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Taxi e caro voli ma nel Dl c’è anche il Ponte sullo Stretto

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Fa discutere lo stop al tetto degli stipendi per i membri del cda della società del Ponte sullo stretto che, secondo l’ultima bozza disponibile, è previsto da un articolo del decreto legge ‘Asset e investimenti’, che sarà lunedì all’esame del Consiglio dei ministri. Un decreto Omnibus di 34 articoli che mette mano come annunciato al nodo dei taxi e interviene sul caro voli ma che contiene anche norme per gli investimenti strategici, interventi per strade e ormeggi e molte altre voci, dalla lotta al granchio blu alla proroga della cigs per i lavoratori Alitalia. I sindacati, oltre che non condividere l’intervento sui taxi, sono intervenuti anche su questo ultimo punto che ritengono discriminatorio e penalizzante per i dipendenti di Alitalia non richiamati in Ita. Tra nuove norme e correzioni non sono ovviamente escluse modifiche ma ecco per ora gli interventi principali previsti dal decreto.

TAXI – Il decreto punta ad aumentare fino al 20% le licenze per i Comuni capoluogo di Regione, le città metropolitane e i comuni sede di aeroporto internazionale attraverso un concorso internazionale che prevede obbligatoriamente l’uso di veicoli non inquinanti. I Comuni potranno rilasciare, in via sperimentale, a titolo gratuito o a titolo oneroso, licenze di taxi aggiuntive temporanee della durata non superiore a dodici mesi, prorogabili sino ad un periodo massimo di 24 mesi a favore di soggetti già titolari di licenze.

VOLI – Stop agli algoritmi che alzano i prezzi per le rotte nazionali di collegamento con le isole se durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità e se il prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori è del 200% superiore alla tariffa media del volo. In tali casi è inoltre vietato fissare le tariffe in base alla profilazione web degli utenti o sul dispositivo usato.

PONTE SULLO STRETTO – All’articolo 15, ‘Disposizioni urgenti per garantire l’operatività della società concessionaria di cui all’articolo 1 della legge 17 dicembre 1971, n.1158′ è previsto che alla società concessionaria “non si applicano” le disposizioni di alcuni commi del decreto legislativo del 2016 che prevedono il limite di 240 mila euro dei compensi massimi per amministratori, i titolari e componenti degli organi di controllo, i dirigenti e i dipendenti.

INVESTIMENTI ESTERI IN ITALIA – Il governo potrà dichiarare “il preminente interesse strategico nazionale” e nominare un commissario straordinario responsabile della loro realizzazione, puntando così ad accelerare le procedure per i maxiprogetti da almeno un miliardo di euro.

CARO MATERIALI – Il prevede risorse aggiuntive con la bozza che quantifica gli oneri in 156,4 milioni di euro per il 2023, 563,45 milioni di euro nel 2024 e 392,35 milioni di euro nel 2025, ai quali si fa fronte mediante l’utilizzo delle risorse presenti, anche in termini di residui, sul Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche.

LOTTA AL GRANCHIO BLU – Contro la diffusione del granchio blu a decorrere dal primo agosto 2023 è autorizzata la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura ed allo smaltimento.

ALITALIA – E’ prevista la proroga fino al 31 ottobre prossimo della cigs per i lavoratori della vecchia Alitalia. I sindacati, però, lanciano un allarme “per la modifica degli ammortizzatori sociali per il settore del trasporto aereo che penalizza enormemente i dipendenti dell’ex Alitalia”.

SEMICONDUTTORI – Arriva un credito d’imposta per le imprese, italiane e non, che effettuano investimenti in progetti di ricerca e sviluppo relativi al settore dei semiconduttori. Il costo stimato dalla bozza ancora provvisoria è di 30 milioni di euro nel 2024 e 150 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2028.

PICCOLI COMUNI – E’ istituito un fondo dal ministero dei Trasporti per gli investimenti stradali nei piccoli comuni con una dotazione 50 milioni da qui al 2025. Si tratta di risorse destinate ai comuni con meno di 10.000 abitanti. Il contributo complessivamente concesso a ciascun comune può essere al massimo di 150mila euro.

10 MILIONI PER IL TURISMO IN SICILIA – Un Fondo di 10 milioni di euro per il 2023, sarà destinato ai viaggiatori e agli operatori del settore turistico e ricettivo, per il rimborso dei costi sostenuti a causa degli eventi eccezionali in Sicilia, dopo l’incendio all’aeroporto di Catania.

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La spesa per la Difesa dei 27 aumenta a 240 miliardi di euro

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Nel 2022 la spesa per la difesa dei 27 Stati membri Ue è aumentata per l’ottavo anno consecutivo, raggiungendo i 240 miliardi di euro, ovvero l’1,5% del Pil. Lo rende noto il report annuale della European Defence Agency (EDA). In termini reali la spesa per la difesa è cresciuta di oltre il 6% rispetto al 2021, dimostrando gli sforzi dei 27 per sostenere la tendenza all’aumento della spesa complessiva. Rispetto al minimo storico raggiunto nel 2014, la spesa per la difesa è aumentata di 69 miliardi di euro, pari al 40% in termini reali. Tuttavia i 27 dovrebbero spendere 76 miliardi in più per raggiungere l’obiettivo del 2% del Pil.

