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Cronache

Strage della funivia, cavo rotto: ipotesi che era danneggiato

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Era danneggiato il cavo trainante della funivia del Mottarone. E’ l’ipotesi che si fa largo nell’inchiesta sull’incidente che domenica scorsa ha causato la morte di quattordici persone, tra cui due bambini, dopo il ritrovamento del capo della fune sul luogo della tragedia. Si sarebbe staccato – sempre secondo le ipotesi al vaglio degli inquirenti – dalla testa fusa, la parte attaccata alla cabina. Sarebbe questo il motivo delle anomalie che facevano scattare il freno di emergenza inibito dall’utilizzo del forchettone. I due aspetti su cui ruota l’indagine sulla tragedia – freni e fune – potrebbero dunque essere collegati tra loro, come sembrerebbe emergere dalle testimonianze che i carabinieri, su indicazione della Procura di Verbania, stanno raccogliendo. Soltanto la consulenza tecnica del perito incaricato dai magistrati, il professore Giorgio Chiandussi del Politecnico di Torino che ieri ha effettuato un sopralluogo al Mottarone, potra’ far luce in maniera definitiva su questo aspetto. E c’e’ da giurarci che anche su questo sara’ battaglia in tribunale. “Per una perizia tanto complessa e importante ci vorranno almeno due mesi”, spiega Giorgio Munari, amministratore delegato della Monterosa Sky, la societa’ che gestisce gli impianti di risalita della Val d’Ayas, di Gressoney, di Alagna Valsesia e di Champorcher. “Una fune non si dovrebbe mai rompere. Mai”, precisa da esperto di impianti a fune qual e’. “Non intendo esprimere giudizi su quanto accaduto al Mottarone – prosegue – ma stiamo parlando di un evento rarissimo, eccezionale. Un fulmine? Non esistono precedenti che possano far pensare ad una simile eventualita’”, dice a proposito di una delle ipotesi circolate in questi giorni. “La testa fusa e’, in effetti, la parte piu’ delicata, quella che puo’ presentare dei problemi. Ma i controlli sono rigorosi, ho letto che al Mottarone erano stati fatti di recente”, aggiunge ricordando anche che “solo in Italia la legislazione prevede che le funivie siano dotate di freni di emergenza, a dimostrazione del fatto che l’ipotesi di rottura del cavo portante e’ considerata davvero remota. Anche per questo sara’ molto interessante capire che cosa e’ accaduto domenica – sottolinea -. Un eventuale problema tecnico costringerebbe gli ingegneri a studiare contromisure in grado di rendere ancora piu’ sicuri i nostri impianti”. Resta l’alternativa dell’errore umano, “ma a questo – conclude – non voglio neppure pensarci”.

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Cronache

Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Cronache

Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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