Collegati con noi

Esteri

Taishan, Cina: pericolo ⚠️ nucleare in agguato

Pubblicato

del

Da qualche giorno l’orrifico “reattore n. 1” della centrale nucleare di Taishan, nel Guangdong, Sud della Cina, a ridosso di Hong Kong, dà probemi, a quanto pare. Come dite? , sì, almeno dopo Chernobyl c’è sempre un “reattore numero qualcosa” di cui doversi occupare, prima o poi, in una centrale nucleare.

Che succede qui? A quel che si può capire, alcuni gas rari (o nobili) fuoriescono dal sistema “interno” del reattore che serve per il raffreddamento, diffondendosi nell’aria. I gas rari (xenon, krypton, elio, argon) sono prodotti dalla fissione nucleare.

Il fatto è che il sistema dovrebbe essere stagno, capite?

Questo reattore nucleare di “terza generazione”, ci dicono quelli che se ne intendono, un per impressionarci, un per farsi coraggio, è un EPR di concezione francese ed è stato costruito da EDF Framatome, che lo gestisce al 30% con la consociata cinese CGN. EDF ieri ha comunicato che il fenomeno di fronte a cui ci troviamo ” è conosciuto, studiato e previsto”.

Secondo il modello standard della comunicazione in questi casi, NON STA SUCCEDENDO NIENTE, a dire dell’azienda costruttrice. Negazionismo puro, insomma. Poi ci sarà la fase di minimizzazione a oltranza, se si va avanti. E poi chissà. Chissà,dico: nel senso letterale che NESSUNO LO SA.

Intanto, le agenzie di stampa hanno riportano la notizia che la Cina ha alzato gli standard di tollerabilità dell’ambiente esterno di contenuti di gas rari, per non dover chiudere la centrale. Insomma, una soluzione amministrativa di un problema tecnico e, più ancora, tecnologico. Dal suo canto, la CNN riporta la notizia che EDF ha comunicato l’evento di Taishan agli Stati Uniti, chiedendo aiuto (e perché altro, sennò?). J. Biden ne avrà parlato con E. Macron al G7, immaginiamo. E’ un agitarsi curioso alquanto, non vi pare, visto che NON STA SUCCEDENDO NIENTE.

E le istanze di controllo, le Agenzie internazionali, gli scienziati di cui saremmo disposti a fidarci, che dicono, che fanno?

L’AIEA di Vienna, l’Autorità massima in fatto di atomo, afferma che “non ha alcun elemento per dire che si sia prodotto un incidente radiologico”. Una formula d’uso, apparentemente innocua ma del tutto ambigua, anzi sibillina. E nondimeno, il capolavoro dichiarativo proviene stavolta da Karine Herviou, direttrice dell’IRSN (Institut de radioprotection e di sûrenucléaire) francese. Ve la riporto per intero, perché è degna di figurare in un trattato di “epistemologia del nucleare” e di essere studiata all’Università:

“On ne connaît pas les valeurs, la concentration, on ne sait pasquelle est l’ampleur du phénomène. Mais il n’y a pas plus d’inquiétude à avoir pour l’instant, compte tenu de ce qu’on sait“.Cioè non sappiamo niente di niente [ma com’è che questi organismi “competenti” non sanno niente di una simile faccenda?] e alla luce di quel che sappiamo [cioè niente] non c’è motivo per essere preoccupati.

Impeccabile! Sembra uno dei comunicati dell’EMA su AstraZeneca!!! Probabilmente si va verso un modello epistemicounificato della comunicazione scientifica, con valore informativo assolutamente nullo ma formalmente di una correttezza estrema visto che si tratta di tautologie: oggi è oggi ragazzi, pensate un po’!

Mi piacerebbe sapere che ne pensa J-P. Dupuy, che ci affascina con le sue tesi su un “catastrofismo illuminato”. E annotiamo che la Cina, terza produttrice di energia nucleare al mondo dopo USA e Francia, è assolutamente muta. Dopo Wuhan, Tahishan?

 

Angelo Turco, africanista, è uno studioso di teoria ed epistemologia della Geografia, professore emerito all’Università IULM di Milano, dove è stato Preside di Facoltà, Prorettore vicario e Presidente della Fondazione IULM.

