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Twitter blocca 6000 account sauditi di propaganda

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Twitter ha identificato e rimosso quasi 6000 account che ritiene parte di uno sforzo coordinato da individui e agenzie saudite per far avanzare gli interessi geopolitici del Paese. Facebook ha cancellato centinaia di account, gruppi e pagine legate all’attivita’ sospetta di due gruppi separati, uno nato in Georgia e l’altro in Vietnam. Il giro di vite sulle campagne social sostenute dagli stati arriva mentre le compagnie hi tech accrescono gli sforzi per fronteggiare la disinformazione sulle loro piattaforme in vista delle elezioni americane

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I robot umanoidi pronti a entrare nelle case: la rivoluzione è iniziata, ma serviranno ancora 20 anni

Dai lavori domestici alle sale operatorie, i robot umanoidi diventano sempre più reali. Il Politecnico di Milano prevede una diffusione di massa tra 20 e 30 anni, ma le barriere tecnologiche, economiche e culturali restano alte.

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I robot umanoidi stanno lasciando il mondo della fantascienza per entrare nella vita quotidiana. Accudiscono persone, svolgono lavori di precisione e presto arriveranno anche nelle case. L’ultimo esempio è Neo, un robot progettato per aiutare nelle faccende domestiche, che debutterà negli Stati Uniti nel 2026 a un prezzo paragonabile a quello di un’utilitaria.

«È un mercato con un enorme potenziale di crescita – spiega Luca Dozio, direttore dell’Osservatorio Innovative Robotics del Politecnico di Milano – ma ancora di nicchia, perché mancano una killer application e persistono barriere economiche, culturali e di privacy. La diffusione di massa avverrà tra 20 e 30 anni».


Dalla Boston Dynamics alla chirurgia autonoma

Nell’ultimo anno il settore ha compiuto passi da gigante, spinto dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico.
Tra i protagonisti c’è Boston Dynamics, che con Atlas ha creato un robot capace di nuovi movimenti grazie all’IA, mentre Figure AI lavora su F.03, in grado di comprendere e imitare i gesti umani.

Anche il mondo medico è entrato nell’era robotica: un team della Johns Hopkins University ha fatto eseguire a un robot un intervento chirurgico senza assistenza umana. Parallelamente, la ricerca sui robot soffici e sugli occhi artificiali a lenti flessibili dell’Istituto di Tecnologia della Georgia apre nuove prospettive nell’interazione uomo-macchina.


I robot tra società e quotidianità

«In Asia già oggi alcuni quartieri delle città cinesi vedono robot Unitree portare la spesa agli anziani o giocare con i bambini», racconta Dozio.
Secondo l’esperto, i robot umanoidi potranno presto sostituire l’uomo in molte attività: dalla pulizia domestica alla manifattura di precisione, fino alla preparazione di una pizza.
Ma il vero impatto si vedrà nei settori della cura personale e medica, dell’educazione, dell’intrattenimento e della sicurezza, soprattutto per contrastare il calo demografico e la carenza di forza lavoro.


Un mercato in crescita, ma ancora elitario

Oggi il mercato dei robot umanoidi è ancora limitato. Secondo Bank of America, nel 2025 ne verranno venduti circa 18.000, appena il 2,5% dei robot industriali e di servizio installati nel mondo.
Goldman Sachs stima invece che entro il 2035 il settore raggiungerà un valore di 38 miliardi di dollari.

Le principali barriere restano tecnologiche, legate alla mobilità e alle capacità cognitive, e economiche, con costi ancora elevati. «Entro 5-10 anni – afferma Dozio – assisteremo a una produzione di massa e a una commercializzazione a prezzi più accessibili».


Tra privacy, regolazione e “uncanny valley”

Restano anche barriere culturali e di privacy. L’Unione Europea regolerà i robot umanoidi attraverso l’AI Act, ma la loro accettazione sociale dipenderà dal modo in cui verranno percepiti.
«Se somiglieranno troppo agli esseri umani – avverte Dozio – potremmo incorrere nel fenomeno dell’uncanny valley, quella sensazione di disagio e repulsione che nasce di fronte a una somiglianza imperfetta».

Il futuro dei robot umanoidi, insomma, è già scritto. Ma per vederli convivere davvero con noi, serviranno ancora anni di sviluppo, fiducia e regolazione etica.

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Tecnologia

Intelligenza artificiale, Nvidia raggiunge i 5.000 miliardi di dollari

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Nvidia ha infranto un nuovo record mondiale diventando la prima azienda della storia a raggiungere una capitalizzazione di mercato di 5.000 miliardi di dollari. Un valore che supera di gran lunga il PIL dell’Italia (2.540 miliardi) e risulta persino più alto di quello di Francia (3.360 miliardi) e Gran Bretagna (3.960 miliardi) messi insieme.

