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Pedofilia, Papa Francesco: la Chiesa non ripieghi su autodifesa, o copre abusi

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“Guardarsi dal ripiegamento su se’ stessi, che induce a difendere sempre l’istituzione a scapito delle persone, e che puo’ portare anche a giustificare o a coprire forme di abuso. Con tanto dolore lo abbiamo vissuto, lo abbiamo scoperto in questi ultimi anni”. E’ la raccomandazione, che ha detto valida per tutta la Chiesa, rivolta oggi dal Papa al Movimento dei Focolari, ricevendo nella Sala Nervi i partecipanti all’assemblea generale, tra cui la presidente uscente Maria Voce – succeduta 12 anni fa alla fondatrice Chiara Lubich – e la neo-eletta, l’araba-palestinese cattolica di nazionalita’ israeliana Margaret Karram. Francesco ha invitato i Focolari a una fedelta’ “dinamica e creativa” al carisma originario, evitando ogni “autocelebrazione”. “La vostra spiritualita’, caratterizzata dal dialogo e dall’apertura ai diversi contesti culturali, sociali e religiosi – ha osservato -, puo’ certamente favorire questo processo. L’apertura agli altri, chiunque essi siano, e’ sempre da coltivare”. Questo atteggiamento di apertura e dialogo “vi aiutera’ a evitare ogni autoreferenzialita’, che sempre e’ un peccato, e’ una tentazione quella di guardarsi allo specchio. No, e’ brutto questo. Soltanto per pettinarsi al mattino e niente di piu’! Questo evitare ogni autoreferenzialita’, che non viene mai dallo spirito buono, e’ quello che auspichiamo per tutta la Chiesa”. Per il Pontefice, l’autoreferenzialita’ “impedisce di vedere errori e mancanze, frena il cammino, ostacola una verifica aperta dei procedimenti istituzionali e degli stili di governo. E’ meglio invece essere coraggiosi e affrontare con parresia e verita’ i problemi”. Francesco ha anche invitato a cogliere ogni crisi “come un’opportunita’”. “E’ compito di chi ricopre incarichi di governo, a tutti i livelli – ha spiegato -, adoperarsi per affrontare nel modo migliore, piu’ costruttivo, le crisi comunitarie e organizzative; invece le crisi spirituali delle persone, che coinvolgono l’intimita’ del singolo e la sfera della coscienza, richiedono di essere affrontate prudentemente da chi non ricopre incarichi di governo, ad ogni livello, all’interno del Movimento”, in modo “corresponsabile”. E questa “e’ una buona regola della Chiesa da sempre”, che vale “non solo per i momenti di crisi delle persone, vale in generale per il loro accompagnamento nel cammino spirituale”. E’ quella “saggia distinzione tra foro esterno e foro interno che l’esperienza e la tradizione della Chiesa ci insegna essere indispensabile”. Infatti, ha avvertito Francesco, “la commistione tra ambito di governo e ambito della coscienza da’ luogo agli abusi di potere e agli altri abusi dei quali siamo stati testimoni, quando si e’ scoperta la pentola di questi problemi brutti”. Un tasto, questo, tale da toccare in modo diretto anche i Focolari, che all’antivigilia di Natale hanno affidato a una societa’ britannica un’indagine indipendente sugli abusi sessuali compiuti da J.M.M., francese, ex membro consacrato del Movimento, di notevole scandalo Oltralpe. Il Papa ha ringraziato sia Maria Voce che Margaret Karram, in particolare quest’ultima per aver ricordato di aver partecipato, leggendo “a nome dei cristiani una preghiera in arabo”, allo storico incontro per la pace nei Giardini Vaticani, l’8 giugno 2014, in cui Francesco aveva riunito il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen. “Erano tempi di promessa, ma la promessa sempre c’e’. Bisogna andare avanti e portare nel cuore la Terra Santa, sempre, sempre”, ha commentato. Infine una battuta, per lodare la “gioiosa testimonianza” dei Focolari. “Si dice che i focolarini sorridono sempre, sempre sono con il sorriso. E mi ricordo una volta che ho sentito parlare sull’ignoranza di Dio. Mi hanno detto: ‘Ma tu sai che Dio e’ ignorante? Ci sono quattro cose che Dio non puo’ conoscere’ – ‘Ma quali sono?’ – ‘Cosa pensano i gesuiti, quanti soldi hanno i salesiani, quante congregazioni di suore ci sono e di che cosa sorridono i focolarini'”.

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Crisi per Chiara Ferragni, perde un altro contratto

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Il momento critico per Chiara Ferragni prosegue. L’imprenditrice digitale coinvolta nel caso Balocco ha perso un altro accordo di collaborazione: Pantene di cui era testimonial dal 2016 ha scelto da gennaio la modella israeliana Havi Mond. Ferragni, al centro di una indagine della Procura per truffa aggravata per il pandorogate, per cui l’Antitrust ha inflitto alle sue societa’ Fenice e Tbs Crew una sanzione di oltre un milione di euro per una presunta pubblicità ingannevole legata alla vendita del Balocco Pink Christmas (udienza del suo ricorso è fissata al 17 luglio) continua nel momento no.

I follower sono da oltre 29 milioni 700mila sono scesi a 29 milioni ma è sulla reputation che si sta misurando il suo appeal. Negli ultimi mesi non è stata confermata nel cda di Tod’s e ha interrotto altre collaborazioni come quella con le Cartiere Pigna. Prima di Pigna, era stata la Safilo a chiudere il rapporto per una linea di occhiali,mentre Coca Cola aveva bloccato uno spot previsto alla la fine di gennaio. Oggi online si sono scatenati i commenti sul fatto che il brand svizzero di shampoo e prodotti per capelli, nel gruppo Procter & Gamble abbia scelto un’altra testimonial. La stessa Mond ha pubblicato sulla propria pagina Instagram le prime immagini della campagna già a gennaio.

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Giulia Cecchettin, verso richiesta giudizio per Turetta

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Si avvicina la chiusura delle indagini per il femminicidio di Giulia Cecchettin, con la probabile richiesta di rinvio a giudizio per Filippo Turetta, che si trova in carcere a Verona da novembre con l’ipotesi di reato di omicidio volontario. A sei mesi dal delitto della giovane di Vigonovo (Venezia), la Procura della repubblica di Venezia potrebbe avanzare l’istanza al Gip già a giugno, così da non far scadere i termini di custodia cautelare del giovane di Torreglia (Padova). Il processo a Turetta potrebbe così aprirsi agli inizi di autunno, tra settembre ed ottobre. Sulla decisione di mandare a processo in Assise il giovane pesa la valutazione relativa alla premeditazione del delitto. La Procura ha gli esiti dell’autopsia sul corpo della vittima, le analisi sulle macchie di sangue e gli altri elementi raccolti dai Ris nella Fiat Punto nera di Turetta.

Importanti saranno gli accertamenti tecnici sullo smartphone e sul pc portatile, anche questi sequestrati nella sua macchina dopo l’arresto in Germania al termine di 8 giorni di fuga. La contestazione dell’aggravante della premeditazione impedirebbe alla difesa di chiedere il rito abbreviato, con un eventuale sconto di pena. Si tratterà di ipotizzare se Turetta abbia potuto architettare il delitto: il fatto che avesse portato con sé il coltello utilizzato per colpire Giulia è un elemento; il nastro adesivo usato per legarla un altro; il fatto che avesse fatto il pieno alla macchina un altro ancora. La cronologia della navigazione su internet, o altri appunti rinvenuti nel Pc o nel cellulare, e i messaggi conservati potrebbero risultare decisivi. La difesa dell’imputato, rappresentata dal professor Giovanni Caruso, dal canto suo potrebbe chiedere la perizia psichiatrica, qualora Turetta venisse rinviato a giudizio davanti alla Corte d’Assise, con il rischio di venire condannato alla pena dell’ergastolo.

