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Stallo sulla Open Arms, è in acque italiane ma ancora non possono sbarcare i migranti a bordo perchè…

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In acque italiane ma senza il permesso di sbarcare. E’ stallo sulla Open Arms e i 147 migranti a bordo di cui circa 30 minori. “Al riparo non abbiamo il permesso di entrare in porto”, fanno sapere dalla ong spagnola. L’ingresso in acque italiane e’ stato possibile dopo la mancata firma da parte dei ministri della Difesa, Elisabetta Trenta, e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, del secondo divieto di ingresso voluto dal ministro Matteo Salvini dopo che il Tar del Lazio aveva deciso la sospensiva del primo provvedimento di stop. Il decreto sicurezza bis infatti prevede che il divieto di ingresso sia deciso dal Viminale “di concerto con il Ministro della difesa e con quello delle infrastrutture e dei trasporti, secondo le rispettive competenze” e poi comunicata “al Presidente del Consiglio dei ministri”.

Permane invece il mancato permesso di sbarco. Quest’ultimo infatti deve essere autorizzato dalla Prefettura, in questo caso quella di Agrigento, dunque in sostanza dal Viminale. La Prefettura poi predisporra’ la macchina organizzativa. In alcuni casi precedenti, l’ultimo quello della Sea Watch e prima ancora della Alex, lo sbarco dei migranti e’ avvenuto dopo che l’autorita’ giudiziaria aveva posto sotto sequestro l’imbarcazione ed aperto un fascicolo d’indagine: lo sbarco in questa fattispecie e’ stato conseguenza del sequestro della nave, atto istruttorio necessario per accertare gli ipotizzati reati. Sulla Open Arms pende anche il ricorso al Consiglio di Stato del Viminale contro la decisione del Tar del Lazio che in sede monocratica ha sospeso il primo divieto d’ingresso deciso dal Ministero dell’Interno ravvisando “una situazione di eccezionale gravita’ e urgenza” nonche’ “un vizio di eccesso di potere per travisamento dei fatti e di violazione delle norme di diritto internazionale del mare in materia di soccorso”.

Inoltre il Tar “ritenuto, quanto al periculum in mora, che sicuramente sussiste, alla luce della documentazione prodotta (medical report, relazione psicologica, dichiarazione capo missione)” ha sospeso il divieto di ingresso “al fine di consentire l’ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane (e quindi di prestare l’immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli, come del resto sembra sia gia’ avvenuto per i casi piu’ critici)”. Report medici, fatti da operatori di Emergency, danno conto di una situazione di “enorme stress psicologico, disagio” e in alcuni casi di “ideazioni suicidiarie”. Ma anche in caso di un’emergenza sanitaria a bordo lo sbarco dei migranti deve essere autorizzato dalla Prefettura.

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Un’aula del tribunale di Napoli ricorderà l’avvocato Peluso

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Un’ aula del tribunale di Napoli sarà intitolata alla memoria dell’avvocato Peluso: su proposta del Consiglio dell’Ordine avvocati di Napoli (Coa), la conferenza permanente della Corte d’appello ha deliberato l’intitolazione di un’aula del tribunale “A.Criscuolo” alla memoria dell’avvocato Angelo Peluso, già presidente di Camera penale e consigliere del Coa, in riconoscimento del suo ruolo di protagonista di significative battaglie in favore dell’Avvocatura per l’affermazione del diritto di difesa e per il pregevole contributo sempre offerto al dibattito sulla giustizia, anche nel ruolo di giornalista. Alla cerimonia di intitolazione dell’aula 113 prevista lunedì 5 maggio (ore 11,30) interverranno Carmine Foreste, presidente del Foro di Napoli, il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, Maria Rosaria Covelli e Aldo Policastro, rispettivamente presidente e procuratore della Corte d’Appello, il vicepresidente dell’Unione camere penali Nicolas Balzano, il presidente della Camera penale di Napoli Marco Muscariello e il presidente del tribunale, Elisabetta Garzo: toccherà all’avvocato Claudio Botti tratteggiare la figura di Angelo Peluso.

