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Il Papa in una chiesa di periferia a Roma vede i parroci

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Questo pomeriggio papa Francesco è uscito dal Vaticano, passando con la sua Fiat 500L dalla Porta di Sant’Anna, e si è recato nella parrocchia romana di Sant’Enrico, in zona Casalmonastero, nel Municipio Roma IV, a nord-est della Capitale. Nelle sale della parrocchia in Viale Ratto delle Sabine, già fuori del Grande Raccordo Anulare, il Pontefice ha incontrato per due ore i circa 35 preti della XI Prefettura della Diocesi di Roma, i parroci prefetti del Settore Nord della città e i cappellani del carcere di Rebibbia. E’ la quarta parrocchia visitata in questi mesi dal Papa, sempre per incontrare i parroci, dopo Santa Maria della Salute a Primavalle a settembre, Santa Maria Madre dell’Ospitalità a Villa Verde a novembre e San Giorgio ad Acilia a dicembre.

Le periferie restano quindi sempre nel cuore di Francesco, che ha ripreso così il suo giro di visite arrivando in un quartiere piccolo, non certo degradato, dalla chiesa moderna costruita negli anni ’90, dove comunque i residenti vivono un senso d’incuria, lontananza e abbandono. Ad accogliere Francesco al suo arrivo, il vescovo ausiliare Daniele Salera e il parroco don Massimiliano Memma. Con i 35 sacerdoti della Prefettura, il Papa ha intavolato un dialogo a porte chiuse, pronto a rispondere a domande su diversi temi, principalmente pastorali. Fuori dalla parrocchia intanto stazionava un gruppo di circa 50 fedeli, principalmente nonni, donne e bambini usciti da scuola e alcune suore, accorsi appena si è sparsa la notizia dell’arrivo del Papa.

Il vescovo di Roma, dopo la pausa invernale, nonostante gli acciacchi e superati gli ultimi malanni alle vie respiratorie, riprende quindi gli appuntamenti per stare vicino e ascoltare le esigenze dei suoi sacerdoti, specie nelle aree della Diocesi più lontane. A Casalmonastero, in particolare, dove gli abitanti appartengono a famiglie di recente insediamento, tra le principali difficoltà di cui si è parlato, anche la mancanza di scuole, elementari e medie, realizzate solo negli ultimi anni.

“È stato un incontro molto bello – racconta il vescovo Salera – La presenza dei cappellani del carcere di Rebibbia ha portato la conversazione sul tema delle condizioni di disagio dei detenuti. Più volte siamo tornati sull’estrema povertà e sul peggioramento che spesso si verifica nei detenuti; di quanto, nel periodo di detenzione, il lavoro e tutto ciò che può dare dignità serva per un effettivo recupero. Abbiamo anche toccato il tema della presenza delle donne nella formazione dei sacerdoti. Abbiamo parlato anche della misericordia. Ampio spazio è stato dedicato al cammino giubilare.

Il Papa ha chiesto alle comunità parrocchiali ‘coraggio e creatività’ – queste le sue parole – nell’avvicinarci all’Anno Santo, nell’utilizzare il tempo giubilare anche per proporre percorsi nuovi. L’incontro si è svolto in un clima gioioso e sereno”. Il parroco don Memma sottolinea che “Casal Monastero è una zona periferica, oltre il Gra, circondata dalla campagna. Qui abitano persone che ogni giorno impiegano anche 3 o 4 ore su mezzi pubblici per poter andare e tornare dal lavoro”. Un quartiere dove sono forti i legami sociali e dove la parrocchia “è l’unico centro sia religioso che di aggregazione – prosegue il sacerdote -. Chi vive la comunità si sente davvero parte di qualcosa di più grande; c’è la Caritas che lavora molto bene, sono tanti i gruppi giovanili e c’è una bella presenza degli scout”. Sull’incontro con il Papa, don Memma commenta: “Fa sempre bene sentirsi incoraggiati. Ascoltare una parola di speranza dal proprio vescovo è bello, ci ha fatto bene. Conosciamo papa Francesco, è il suo stile ed è ciò di cui abbiamo bisogno”.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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