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Crisi di Governo, Riformisti e autonomie spingono per il Conte Ter

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I gruppi più piccoli della maggioranza vogliono il Conte ter. Al secondo giorno di consultazioni, la richiesta che arriva al presidente della Camera Roberto Fico e’ pressoche’ unanime, al netto di qualche distinguo e posizione meno esplicita. Dopo la prima carrellata – con M5, Pd, Italia Viva e Leu – a Montecitorio sono sfilati i gruppi Maie di Camera e Senato, le Autonomie, il gruppo misto a Palazzo Madama e quello a Montecitorio, con le minoranze linguistiche, il Psi e Centro democratico-Italiani in Europa. I desiderata sono sovrapponibili: fare in fretta, lavorare per un governo politico, meglio se ancorato a un programma messo per iscritto. Il punto di partenza per tutti e’ l’alleanza che ha sostenuto il Conte Bis. “Abbiamo indicato il nome di Conte come unica guida possibile del prossimo governo – spiega la capogruppo del Misto Loredana De Petris (Leu) – E’ di tutta evidenza che l’indicazione su Conte non e’ separabile dai contenuti programmatici”. Alle forze che hanno votato l’Esecutivo finora, ci sono da aggiungere i ‘responsabili’. Li cita pure il presidente Psi, il senatore Riccardo Nencini. Nel suo intervento – dove non fa esplicitamente il nome di Conte – Nencini si appella alla “maggioranza preesistente allargata a chi vorra’ condividere il programma che verra’ steso”. Nelle settimane scorse, in Parlamento il fronte dei ‘responsabili’ e’ cresciuto giorno per giorno. Ma non e’ riuscito a raggiungere uno spessore sufficiente a rendere ininfluente l’apporto numerico dei ‘ribelli’ di Italia Viva. Uno fra i piu’ attivi nella ricerca di nuovi parlamentari pro-Conte e’ stato Bruno Tabacci. Ma non sembra che su quel fronte ci saranno novita’ a breve. “Ritengo che la partita si svolgera’ quando il presidente incaricato avra’ presentato la sua squadra e il suo programma – dice Tabacci – Non e’ il caso ora di fare dei vaticini”. La giornata segna anche l’esordio ufficiale fra i ‘responsabili’ della senatrice Mariarosaria Rossi che, appena uscita dal cerchio magico di Silvio Berlusconi, affianca Ricardo Merlo in Sala della Regina a Montecitorio, nelle dichiarazioni alla stampa dopo l’incontro con Fico. Per il resto, ognuno mette in campo le proprie priorita’ sul programma, che spaziano – a vario titolo – dalla legge proporzionale agli investimenti per scuola e sanita’, dalla riforma della giustizia e un’attenzione per la montagna. Uscendo dalla stanza di Fico, la delegazione del gruppo misto al Senato – Loredana De Petris, il collega di Leu Piero Grasso e il senatore Sandro Ruotolo – chiude il primo giro di consultazioni. Non l’ultimo.

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Omicidio Cerciello, difensore carabiniere: assoluzione ristabilisce giustizia

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È stato “un percorso straordinariamente sofferto dove il maresciallo Manganaro è rimasto solo durante questi lunghi 5 anni. E questa assoluzione della Corte d’Appello perché il fatto non costituisce reato ristabilisce giustizia nei confronti di un militare che per 25 anni con onore ha servito l’Arma, continua a servirla e che in quell’occasione del luglio del 2019 ha protetto l’incolumità del fermato ed è stato sottoposto nei mesi e negli anni successivi non solo a una gogna mediatica ma anche all’isolamento e all’abbandono da parte delle istituzioni”. Lo dice a LaPresse l’avvocato Roberto De Vita, difensore del carabiniere Fabio Manganaro, a processo per aver bendato dopo il fermo Gabriel Natale Hjorth, uno dei due americani arrestati per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. “Questa sentenza, sia nel dispositivo e poi nelle motivazioni, dovrà essere letta attentamente dall’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dall’ex comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri i quali all’indomani del fatto condannarono senza processo Fabio Manganaro”, conclude.

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Trovati e sequestrati dieci telefonini nel carcere di Avellino

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Nella casa Circondariale di Avellino, durante un ordinario giro di controllo, sono stati trovati 10 cellulari smartphone con caricabatterie. I telefonini sono stati scoperti in due sacchetti di plastica che si trovavano nell’intercinta, lo spazio che separa le aree detentive dal muro di cinta. Secondo gli agenti l’obiettivo era lanciarli all’interno del muro di cinta, in corrispondenza con il campo sportivo, dove è stata trovata anche una corda ricavata da lenzuola verosimilmente destinata ad essere usata per il recupero della merce. “È sempre più impellente che l’ amministrazione penitenziaria doti la polizia Penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati con schermature degli istituti per contrastare il fenomeno dell’ingresso dei telefonini in carcere”, ripetono Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, dell’ Uspp.

“Si tratta di un fenomeno particolarmente rischioso e pericoloso – sottolineano – soprattutto se a farne uso sono i detenuti con reati di associazione mafiosa dati i probabili contatti esterni con la criminalità organizzata”. L’Uspp chiede anche “adeguate strumentazioni per fronteggiare la minaccia sempre più attuale e diffusa dei droni che sorvolano illecitamente sugli istituti di pena per trasportare oggetti pericolosi per la sicurezza interna ed esterna, come é avvenuto nel passato. Grazie agli sforzi profusi dalla polizia Penitenziaria impiegata in turni massacranti e con scarse risorse, – concludono i sindacalisti – si riescono comunque ma a fatica, ad arginare i tentativi fraudolenti, con continui rinvenimenti di telefonini e droga ed inevitabili gravi ripercussioni sull’ordine e la sicurezza, dato tra l’altro, come sopra evidenziato l’elevato rischio di contaminazioni con l’esterno”.

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Lite tra ragazzi a Casoria, 16enne esplode colpi a salve

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– Lite tra giovanissimi ed esplosione di colpi a salve, la notte scorsa a Casoria, in provincia di Napoli: coinvolto anche un 16enne armato. Sono stati alcuni cittadini, verso le 22, a segnalare al 112 l’esplosione di colpi d’arma da fuoco provenire da via Achille del Giudice all’altezza del civico 72. Sul posto sono arrivati in pochissimi minuti i carabinieri della sezione radiomobile della locale compagnia che erano in zona e hanno ricostruito a vicenda. Poco prima, per motivi ancora non chiari ma verosimilmente legati a sguardi mal tollerati, due gruppi di giovanissimi stavano litigando. La discussione è stata però interrotta dal rumore di tre colpi d’arma da fuoco con il successivo fuggi fuggi generale. Durante il sopralluogo i militari hanno trovato e sequestrato tre bossoli a salve. Hanno, quindi, iniziato la ricerca di chi aveva esploso quei colpi. Nascosto tra le auto in sosta un 16enne: impugnava una pistola replica a salve priva del tappo rosso; nelle tasche del ragazzino anche qualche dose di marijuana. Per il minorenne, prima di essere affidato ai genitori, è scattata una denuncia per minaccia aggravata e porto di armi. Il 16enne è stato segnalato anche alla prefettura perché assuntore di droga.

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