Advertisement

Esteri

Figlio del vicedirettore della Cia ucciso in Ucraina, era inquadrato nell’esercito russo

Pubblicato

del

Un 21enne americano, Michael Alexander Gloss, figlio di un’alta dirigente della Cia e di un veterano della guerra in Iraq, è stato ucciso a Donetsk lo scorso aprile mentre combatteva con l’esercito russo contro gli ucraini. Lo scrive il Washington Post, riferendo che la morte è stata resa nota da iStories, un sito web indipendente di giornalismo investigativo russo con sede all’estero. La madre è Juliane Gallina, vicedirettrice Cia per l’innovazione digitale, il padre è Larry Gloss, capo di un’azienda di tecnologie per la sicurezza fisica. Michael ha lottato per gran parte della sua vita con la malattia mentale, ha detto Gloss.

Il padre ha raccontato al giornale della capitale Usa che il figlio era un pacifista amante di Bob Dylan che voleva salvare l’ambiente, un giovane che “non avrebbe fatto male a una pulce”. Un anno fa, nell’aprile 2024, Michael Gloss è stato ucciso a Donetsk: è stato uno dei pochi americani ad aver combattuto con le forze di Mosca nella guerra contro l’Ucraina. Insolito per il figlio di un alto funzionario della Cia e di un veterano della guerra in Iraq, cresciuto in una confortevole periferia di Washington. “Se aveste conosciuto nostro figlio, era il giovane anti-establishment e anti-autorità per eccellenza fin dal momento in cui è venuto al mondo”, ha assicurato al Wp il padre, secondo cui intorno ai 17 anni Michael ha iniziato a ribellarsi ai “valori condivisi” dei suoi genitori, professionisti della sicurezza nazionale.

È stato con “incredulità e devastazione” che il padre e la madre hanno ricevuto la tragica notizia lo scorso giugno, consegnata personalmente da un funzionario del dipartimento di Stato per gli affari consolari. Fino a quel momento non avevano avuto la minima idea che si trovasse in Ucraina, tanto meno che stesse combattendo con l’esercito russo. “Per noi è stata una novità assoluta che fosse coinvolto in relazioni militari con la Russia”, ha dichiarato il padre. Michael è morto il 4 aprile 2024 per “enorme perdita di sangue” in un bombardamento di artiglieria, ha spiegato, citando il certificato di morte russo. “È morto correndo in aiuto di un compagno ferito, cercando di proteggerlo. Questo era il classico Michael”.

L’agenzia di Langley ha rilasciato una breve dichiarazione oggi. “La Cia considera la scomparsa di Michael una questione privata e familiare, non una questione di sicurezza nazionale. L’intera famiglia della Cia è addolorata per la loro perdita”. Sebbene la famiglia abbia celebrato il funerale di Michael a dicembre, la sua morte in Ucraina durante un combattimento con l’esercito russo non è stata resa pubblica fino a venerdì, in un articolo pubblicato su iStories.

Continua a leggere

Esteri

Si è suicidata Virginia Giuffre, aveva accusato di abusi sessuali Jeffrey Epstein e il principe Andrea

Pubblicato

del

Si è suicidata Virginia Giuffre (nella foto col suo avvocato), che aveva accusato di abusi sessuali Jeffrey Epstein e il principe Andrea. Lo rende noto la famiglia della donna. La 41enne americana si è tolta la vita nella sua casa in Australia. “Si è suicidata nella sua fattoria dopo essere stata vittima per tutta la vita di abusi e traffico sessuali”, hanno dichiarato i parenti. La Giuffre aveva accusato il defunto miliardario statunitense caduto in disgrazia Epstein di averla usata come schiava sessuale.

Il principe britannico Andrea da parte sua ha ripetutamente negato le accuse di averla abusata quando aveva 17 anni ed è riuscito a evitare il processo pagando un risarcimento multimilionario. “Alla fine il peso degli abusi è così pesante che per Virginia è diventato insopportabile gestirlo”, ha aggiunto la famiglia della donna ricordandone “l’incredibile coraggio e il suo spirito amorevole”. Giuffre lascia tre figli: Christian, Noah ed Emily. Il suo avvocato Sigrid McCawley ha affermato che Giuffre era stata una “cara amica” e una paladina per le altre vittime: “Il suo coraggio mi ha spinto a lottare con più forza, e la sua forza era impressionante”.

Continua a leggere

Esteri

Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

Pubblicato

del

Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto