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Spadafora: su Belloni non è stato Di Maio a creare problemi

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Sulla candidatura di Elisabetta Belloni “non è stato certo Luigi Di Maio a creare problemi”. Lo dice il deputato M5S ed ex ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ai microfoni di ‘Mezz’ora in più’, su Rai3. “Basta guardare la successione degli eventi – spiega -. Salvini il venerdì sera dice che l’indomani stiamo per avere una presidente donna, lì io ho visto un po’ una rincorsa di Conte a voler mettere il cappello su questa ipotesi, quindi interviene poco dopo dicendo più o meno la stessa cosa. Dopodiché si intuisce che questo nome potrebbe essere quello della direttrice del Dis, ma da quel momento una raffica di no da Renzi, da una parte di Pd, una parte di FI e Di Maio allora dice ‘peccato, forse ci stiamo bruciando un nome che poteva essere quello giusto'”.   “Ora, al di là di come la si voglia ricostruire, in sintesi è andata così. Io credo che anche su questo il chiarimento possa essere fatto e archiviato, in modo da pensare alle cose da fare per essere credibili in vista delle elezioni politiche del 2023”, conclude il ragionamento Spadafora. “Non ci sono scissioni”. Lo dice il deputato M5S ed ex ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ai microfoni di ‘Mezz’ora in più’, su Rai3. Avremmo bisogno di un momento di confronto chiaro, democratico e quanto più inclusivo possibile, che adesso manca – aggiunge – ed è un’esigenza sentita da più parti. Deve essere un momento di riflessione, per confrontarci tranquillamente, anche sulle responsabilità che ci possono essere state dei singoli, all’interno soprattutto di questo percorso del Quirinale” ma “non deve essere l’occasione per cercare capri espiatori per coprire il momento di debolezza che abbiamo”.

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La sfida di Riina jr: venderó i ritratti di mio osreen

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L’ultima provocazione è di qualche mese fa. Anche allora Giuseppe Salvatore Riina, Salvuccio per i suoi, terzogenito di Totò, il capo dei capi di Cosa Nostra, aveva scelto i social per celebrare il ricordo del padre. Oggi il nuovo post, pubblicato su Facebook e Instagram, con un ritratto del capomafia.

Sotto, come avvenne a novembre, decine di commenti entusiastici con apprezzamenti per il boss. “Bellissimo grande uomo”, scrive uno, “Grande zio Totò”, il commento di un altro. E c’è anche chi chiede se il quadro sia in vendita. Domanda a cui risponde prontamente il figlio del padrino, libero dopo aver scontato una condanna a 8 anni e 10 mesi per mafia. “Adesso farò un sorta di sondaggio-sorteggio tra tutti i miei follower sia di Fb sia di Instagram, sceglierete voi stessi un ritratto tra tutti quelli che ho ricevuto, e il più votato tra tutti questi lo metterò all’asta e qualcuno di voi lo potrà avere in casa propria come opera d’arte unica – dice – Il dipinto prescelto per essere battuto all’asta sarà firmato (dietro la tela) da me e lo invierò all’aggiudicatario con un biglietto di carta redatto di mio pugno, dove sarà dichiarata l’autenticità dell’opera d’arte e che rispecchia al 100% quella che è postata in questo momento sui miei Social Network…!!!” “Bellissimo, ne voglio uno”, posta un follower, mentre un altro definisce Riina un “grandissimo uomo che non ha mai chinato il capo”.

A novembre Salvuccio, recentemente tornato a vivere in paese, con due post su Instagram e Facebook aveva omaggiato il padre, morto in carcere nel 2017, con una sua foto incorniciata e accanto un vaso con due rose rosse. “Lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in Noi e con Noi”, aveva scritto ben attento all’uso delle maiuscole. Il post aveva ricevuto centinaia di like e decine di commenti del tipo: “Un grande uomo con i veri valori della famiglia. Ognuno di noi combatte la propria guerra per la sua famiglia”, “Grande uomo non ne nascono più come lui sicuramente” “Totò l’imbattibile e unico”. “Recentemente un altro componente della famiglia Riina, la prima dei 4 figli del capomafia, Concetta, aveva fatto parlare di sé lanciando un appello alle istituzioni e denunciando le difficili condizioni carcerarie riservate al consorte Tony Ciavarello, detenuto a Rieti per scontare due condanne definitive. “Aspetta da giugno che gli venga rilasciata la carta di identità e ha bisogno di assistenza sanitaria urgente in carcere. Non è giusto quello che gli sta accadendo”, aveva fatto sapere suscitando molto clamore. Clamore che il padre certamente non avrebbe gradito.

