Come nella giurisprudenza penale, anche quella sportiva prevede l’istituto del patteggiamento. In questo caso, il pubblico ministero sportivo, ovvero l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA), ha raggiunto un accordo con Jannik Sinner, garantendogli una pena ridotta. La squalifica, inizialmente ipotizzata tra uno e due anni, è stata abbassata a tre mesi. Essendo il Tribunale di Arbitrato Sportivo (TAS) un organismo di secondo grado e non essendoci stata una squalifica in primo grado, la WADA ha ritirato l’appello, chiudendo definitivamente la questione.
Durata e implicazioni della squalifica
La squalifica di Sinner è di tre mesi, partendo dalla mezzanotte del 9 febbraio fino alla mezzanotte del 4 maggio. Durante questo periodo, l’atleta non potrà competere né allenarsi in strutture federali o con atleti tesserati, pena il raddoppio della squalifica. Tuttavia, in base all’articolo 10.14.2 del Codice Antidoping, Sinner potrà tornare ad allenarsi dal 13 aprile, dopo aver scontato tre quarti della pena.
Cosa perde e cosa guadagna la WADA?
Con il patteggiamento, la WADA rinuncia a ottenere una squalifica più lunga (da uno a due anni), ma evita il rischio di un’assoluzione completa di Sinner, che avrebbe rappresentato un duro colpo alla sua credibilità. Inoltre, evita ulteriori danni d’immagine, in un momento delicato segnato dallo scandalo del proscioglimento di 30 nuotatori cinesi positivi e dalle tensioni con il governo USA, che sta riducendo i suoi finanziamenti.
Cosa perde e cosa guadagna Sinner?
Sinner ha riconosciuto una negligenza nel controllo del suo staff, ma il vantaggio è notevole: potrà partecipare ai tornei più importanti della stagione, dagli Internazionali d’Italia in poi, ed evita i rischi di un processo che, in casi simili (uso di Clostebol), si è spesso concluso con la condanna dell’atleta. Inoltre, il patteggiamento ha eliminato il pericolo di un interrogatorio a Losanna del suo preparatore Ferrara e del massaggiatore Naldi, che si erano già contraddetti davanti al Tribunale del Tennis.
Come influirà la squalifica sul futuro agonistico?
Sinner resterà fermo oltre due mesi, senza poter gareggiare o allenarsi con altri tennisti professionisti, il che potrebbe fargli perdere ritmo e intensità. Tuttavia, rispetto ai possibili danni di una squalifica più lunga, l’impatto appare contenuto.
Un successo per Sinner?
Sì, senza dubbio. Altri tennisti di altissimo livello, come Simona Halep, hanno subito gravi conseguenze per la durata e la durezza dei procedimenti sportivi. Nel caso della Halep, una cattiva gestione legale ha pesantemente compromesso la sua carriera. Per Sinner, invece, il lavoro difensivo è stato esemplare, permettendogli di limitare al minimo le conseguenze della vicenda.