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Zhang smentisce cessione Inter, ‘notizie senza fondamento’

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Il presidente dell’Inter Steven Zhang smentisce le voci sulla possibile cessione del club nerazzurro. “In merito ad alcune speculazioni pubblicate in data odierna – si legge in una nota del club -, con particolare riferimento alle ipotesi di cessione di FC Internazionale Milano, il presidente Steven Zhang smentisce categoricamente quanto erroneamente riportato e precisa che si tratta di notizie prive di ogni fondamento” .

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Il patteggiamento sportivo di Sinner: tutti i dettagli sulla vicenda

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Come nella giurisprudenza penale, anche quella sportiva prevede l’istituto del patteggiamento. In questo caso, il pubblico ministero sportivo, ovvero l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA), ha raggiunto un accordo con Jannik Sinner, garantendogli una pena ridotta. La squalifica, inizialmente ipotizzata tra uno e due anni, è stata abbassata a tre mesi. Essendo il Tribunale di Arbitrato Sportivo (TAS) un organismo di secondo grado e non essendoci stata una squalifica in primo grado, la WADA ha ritirato l’appello, chiudendo definitivamente la questione.

Durata e implicazioni della squalifica

La squalifica di Sinner è di tre mesi, partendo dalla mezzanotte del 9 febbraio fino alla mezzanotte del 4 maggio. Durante questo periodo, l’atleta non potrà competere né allenarsi in strutture federali o con atleti tesserati, pena il raddoppio della squalifica. Tuttavia, in base all’articolo 10.14.2 del Codice Antidoping, Sinner potrà tornare ad allenarsi dal 13 aprile, dopo aver scontato tre quarti della pena.

Cosa perde e cosa guadagna la WADA?

Con il patteggiamento, la WADA rinuncia a ottenere una squalifica più lunga (da uno a due anni), ma evita il rischio di un’assoluzione completa di Sinner, che avrebbe rappresentato un duro colpo alla sua credibilità. Inoltre, evita ulteriori danni d’immagine, in un momento delicato segnato dallo scandalo del proscioglimento di 30 nuotatori cinesi positivi e dalle tensioni con il governo USA, che sta riducendo i suoi finanziamenti.

Cosa perde e cosa guadagna Sinner?

Sinner ha riconosciuto una negligenza nel controllo del suo staff, ma il vantaggio è notevole: potrà partecipare ai tornei più importanti della stagione, dagli Internazionali d’Italia in poi, ed evita i rischi di un processo che, in casi simili (uso di Clostebol), si è spesso concluso con la condanna dell’atleta. Inoltre, il patteggiamento ha eliminato il pericolo di un interrogatorio a Losanna del suo preparatore Ferrara e del massaggiatore Naldi, che si erano già contraddetti davanti al Tribunale del Tennis.

Come influirà la squalifica sul futuro agonistico?

Sinner resterà fermo oltre due mesi, senza poter gareggiare o allenarsi con altri tennisti professionisti, il che potrebbe fargli perdere ritmo e intensità. Tuttavia, rispetto ai possibili danni di una squalifica più lunga, l’impatto appare contenuto.

Un successo per Sinner?

Sì, senza dubbio. Altri tennisti di altissimo livello, come Simona Halep, hanno subito gravi conseguenze per la durata e la durezza dei procedimenti sportivi. Nel caso della Halep, una cattiva gestione legale ha pesantemente compromesso la sua carriera. Per Sinner, invece, il lavoro difensivo è stato esemplare, permettendogli di limitare al minimo le conseguenze della vicenda.

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Cori discriminatori all’Olimpico: il ritorno di un triste rituale contro Napoli

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Durante la partita tra Lazio e Napoli, andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, si sono nuovamente levati i cori discriminatori provenienti dalla Curva Nord. Gli insulti, come il tristemente noto “Vesuvio lavali col fuoco”, sono stati intonati sia prima dell’inizio del match che durante la gara, in risposta ad alcune decisioni arbitrali o proteste in campo.

Questo genere di cori, che sembravano ormai appartenere al passato, sono riemersi con forza all’Olimpico, intonati almeno due o tre volte dai sostenitori biancocelesti.

La possibile sanzione

Come spesso accade in queste circostanze, si prevede che il comportamento della tifoseria laziale porterà a una semplice multa per il club capitolino, senza ulteriori conseguenze. Un provvedimento che rischia di essere poco incisivo per arginare un fenomeno che continua a ripresentarsi.

