittima di uno stato psicotico molto grave, ma non indotto dalle droghe. Era come trovarsi sperduta fuori dall’utero materno, ma poi per fortuna ne sono uscita”. Del padre, famoso industriale dolciario toscano, interpretato dal bravissimo Maurizio Lombardi, dice: “Era una persona molto aperta, non è mai stato violento con me, solo non voleva cantassi perché per lui era una cosa che fanno solo le poco di buono. Poi però mi trovò un’insegnante bulgara che mi diede dieci lezioni e soprattutto mi insegnò a respirare, cosa che ha cambiato per sempre il mio canto”.

Protagonista nei panni dell’icona del rock femminile italiano è appunto Letizia Toni, giovane attrice nata a Pistoia nel 1993, che si è calata perfettamente nel ruolo di Gianna Nannini, anche nel cantare credibilmente le sue canzoni: “Ho studiato tanto – dice – sono andata a Siena per sentire sulla pelle quello che avevo studiato, vedere tutti i posti dove ha vissuto, la sua contrada. E questo per cogliere in pieno la sua vera identità. Poi fra me e la Nannini – continua – ci sono tante coincidenze: anche mio padre è un imprenditore e ho, proprio come lei, un fratello più grande e uno più piccolo. Infine anche mio padre non vuole che faccia l’attrice”.

Dice infine la regista: “Ho conosciuto Gianna Nannini negli anni ’70. Molte cose ci accomunano, è sempre stata per me un mito, simbolo di libertà, senza compromessi, coraggiosa nell’essere sé stessa nel bene e nel male. Ci siamo poi incontrate un giorno a Milano e da lì è iniziato tutto. Avrei combattuto per realizzare il film che l’avrebbe raccontata nel modo più fedele, con le sue lotte, i suoi conflitti, le cadute e le risalite. Un coraggioso regalo di Gianna al suo pubblico – conclude Cinzia TH Torrini – , perché la sua storia ha un grande messaggio di rinascita”.

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Rai Fiction: Sandokan, al via le riprese della nuova serie

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Inizieranno a Formello le riprese di “Sandokan”, la serie evento internazionale prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction. Il nuovo adattamento della storica saga di romanzi di Emilio Salgari – sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo – andrà in onda prossimamente su Rai 1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group.

Protagonisiti, Can Yaman nei panni della Tigre della Malesia, in una veste originale, affiancato dall’esordiente Alanah Bloor nel ruolo di Marianna. Con loro ci saranno Ed Westwick (Gossip Girl, I figli degli uomini) nel ruolo dell’antagonista Lord Brooke, mentre sarà Alessandro Preziosi (I Medici, Black Out, La vita bugiarda degli adulti) a dare il volto all’iconico Yanez de Gomera. Si uniranno al cast anche John Hannah (The last of us, Quattro Matrimoni e un funerale, Sliding Doors, La Mummia), Madeleine Price, Gilberto Gliozzi (Loro, I delitti del Barlume), Mark Grosy (Zero Zero Zero) e Samuele Segreto (Stranizza d’amuri, L’Ora).

La storia è ambientata nel Borneo, a metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all’apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un’incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan.

È l’inizio di una storia d’amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna.

Da un’idea di Luca Bernabei, la serie sarà una grande epopea con un tratto da fiaba e un forte legame con l’ambiente, e racconterà le origini della Tigre della Malesia, che torna sul piccolo schermo, la nascita del suo mito, la sua scoperta di essere figlio di un antico re guerriero, l’amore con Marianna, l’amicizia con Yanez e la rivalità con Lord Brooke: avventura, azione, eroismo ed una rivoluzionaria storia d’amore, in un racconto per adulti e bambini. Prima location delle riprese è Formello, dove il set di “Sandokan” inaugurerà il nuovo Teatro 7, nel polo produttivo targato Lux Vide, e si terranno tra il Lazio, la Toscana, l’isola di Reunion e la suggestiva Calabria, dove è stata costruita la colonia inglese di Labuan a Lamezia Terme, con il sostegno della Film Commission e della Regione Calabria.

“Siamo molto orgogliosi – dice Luca Bernabei, Amministratore Delegato di Lux Vide – di riportare nelle case degli italiani l’iconica saga di Sandokan. In questi anni abbiamo lavorato per realizzare un progetto internazionale, che valorizzasse l’IP di Emilio Salgari attraverso una chiave contemporanea. Ringrazio Rai Fiction e Fremantle International che hanno creduto in questo progetto e nel nostro desiderio di raccogliere tutta la famiglia davanti alla tv! Sono sicuro che la regia di Jan Michelini e Nicola Abbatangelo restituirà uno stile unico alla serie, dando nuova vita al più famoso pirata del Borneo.

Grazie a un talentuoso cast e alle sceneggiature dell’Headwriter Alessandro Sermoneta esploreremo luoghi lontani, sogneremo e ci emozioneremo come avviene con le grandi storie LUX!”. “Sandokan – aggiunge Maria Pia Ammirati, Direttore di Rai Ficition – è un personaggio-mito che segna la storia della Rai. Dall’immaginazione di Emilio Salgari quell’eroe è passato nelle immagini di uno sceneggiato che il pubblico non ha mai dimenticato. Siamo dunque felici e orgogliosi di riportare sullo schermo uno dei grandi protagonisti del nostro immaginario”. “Siamo entusiasti – conclude Jens Richter, CEO Commercial and International di Fremantle – di collaborare con Lux Vide e Rai Fiction a questa emozionante e ambiziosa rivisitazione di una saga molto amata per un nuovo pubblico in tutto il mondo”.

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