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Il padre picchia la madre, bambina di 11 anni chiama il 112

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A Bolzano una bambina di undici anni ha chiamato il 112 perché il padre stava picchiando la madre. Sul posto è intervenuta una pattuglia della Questura che ha arrestato l’uomo. Piangendo disperata, la bambina ha chiesto l’intervento urgente della Polizia per fermare il padre che stava massacrando di botte la mamma. Giunti immediatamente sul posto, i poliziotti si sono imbattuti in un uomo che in evidente stato di agitazione sin da subito ha iniziato ad assumere un comportamento ostile ed aggressivo nei loro confronti. Gli agenti con non poca fatica sono riusciti ad accedere all’interno dell’appartamento, nonostante l’uomo continuasse a minacciare di morte la moglie e la figlia. Dopo aver messo in sicurezza in un’altra stanza la donna e la bambina, gli agenti hanno cercato di placare l’ira dell’uomo – un bolzanino 50enne – il quale ha però minacciato di morte anche loro. Nel frattempo la donna ha riferito di continue aggressioni subite dal marito e di non aver mai sporto denuncia per paura delle ripercussioni e per non perdere l’affidamento della bambina.

Portata in ospedale per le cure del caso, la donna ha infine sporto denuncia. Portato in Questura, l’uomo ha continuato ad affermare che non appena fosse uscito da lì, le avrebbe trovate ed ammazzate moglie e figlia. A questo punto è scattato l’arresto per i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e minaccia a pubblico ufficiale. Il Questore Paolo Sartori, quindi, in considerazione della gravità di quanto accaduto, ha immediatamente emesso nei confronti dell’uomo la misura di prevenzione personale dell’ammonimento, disponendo altresì l’avvio della procedura per l’emissione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. “L’ intervento in soccorso dell’ennesima vittima di violenze domestiche è stato reso possibile grazie alla determinazione di questa bimba, il che ha consentito di evitare ben più tragiche conseguenze”, ha evidenziato Sartori.

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Calcio: arbitro Coppa del Re denuncia pressioni di Real Madrid Tv

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L’arbitro della finale di coppa del Re, domani sera a Siviglia tra Barcellona e Real Madrid, Ricardo de Burgos Bengoechea, ha puntato il dito contro la Tv del Real per la pressione che mette sui direttori di gara designati per le partita della squadra guidata da Carlo Ancelotti. Senza riuscire a trattenere le lacrime durante la conferenza stampa svoltasi alla vigilia, l’arbitro ha denunciato che “i video su Real Madrid TV ci mettono grande pressione e hanno anche gravi ripercussioni nella tua vita privata – ha detto -. Quando tuo figlio torna a casa da scuola piangendo perché gli dicono che suo padre è un ladro, è davvero dura. E’ una situazione assurda”.

De Burgos Bengoechea ha aggiunto che è il momento di “riflettere” sulla situazione attuale del calcio spagnolo, affermando che diversi suoi colleghi avevano deciso di scendere di categoria per non subire più la pressione dei massimi livelli. Il canale televisivo del Real Madrid produce ogni settimana dei video per screditare gli arbitri delle loro prossime partite. Ma la pressione è aumentata da febbraio, quando il club ha lanciato una guerra istituzionale contro un sistema arbitrale “completamente screditato” e un “sistema corrotto dall’interno” dopo le decisioni che la Liga ha preso nei suoi confronti. Il responsabile della Var, Pablo Gonzalez Fuertes, ha detto a sua volta che gli arbitri potrebbero prendere ulteriori provvedimenti sulle trasmissioni di Real Madrid TV. “Non c’è dubbio che dovremo iniziare ad adottare misure molto più serie Faremo la storia, perché non continueremo a sopportare quello che stiamo sopportando”, ha affermato, senza approfondire.

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