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Cronache

Yacine, la bambina sopravvissuta al mare: una storia di speranza e interrogativi

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Yacine ha 11 anni e una storia che sembra uscita da una fiaba, ma è una cruda realtà. Partita dalla Sierra Leone con il fratello, è sopravvissuta a un naufragio nel Canale di Sicilia, aggrappata per ore a due camere d’aria. Ha visto i suoi compagni di viaggio, uomini, donne e ragazzi, scomparire tra le onde. È stata salvata dall’equipaggio del veliero Trotamar III, della ong tedesca Compasscollective, che ha sentito le sue grida disperate in una notte senza stelle.

Il salvataggio e l’arrivo a Lampedusa

Erano le 3.20 di martedì quando i marinai del Trotamar III hanno avvistato la bambina a circa dieci miglia da Lampedusa. In ipotermia e sotto choc, ma vigile, Yasmine è stata issata a bordo, avvolta in un telo termico e portata in una cabina per essere riscaldata. «È stato un miracolo sentirla e trovarla in alto mare con il motore acceso», ha raccontato lo skipper Matthias Wiedenlübbert.

Dopo averla soccorsa, l’imbarcazione si è diretta verso Lampedusa, dove la bambina è stata affidata ai medici. Yasmine ha raccontato, in un francese stentato, del naufragio del barchino su cui viaggiava, partito da Sfax, in Tunisia, l’8 dicembre. Ha descritto tre giorni passati in acqua, senza cibo né acqua, vedendo uno dopo l’altro i suoi compagni scomparire tra le onde.

Una bambina segnata, ma forte

A Lampedusa, Yacine ha incontrato Francesca Saccomandi, volontaria di Mediterranean Hope, che le ha regalato uno zainetto con un album da colorare e dei colori. «Era tranquilla, stanchissima, ma lucida», ha detto la volontaria. Dopo una visita in ambulatorio, dove è stata dichiarata in buone condizioni di salute, Yasmine è stata trasferita all’hot spot dell’isola, dove si è addormentata, sfinita.

Dubbi e indagini

Nonostante il lieto fine, la vicenda di Yacine solleva molti interrogativi. Come ha fatto una bambina di 11 anni a sopravvivere tre giorni in mare aperto, in condizioni di burrasca? Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Agrigento, stanno indagando per naufragio e omicidio colposo plurimo, cercando di verificare se il suo racconto sia stato influenzato dal trauma subito. Secondo alcuni esperti, i segni dell’ipotermia sarebbero incompatibili con una permanenza in acqua superiore alle 12 ore.

Nel frattempo, la Guardia di Finanza ha perlustrato il tratto di mare dove è stata trovata la bambina, senza però individuare tracce del naufragio.

Una storia di coraggio e speranza

La vicenda di Yacine è un simbolo di resistenza e speranza, ma anche un promemoria delle tragedie che si consumano ogni giorno nel Mediterraneo. Mentre le indagini cercheranno di chiarire i contorni di questa drammatica vicenda, Yacine rappresenta il volto dei tanti migranti che affrontano il mare in cerca di un futuro migliore, spesso pagando un prezzo altissimo.

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Cronache

Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Cronache

Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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