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Si vota su Luigi Di Maio dopo la batosta elettorale, ma è lui il leader e gode della fiducia dei militanti

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“Sono felice che siate tutti qui. Siamo una famiglia. Mi presento come dimissionario, mi hanno detto di tutto ma ho una dignità. Non me ne frega niente della poltrona. Quando va tutto bene e vinciamo, il merito è di tutti, il problema è che se si perde prendo schiaffi solo io”. E allora? E allora Luigi Di Maio si presenta davanti all’intero gruppone parlamentare del M5S (alcuni dei quali non verrebbero eletti nemmeno nel condominio di casa loro ma Di Maio li ha portati in Parlamento)  quasi fosse l’unico responsabile del tracollo elettorale delle europee e mette in discussione in primis il suo ruolo di capo politico del Movimento. Si arriva alla riunione dei gruppi parlamentari con decine di deputati e senatori che gli chiedono di non mettere al voto sulla piattaforma Rousseau il suo ruolo di leader, confermandogli la fiducia. Ci sono i soliti fendenti dei pochi senatori e deputati che da sempre non condividono le scelte di Di Maio e poi i silenzi di quelli che non sanno che cosa dire o non sanno che cosa fare o non sanno perchè sono lì.

Di Maio arriva in un’assemblea che ribolle di rabbia. La discussione deve essere franca, Di Maio non ama il “volemose bene” romano. Vuole che venga fuori il veleno se c’è o la serietà e la voglia di andare avanti, se c’è. Insomma Di Maio non vuole ipocrisie. E siccome ci si deve dire tutto e lo devono dire tutti, collaboratori parlamentari e staff della Comunicazione devono starne fuori. Così si fa dopo una precisa richiesta di alcuni deputati. Di Maio arriva all’assemblea con gli endorsement di Beppe Grillo e di Davide Casaleggio. A seguire arrivano le dichiarazioni di affetto di Roberto Fico e Alessandro Di Battista, completamente lontano dalla campagna elettorale delle europee. Di Battista fa un intervento in totale difesa del capo, cominciando con un semplice “Luigi scusami se non ti ho dato una mano in questa campagna elettorale. Se non fosse per Luigi molti di voi che lo attaccano non sarebbero qui oggi”.

Luigi Di Maio. Immagini di un passato assai recente quando il M5S faceva il M5S

Di Maio è chiaro sul contenuto dell’assemblea. Non è discussione solo la sua leadership. È in discussione tutto, sono tutti in discussione. E allora si deve discutere anche se proseguire o meno con questo governo, dove Salvini oramai già di atteggia a padrone.
Di Maio non dà per scontato nulla. Sa che nel Movimento la base dei militanti gli vuole bene, ma sa anche che vogliono che cambino tante cose. E allora il risultato del voto su Rousseau, se confermerà il consenso a Di Maio, nulla resterà come prima: “Se vengo riconfermato non restiamo fermi, dobbiamo cambiare e avviare una nuova organizzazione. Il M5S non perde mai, o vince o impara”.

 

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Mattarella convoca il Consiglio Supremo di Difesa giovedì 8 maggio

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa al Palazzo del Quirinale per giovedì 8 maggio 2025 alle ore 17. Lo comunica la Presidenza della Repubblica.”L’ordine del giorno prevede le “valutazioni sul Libro bianco della difesa europea, sulle infrastrutture strategiche nazionali, sull’adeguamento dello strumento militare e le prospettive per l’industria della difesa italiana”. Inoltre, il Consiglio esaminerà “l’evoluzione nelle principali aree di crisi con particolare riferimento ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente ed alle iniziative di pace in ambito internazionale ed europeo”.

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Interrogazione parlamentare di Fratoianni: carabiniere denuncia chi canta Bella ciao

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“Chissà se il maresciallo dei carabinieri che ha denunciato, a Mottola in provincia di Taranto, 10 cittadini accusati di aver voluto cantare ‘Bella Ciao’ e ‘Fischia il Vento’ durante le celebrazioni del 25 aprile, sa che per liberare l’Italia dai nazisti e dai loro servi fascisti l’Arma dei Carabinieri ha perso quasi 3mila uomini. E chissà se ha compreso le parole utilizzate dall’attuale comandante generale che solo pochi mesi fa ricordando il sacrificio di Salvo D’Acquisto lo ha definito ‘un esempio luminoso di coraggio, abnegazione e amore per il prossimo, che supera i confini del tempo: un modello di riferimento per tutti i Carabinieri e per le future generazioni’. Evidentemente non lo sa o meglio non intende riconoscerlo”.

Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in una nota. “Non comprendiamo ad esempio – prosegue il leader di SI – perché i suoi superiori non siano ancora intervenuti per sospenderlo dal servizio. La denuncia di cui si è fatto promotore è assolutamente inaccettabile e in contrasto con i valori costituzionali”. “È per questo che in attesa di conoscere i provvedimenti che intende assumere il Comando Generale, presenteremo un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno – conclude Fratoianni – su questa vicenda surreale e nello stesso tempo gravissima”.

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Lotito: mi hanno clonato cellulare, conversazione registrata

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“Un episodio gravissimo si è verificato nelle ultime ore: il mio numero di cellulare probabilmente è stato clonato e una conversazione telefonica è stata registrata in modo fraudolento. Si tratta di un atto vile e intollerabile, che condanno con la massima fermezza, poiché rappresenta una palese violazione della mia privacy e dei principi di legalità”. A dichiararlo in una nota è il senatore di FI, Claudio Lotito. Il senatore Lotito nel pomeriggio si è recato presso la Questura di Roma per sporgere denuncia sull’accaduto, offrendo piena collaborazione alle forze dell’ordine.

“Ho piena fiducia nel lavoro degli inquirenti – prosegue il senatore – e confido che le autorità sapranno individuare al più presto i responsabili di questo gravissimo attacco alle comunicazioni personali, assicurandoli alla giustizia. Ho consegnato tutta la documentazione alle autorità competenti della vicenda in questione al fine di favorire un rapido chiarimenti dei fatti”. “È stata inoltre richiesta l’immediata rimozione del video e la sua cancellazione, circolato sui social, che mostra visibilmente il numero telefonico del senatore”, conclude la nota. (

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