La Procura ha scelto per ora la via del totale silenzio sugli accertamenti, anche per cercare di attenuare il clamore mediatico che la vicenda di Giulia ha suscitato, anche se i riflettori si riaccenderanno in occasione del processo. Nel frattempo il papà di Giulia, Gino Cecchettin, mantiene vivo il suo impegno di testimoniare l’impegno contro la violenza di genere e la sopraffazione. Il 6 maggio prossimo verrà pubblicato un dialogo tra lui e il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, nell’ambito del Festival Francescano di Bologna. Fu proprio Zuppi, nell’immanenza della tragedia, ad aiutare Gino mettendolo in contatto anche con papa Francesco. “Quando leggevo storie di femminicidi – ha detto il papà di Giulia – ne rimanevo colpito, scosso, ma poi egoisticamente giravo pagina. Io ero ‘normale’, e nel mondo ‘normale’ certe cose non accadono. Non è così. Nessuno di noi è immune, perché l’idea della prevaricazione riguarda tutti indistintamente, riguarda il mondo nel quale viviamo”.

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La Luna strega il cielo di maggio con cinque fasi

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La Luna strega il cielo di maggio, che sarà caratterizzato da una particolarità nel calendario delle fasi lunari: invece delle consuete 4 fasi, questo mese se ne verificheranno 5. La Luna all’ultimo quarto, dunque, che aprirà maggio, tornerà poi anche per chiudere il mese. Come ricorda l’Unione Astrofili Italiani, l’ultimo mese che ha ospitato una fase lunare in più è stato agosto dello scorso anno e per il prossimo dovremo aspettare dicembre. Il calendario primaverile vedrà il satellite della Terra protagonista anche di un bis con Saturno: potremo ammirare per ben due volte la congiunzione, il 4 e il 31 maggio, quando la falce di Luna calante incontrerà il pianeta poco prima dell’alba nella costellazione dell’Acquario.

In questo periodo i pianeti lasciano il cielo della sera: quelli visibili ad occhio nudo sono tutti osservabili solo al mattino presto, prima del sorgere del Sole. Venere e Giove, i più luminosi, sono adesso invisibili poiché troppo vicini alla nostra stella: Giove sarà in congiunzione con il Sole il 18 maggio, mentre Venere lo sarà il mese prossimo. Tra le prime luci dell’alba si potranno invece individuare facilmente Marte e Saturno, mentre per Mercurio le condizioni sono meno favorevoli, a causa della sua posizione molto bassa sull’orizzonte.

Da segnalare anche Urano, al momento invisibile per la sua imminente congiunzione con il Sole, che il 23 maggio supererà il limite tra due costellazione, evento piuttosto raro per i lenti pianeti più esterni, lasciando l’Ariete ed entrando nel Toro. Il cielo primaverile è dominato dalle costellazioni del Leone e della Vergine, tra le più estese dello zodiaco, ma le stelle più brillanti si trovano più a Nord-Est: Arturo nel Bootes e Vega nella Lira, futura protagonista dei cieli estivi insieme alla costellazione del Cigno e a quella dell’Aquila. Nelle prime ore della sera, basse sull’orizzonte occidentale, c’è ancora il tempo di ammirare alcune delle costellazioni che sono state protagoniste dei cieli invernali, come l’Auriga, i Gemelli e il Cancro. Maggio è un buon mese anche per l’osservazione di diversi sciami di meteore.

Le Eta Aquaridi, legate ad antichi residui della cometa Halley, costituiscono una delle correnti meteoriche più cospicue dell’anno con un picco nella notte tra 5 e 6. Sono però difficili da ammirare alle nostre latitudini, mentre si trova in posizione molto più favorevole chi cercherà di individuarle dall’emisfero australe. A queste meteore si aggiungono le alfa Scorpidi, con le loro caratteristiche stelle cadenti brillanti e colorate che raggiungono il picco tra 2 e 3 maggio, le Eta Liridi, che in questi ultimi anni si sono mostrate abbastanza attive e il cui massimo è previsto il 9 del mese, e le Eta Ofiuchidi, con il picco atteso per il 12.

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