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Ordine medici alla Camera, “depenalizzare l’atto medico”: ogni anno intentate 35600 nuove azioni legali

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Ogni anno nei tribunali d’Italia vengono intentate 35600 nuove azioni legali, mentre ne giacciono 300mila nei tribunali contro medici e strutture sanitarie pubbliche. Nel 97% dei casi, nell’ambito penale, si concludono con l’assoluzione, ma con costi enormi per lo Stato. Depenalizzare l’atto medico, attraverso una norma che li sollevi dalla responsabilità penale in tutti quei casi di morte o lesioni, diversi dalla colpa grave, garantirebbe sicurezza delle cure, ma anche sicurezza di chi cura.

Lo ha ribadito la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, oggi in audizione presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni Ricciardi e Ciancitto in materia di sicurezza delle cure e dei pazienti e di contrasto alla medicina difensiva. “L’impennata di aggressioni fisiche e giudiziarie – ha spiegato il segretario Roberto Monaco – ha portato i medici a comportamenti prudenti, che possono aver fatto lievitare i costi della medicina difensiva”. Costi che, secondo stime recenti di Agenas, si aggirerebbero attorno ai 10 miliardi di euro l’anno. “A risultare lesi – ha osservato Monaco – sono il diritto alla salute, le finanze pubbliche, la tranquillità dei medici, il rapporto medico-paziente”. Tra le altre indicazioni della Fnomceo, la previsione di un risarcimento per i professionisti ingiustamente accusati, la verifica della percorribilità di un provvedimento che, quando il medico accusato sia assolto, ponga a carico del denunciante le spese processuali. E poi, l’accessibilità per il cittadino a procedure di risarcimento del danno tempestive e trasparenti e un controllo più stringente per i messaggi pubblicitari che invitano a intentare azioni giudiziarie contro i medici.

Ancora, implementare la formazione in materia di Risk management e, infine, applicare e revisionare il Protocollo di intesa tra il Consiglio nazionale forense, il Consiglio superiore della Magistratura e la Fnomceo, per promuovere e orientare la revisione degli Albi dei periti e dei consulenti tecnici attraverso linee guida coerenti con la Legge 24 del 2017; emanare i decreti attuativi previsti dalla stessa Legge Gelli- Bianco, in particolare quello sui requisiti minimi delle polizze assicurative. “Esprimiamo perplessità sul quadro normativo attualmente vigente che di fatto non evita ai medici l’inizio di un procedimento penale con tutte le conseguenze che può comportare. Con la depenalizzazione dell’atto medico – ha concluso – il medico tornerebbe ad avere una maggiore serenità”.

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Lo scontro politica- magistratura? “Non abbiamo nemici in politica” dicono al Csm

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“I magistrati italiani non hanno amici o nemici in politica. L’unica loro guida resta la Costituzione”. Al plenum straordinario del Csm, con il capo dello Stato e il ministro Nordio, arriva l’eco della polemica suscitata dall’ allarme sull'”opposizione giudiziaria” che può mettere a rischio il governo, lanciato la scorsa settimana dal titolare della Difesa Guido Crosetto. E a pronunciare la frase che suona come una risposta al ministro Crosetto è il giudice Tullio Morello, togato di Area, che sottolinea la necessità che tutte le istituzioni difendano la credibilità e autorevolezza della magistratura , “beni di tutti” con “azioni fattive così come nelle loro pubbliche dichiarazioni”.

Nelle parole di un’altra consigliera, la togata di Magistratura democratica Mimma Miele, si intravvede invece il riferimento agli attacchi che hanno investito la giudice di Catania Iolanda Apostolico e poi gli altri magistrati che hanno disapplicato il decreto Cutro: è “doverosa” da parte dei magistrati “la verifica di conformità delle leggi nazionali alla Carta costituzionale ed al diritto dell’Unione Europea” e l’azione del governo non gode di “presunzione di legittimità per definizione, neanche quando è sostenuta dalla forza e dal consenso”. Un forte richiamo alla Costituzione con le sue “stelle fisse”, tra le quali brilla “l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”, arriva dal laico del M5s Michele Papa.

Mentre il consigliere Marco Bisogni (Unicost) si schiera contro la separazione delle carriere chiedendo che le cose restino come sono, “con un pm saldamente inserito nell’ordine giudiziario, parte imparziale essenziale nella prospettiva del giusto processo”. Dai consiglieri togati diverse le critiche alla nuova valutazione professionale dei magistrati, con le cosiddette pagelle e l’allarme per il temuto flop del processo penale telematico.

Così Paola D’Ovidio, di Magistratura Indipendente, esprime “viva preoccupazione” per l’avvio del processo telematico ma chiede anche il ministro di ridisegnare la geografia giudiziaria, visto che uffici troppo piccoli non consentano ai magistrati la necessaria specializzazione. mentre sulle pagelle il più critico è Bisogni che vede rischi di “lesione dell’autonomia interna di giudici e pm”. Dai laici del centro-destra, invece, l’invito a Nordio ad andare avanti sulle riforme. Enrico Aimi di Forza Italia invoca prima di tutto la separazione delle carriere e una stretta sulle intercettazioni. Mentre Felice Giuffrè (FdI) difende le nuove valutazioni di professionalità dei magistrati introdotte dal governo e chiede alla magistratura di esseere “ossequiosa” della separazione dei poteri.

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