I tifosi azzurri presenti

Nonostante il clima ostile sugli spalti, il settore ospiti dell’Olimpico ha visto la presenza di almeno 1500 tifosi del Napoli, tutti residenti fuori dalla Campania, a causa delle restrizioni sulle trasferte. Le diffide presentate dagli avvocati Pisani e Grimaldi per chiedere provvedimenti più severi non sono state recepite.

Ritorno degli ultras in trasferta

Nel frattempo, a Como è stato dato il via libera al ritorno in trasferta anche per gli ultras, segnando una riapertura attesa dopo le limitazioni imposte in diverse città. L’ultima trasferta concessa ai tifosi partenopei era stata sei partite fa, a Torino.

Il tema delle discriminazioni territoriali negli stadi italiani resta ancora aperto, con provvedimenti che spesso non risultano sufficienti a debellare una piaga che continua a macchiare il calcio italiano.

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Gimenez-gol, il Milan vince di misura sul Verona

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Il Milan torna a sorridere dopo il ko in Champions League, battendo 1-0 il Verona a San Siro. Il gol è di Gimenez, il primo nel suo nuovo stadio, confezionato da due passaggi di fino di Jimenez e Leao, subentrati nella ripresa. Contava vincere e il Milan si assicura i tre punti anche se la prestazione non è irresistibile. Contava vincere anche perché martedì c’è la partita da dentro o fuori in Champions League col Feyenoord e un successo in campionato dà morale all’ambiente dopo la delusione di Rotterdam e certifica la seconda vittoria consecutiva in campionato dopo cinque mesi. Ora il quarto posto è lontano cinque punti. Al Verona – peggior difesa del campionato – va il merito di aver resistito fino alla mezz’ora della ripresa, senza faticare neppure tanto per tutto il primo tempo. Sergio Conceiçao cambia ancora e sorprende ancora.

E’ la 13/a formazione in tredici partite. Questa volta, dopo il flop europeo dei quattro giocatori davanti, il tecnico portoghese punta tutto sui nuovi. E’ debutto da titolare per Sottil, che è in supporto della punta Gimenez insieme a Joao Felix e Musah. Ovviamente confermato Walker terzino destro. Insomma, la quasi totalità della campagna acquisti invernale gioca titolare contro il Verona, a discapito tra gli altri di Pulisic e Leao. Ma il primo tempo non regala grandi emozioni. Qualche sospiro arriva in realtà da due imprecisioni di Maignan: una palla non trattenuta al primo tiro del Verona, un’uscita solo accennata e poi ritratta che per fortuna non ha conseguenze. Però Maignan non sembra pienamente sereno e in forma. Per il primo squillo rossonero – questa sera con la quarta maglia verde e nera che ai tifosi ricorda troppo il Venezia – bisogna aspettare il 25′.

Conclusione da fuori di Reijnders ma Montipò si fa trovare pronto. Il portiere del Verona fa buona guardia anche qualche minuto più tardi con l’insidioso tiro cross di Joao Felix. Al 33′ la gioia per gol di Gimenez si spegne in gola, perché il diagonale preciso ad anticipare il difensore, viene annullato per fuorigioco del messicano. Ma l’occasione più grande, la palla per sbloccare la partita il Milan la confeziona allo scadere del recupero del primo tempo, cross al centro di Gimenez ma Musah in corsa spara alto. Poche cose degne di nota, per il resto nel primo tempo il Milan è lento e prevedibile. Ha il 73% di possesso palla ma le azioni da gol sono pochissime. Gimenez si impegna ma gli manca il gol, Sottil non entra mai in partita.

Così ad inizio ripresa per dare più spinta sulle fasce, Conceiçao richiama Sottil per Leao e Walker per Jimenez. Il ritmo del Milan aumenta, anche l’aggressività. Ma c’è sempre un po’ di confusione nell’ultimo passaggio e manca efficacia. Al 23′ Conceiçao sostituisce Fofana con Pulisic. E la seconda occasione per sbloccare la partita arriva ancora dai piedi di Musah che sfiora l’incrocio dei pali con una gran botta da fuori area. Il Verona si limita a difendere e il Milan dopo tanti tentativi, riesce a far breccia nella densità del Verona con una scucchiaiata a scavalcare di Jimenez, raccoglie Leao che mette in mezzo per Gimenez superando Montipò e il messicano deve solo accompagnare in porta. Primo gol a San Siro per il nuovo acquisto del Milan che nel festeggiare sotto la Sud dà i meriti all’esterno portoghese. I tifosi festeggiano, tirano un sospiro di sollievo e sperano che la vittoria sia di buon presagio per martedì. Ma servirà comunque ben altra prestazione contro il Feyenoord.

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