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Molo Beverello bloccato da nave da crociera, Ferrante: “Servono soluzioni strutturali per evitare nuovi disagi”

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L’episodio che ha causato disagi a centinaia di passeggeri diretti verso le isole minori del Golfo di Napoli, impossibilitati a imbarcarsi per ore dal Molo Beverello a causa della presenza di una nave da crociera in sosta, riaccende l’attenzione sulla gestione dei flussi marittimi nel porto partenopeo.

A sottolineare l’urgenza di interventi risolutivi è stato il Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante, che ha definito quanto accaduto “la conferma della necessità di adottare soluzioni strutturali”.

Ferrante ha assicurato di essere in costante contatto con l’Autorità Marittima e con l’Autorità di Sistema Portuale, ringraziando entrambe per il loro tempestivo intervento. “Hanno assicurato il massimo impegno – ha spiegato – per superare questa annosa criticità, garantendo una gestione efficiente dei flussi turistici e, soprattutto, il diritto alla mobilità dei cittadini”.

Turismo e mobilità: serve un nuovo equilibrio

Nel suo intervento, Ferrante ha sottolineato la necessità di un piano che consenta alla città di Napoli di valorizzare le opportunità offerte dal turismo da crociera, ma senza compromettere i servizi di trasporto pubblico: “Per una città come Napoli, i flussi turistici via mare, al pari di quelli terrestri, richiedono misure mirate e incisive”.

L’obiettivo, ha ribadito il sottosegretario, è quello di trovare “un punto di equilibrio per permettere di far fronte al turismo da crociera garantendo il regolare servizio pubblico di trasporto”.

Verso un piano operativo per il porto

“Il Governo è impegnato a rendere il porto di Napoli sempre più efficiente ed attrattivo”, ha aggiunto Ferrante, annunciando che continuerà il confronto con Capitaneria di Porto e Autorità di Sistema Portuale, per arrivare a definire “un piano di risposta operativa in grado di scongiurare futuri disagi”.

Un richiamo alla necessità di trasformare le criticità in opportunità, per migliorare in maniera stabile la vivibilità e la funzionalità del sistema portuale napoletano.

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Assalto ai lidi flegrei e domizi, scattano prime misure anticaos

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Per scongiurare il sovraffollamento delle strade che portano ai lidi dell’area flegrea e dell’area domiziana i sindaci dei territori interessati emetteranno a breve delle ordinanze per contingentare l’afflusso ed il deflusso dei veicoli in alcune fasce orarie. E’ quanto emerso dal vertice che è stato convocato oggi dal prefetto di Napoli, il prefetto Michele di Bari. Nella giornata di ieri migliaia di auto sono rimaste ferme nel traffico anche per quattro ore. Una situazione di viabilità che va tenuta sotto controllo, è stato rimarcato durante l’incontro, per scongiurare altri rischi: sotto il sole cocente nella prima giornata assolata di maggio alcune persone hanno rischiato di sentirsi male. “Come primissimo provvedimento ci sarà una ordinanza del sindaco di Pozzuoli – ha spiegato al termine dell’incontro il prefetto – per evitare che l’accesso ai lidi avvenga oltre le ore le 17. Dalle 20 in poi si accederà per le altre attività autorizzate”.

Analoghe misure potrebbero essere adottate anche dal Comune di Giugliano. Non si esclude la presenza di volontari per fornire l’assistenza alle persone dirette al mare. Dall’incontro al quale hanno preso parte anche i vertici di polizia stradale, carabinieri e guardia di finanza è emerso anche non ci sarà più tolleranza per la sosta selvaggia. Le auto lasciate in ogni dove che impediscono un regolare flusso del traffico saranno rimosse. Una scelta che è stata condivisa anche dalla Prefettura di Caserta che ha partecipato al vertice. Infatti la spiaggia di Giugliano confina con quella di Castel Volturno con le stesse strade di accesso. Una situazione complessa, ha evidenziato il prefetto, alla quale si farà fronte anche con il potenziamento dei servizi anche delle polizie locali chiamate a presidiare i punti a maggiore rischio caos.

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