Via Varco dell’Arte, nella quiete dell’Irpinia profonda si esprime la creatività di grandi artisti come Umberto Manzo, Eugenio Giliberti, Perino e Vele e dei fratelli Lucio e Giuseppe Perone
Via Varco è una lunga strada asfaltata non molto lontana dal centro di Rotondi, un piccolo paese in provincia di Avellino, di circa tremila anime; vi sono poche ma veloci macchine che vi scorrono, qua e là i rumori dei tagliaerba dei contadini vicini, un venticello che sembra fischiare le stagioni. Questa strada, da circa venti anni, è stata ribattezzata Via dell’Arte perché ospita – delineando un vero e proprio distretto – gli studi di Umberto Manzo, Eugenio Giliberti, Perino e Vele e dei fratelli Lucio e Giuseppe Perone; famosi e stimati nel mondo, accumunati da questa scelta bucolico-artigianale di vivere la propria arte; lontani dall’immaginario comune che vuole gli artisti moderni persi in eventi mondani, ritmi caotici e città metropolitane.
Il capannone che ospita lo studio di Umberto Manzo ci accoglie: è molto grande e profuma di legno e nostalgia, quella del ricordo. Sui muri i suoi grandi, bellissimi quadri: quei volti appena delineati, ai quali ci ha abituato, ma carichi di personalità, riempiti da pezzi di carta colorata – il loro vissuto, quelli che sono stati, quelli che potranno essere. Il tema del ricordo diventa tenero attraverso la dolcezza dei colori scelti, le cornici solide, di legno, acciaio e vetro sono parte integrante dell’opera: il corpo che ospita l’anima, fragile e forte al tempo stesso. Poi un particolare, lanciato lì, per non perdere il contatto con la realtà.
Manzo è nato nel caos partenopeo, in parte ci vive ancora, e scegliere di rintanarsi nella bellezza del silenzio è stata una scelta necessaria per poter esprimere a pieno la sua personalità: un piglio deciso come le cornici che definiscono i confini delle sue tele, la tenerezza dello sguardo che ha ancora voglia di stupirsi e raccontare quello che ribolle dentro.
Eugenio Giliberti non ha mai smesso di sperimentare, di ascoltare tutto quello che lo circonda, osservare con minuzia anche il più piccolo cambiamento, ricercare e ricercare ancora per ritrovare l’arte nella natura, negli uomini, nelle trasformazioni. Il suo studio è una bellissima casa, nella quale in parte vive, che al tempo stesso è fucina delle sue idee, dei suoi gesti creativi e opera d’arte finita. A ricordarci che così come l’arte spesso è nascosta in tutto ciò che già esiste, il contenitore si fonde e confonde con il contenuto, non lasciando più spazio ad alcuna definizione. Molto particolare la “stanza del melo”, una vera e propria installazione permanente, le cui pareti sono ornate da dischetti imperfetti di legno di melo, accompagnati da ritratti in matita degli alberi studiati, che nel corso degli anni hanno subito mutamenti.
Giliberti è un artista attento, il cui contatto con il territorio è importante per riportare l’uomo all’origine, all’attenzione per la propria individualità, al risollevamento di uno stato d’animo universale.
Se pensiamo alle opere di Lucio e Giuseppe Perone – sculture grandi, colorate, l’iperrealismo che incontra il surrealismo e racconta una nuova storia – non immagineremmo mai uno studio-officina totalmente immerso nella natura, affacciato su un canale d’acqua e abbracciato da ettari di prato verde e castagneti. Eppure, i due artisti fratelli, gli unici autoctoni del luogo, ci hanno accolto lì, nel terreno di famiglia: la dimostrazione vivente che, delle volte, l’arte è l’osservazione del vero che si fonde con la fantasia e così un chicco di grano può diventare grande e assumere altre connotazioni. Nella loro grandezza di forme e contenuti, ci ricordano che quello dell’artista non è solo una vocazione, ma un vero e proprio lavoro, che va nutrito e alimentato con impegno e un pizzico di follia.
A chiudere, l’atelier di Perino e Vele: un’architettura meno rurale, più contemporanea, bianca, quasi a ricordarci le tinte pastello delle loro opere. Due grandi ambienti ricchi di nuove e più vecchie produzioni, condivisi con affettuosi animali domestici, il passato che incontra il presente: gli oggetti e le forme del quotidiano, ingigantiti, apparentemente morbidi, da volerci fondere un dito dentro, ma dalla superficie rigida al tatto; l’utilizzo della cartapesta, un lavoro lento e sapiente che macina la carta di giornale, essiccata e plasmata, che dà anche timidi colori alle opere prodotte. Perino e Vele rappresentano attraverso le loro opere un discorso artistico, un loro modo di interpretare la realtà, che rivolge lo sguardo sia alla tradizione, alle radici, sia alla modernità, all’evoluzione: una società raccontata in maniera stratificata, ironica ed imprevista.
Al tramonto, saremmo rimasti lì, in Via Varco Dell’Arte, ancora delle ore.
Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. L’artista Italiano Umberto Manzo, ritratto nella sua Casa studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Umberto Manzo nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
ph, Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Umberto Manzo nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Umberto Manzo nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Umberto Manzo nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. L’artista Italiano Umberto Manzo, ritratto nella sua Casa studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Umberto Manzo nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Umberto Manzo nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. L’artista Italiano Umberto Manzo, ritratto nella sua Casa studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. L’artista Italiano Eugenio Giliberti; ritratto nella sua Casa studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Eugenio Giliberti nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. L’artista Italiano Eugenio Giliberti; ritratto nella sua Casa studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
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Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. L’artista Italiano Eugenio Giliberti; ritratto nella sua Casa studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. L’artista Italiano Eugenio Giliberti; ritratto nella sua Casa studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Eugenio Giliberti nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Eugenio Giliberti nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. L’artista Italiano Eugenio Giliberti; ritratto nella sua Casa studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. Gli artisti Italiani Lucio e Peppe Perrone; ritratti nel loro studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Lucio e Peppe Perrone nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
ph, Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Lucio e Peppe Perrone nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph, Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Lucio e Peppe Perrone nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Lucio e Peppe Perrone nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Lucio e Peppe Perrone nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Lucio e Peppe Perrone nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Lucio e Peppe Perrone nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Lucio e Peppe Perrone nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. Gli artisti Italiani Lucio e Peppe Perrone; ritratti nel loro studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. Gli artisti Italiani Perino&Vele; ritratti nel loro studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Perino&Vele nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Perino&Vele nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Perino&Vele nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Perino&Vele nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Perino&Vele nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph, Mario Laporta/KONTROLAB
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Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. Gli artisti Italiani Lucio e Peppe Perrone; ritratti nel loro studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Rotondi, Campania. 6 Marzo, 2019. Lo studio di Lucio e Peppe Perrone nella Via Varco dell’Arte a Rotondi.
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Rotondi; Campania. 6 Marzo; 2019. L’artista Italiano Eugenio Giliberti; ritratto nella sua Casa studio in; Via Varco dell’Arte a Rotondi.ph; Mario Laporta/KONTROLAB
Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.
Una norma rigida che non tutela sempre i figli
L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.
Il caso sollevato dal Tribunale di Siena
A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.
Il principio: al centro l’interesse del minore
La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.
La continuità con la giurisprudenza
La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.
Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.
«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».
Una vita tra letteratura e impegno
Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.
Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.
I capolavori che hanno segnato la sua carriera
Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.
Un addio in forma privata
Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.
Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.
Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.
Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia
Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.
Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.
Un team guidato da due docenti campani
A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.
La fisica come passione e riscatto territoriale
L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.
Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.