La crescita del colosso californiano è legata al boom dell’intelligenza artificiale, settore in cui Nvidia è leader globale grazie ai suoi chip di nuova generazione. La sua corsa inarrestabile a Wall Street – dove ha guadagnato oltre il 5% nell’ultima seduta – è stata sostenuta anche dai nuovi accordi con Uber e Stellantis per lo sviluppo dei robotaxi e dalle prospettive di cooperazione tecnologica tra Stati Uniti e Cina, di cui ha parlato il presidente Donald Trump, impegnato a discutere del ruolo dell’azienda con il presidente cinese Xi Jinping.


I numeri del successo: profitti e ricavi da record

Nel secondo trimestre del 2025, Nvidia ha registrato 25,78 miliardi di dollari di utile netto (+59%) e 46,74 miliardi di ricavi (+56%), risultati che confermano un ritmo di crescita straordinario. Gli analisti attendono ora con grande interesse i dati del terzo trimestre, che saranno resi noti il 19 novembre.

Nonostante le restrizioni commerciali con la Cina, da cui è praticamente esclusa per effetto dei controlli all’export americani e dei divieti di Pechino, la società continua a espandersi in tutti gli altri mercati globali.


Il rischio bolla e i timori del Fondo Monetario Internazionale

Il Fondo Monetario Internazionale ha però lanciato un allarme: la corsa di Nvidia e il boom degli investimenti nell’intelligenza artificiale potrebbero generare una nuova bolla finanziaria simile a quella delle dot-com del 2000.

“I mercati potrebbero subire un brusco ribasso se l’intelligenza artificiale non riuscisse a giustificare le elevate aspettative di profitto”, ha avvertito il FMI, temendo effetti a catena sui consumi e sul sistema finanziario globale.


Jensen Huang: “Non siamo in una bolla”

A smorzare le preoccupazioni è stato il fondatore e amministratore delegato Jensen Huang, che ha difeso la solidità dell’azienda:

“Non penso che siamo in una bolla”, ha dichiarato, ricordando che la crescita di Nvidia è basata su una domanda reale e in espansione.

Fondata nel 1993 come produttrice di chip per videogiochi, Nvidia è diventata il punto di riferimento mondiale per l’IA.
Nel 2022 superava i 1.000 miliardi di dollari, nel 2024 i 2.000 miliardi, poi i 3.000 miliardi a giugno e ora il traguardo storico dei 5.000 miliardi, superando Microsoft e Apple, ferme a 4.000 miliardi.


La corsa dei giganti tecnologici

Apple è stata la prima a superare i 3.000 miliardi di valore, ma ha rallentato a causa del calo delle vendite di iPhone e di una strategia ancora incerta sull’IA. Microsoft, invece, tiene il passo grazie alla partnership con OpenAI e al successo di Copilot nei suoi prodotti digitali.

Ma oggi il primato è tutto di Nvidia, la regina dei semiconduttori, che con i suoi chip sta alimentando la nuova rivoluzione industriale dell’intelligenza artificiale.

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Google riapre una centrale nucleare in Iowa per alimentare l’intelligenza artificiale

Google e NextEra Energy riattiveranno entro il 2029 la centrale nucleare di Duane Arnold, chiusa nel 2020, per fornire energia pulita alle infrastrutture di intelligenza artificiale e cloud. Previsti 400 nuovi posti di lavoro.

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Google e l’utility americana NextEra Energy hanno annunciato un accordo storico per la riapertura della centrale nucleare di Duane Arnold, in Iowa, chiusa nel 2020 dopo 45 anni di attività. L’obiettivo è fornire energia a emissioni zero alle infrastrutture di intelligenza artificiale e cloud del colosso tecnologico.

L’impianto sarà riattivato entro il primo trimestre del 2029 e rappresenterà una delle prime centrali nucleari americane a tornare in funzione dopo la chiusura.

Un piano da 9 miliardi di dollari per il Midwest

Secondo NextEra Energy, l’intesa — della durata di 25 anni — garantirà a Google la fornitura di energia nucleare pulita e stabile, elemento cruciale per sostenere la crescita esponenziale dei consumi energetici legati all’intelligenza artificiale.

Il progetto genererà circa 400 posti di lavoro diretti, a tempo pieno e ad alta qualificazione, e apporterà oltre 9 miliardi di dollari di benefici economici allo Stato dell’Iowa.

Partnership energetica e sostenibilità

Uno degli attuali proprietari di minoranza della centrale, la Central Iowa Power Cooperative, ha inoltre concordato di acquistare la quota residua della produzione dell’impianto alle stesse condizioni di Google.

L’iniziativa si inserisce nella strategia del gigante di Mountain View di azzerare le emissioni nette di carbonio entro il 2030, con un crescente utilizzo di fonti energetiche stabili e prive di CO₂, come l’energia nucleare, considerata una delle chiavi per sostenere la rivoluzione digitale dell’intelligenza artificiale.

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