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Spettacoli

“Sex and the City” riparte con qualche nuovo innesto e qualche “perdita”

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La vita riparte a 50 anni: sempre sui tacchi a spillo di Manolo Blahnik e negli stravaganti abiti mozzafiato da “ladies who lunch”, ma coi capelli grigi o abilmente colorati e le rughe coperte dal fondotinta. Spedita Samantha a Londra in un mondo surrealmente post-Covid, il reboot di “Sex and the City” ha preso il via su Hbo Max (in Italia Sky e Now) con Carrie, Miranda e Charlotte sempre al loro posto e un colpo di scena shock mica da poco. Se le sei stagioni di Sex and the City” erano state all’insegna delle addizioni (amicizie, amori, vestiti, gioielli, successi nel lavoro), il revival “And Just Like That” comincia con una serie di sottrazioni: alcune piccole (i grandi magazzini Barney’s) altre stratosferiche, e non solo per via di Samantha o Stanford Blatch: l’attore Willie Garson che aveva il ruolo del migliore amico gay e’ morto durante la produzione. Carrie (Sarah Jessica Parker) e Mr. Big (Chris Noth) sono ormai felicemente sposati, ma una sera lui la tradisce per una bicicletta Peloton e, dopo tre quarti d’ora di spinning, ci lascia le penne. Shock dei fan e della societa’ di fitness, le cui azioni sono andate in caduta libera a Wall Street quando lo ‘spottone’ si e’ trasformato in boomerang: “Big aveva uno stile di vita stravagante, tra cocktail, sigari e bistecche, gia’ aveva avuto problemi di cuore nella sesta stagione. Fare spinning sulla Peloton potrebbe aver rimandato l’attacco cardiaco”, ha detto Suzanne Steinbaum, specialista di Peloton in medicina preventiva al Los Angeles Times, cercando di contenere i danni del ‘fattaccio’.

Se Noth e’ uscito di scena, nuovi attori di colore tra cui Sara Ramirez di “Grey’s Anatomy” nella parte di una comica ‘queer’ sono saliti a bordo per dare slancio al franchise con pennellate di diversita’. Si comincia con la spiegazione del perche’ Samantha (Kim Cattrall) ha lasciato il quartetto: “Non e’ morta di Covid”, spiegano all’amica Bitsy von Muffling le superstiti Carrie, Miranda (Cynthia Nixon) e Charlotte (Kristin Davis). La pr è volata a Londra per un nuovo lavoro, offesa da Carrie che non ha voluta farsi rappresentare per la sua nuova sex-podcast. Basato sui libri della sex columnist Candace Bushnell, “Sex and the City” debutto’ nel 1998 su Hbo lanciando i quattro personaggi delle trentenni newyorchesi che navigavano tra carriere, amicizie e la perenne ricerca dell’amore della vita. Le ritroviamo adesso alle prese con le sfide dei 50 anni. Abbandonata la carta stampata, Carrie si e’ tuffata nel mondo dei social, Miranda e’ tornata a scuola per un master in diritto umanitario, Charlotte resta nel ruolo di supermamma alle prese con figlie adolescenti. Perplesse le reazioni della critica, mentre il verdetto dei fan e’ ancora appeso. Per il New York Times “And Just Like That” e’ in realta’ due show: “Quello che cerca di crescere con le donne che affrontano i 50 anni e la mortalita’ e’ deprimente, ma si assume rischi e in certi momenti e’ molto buono. L’altro che tenta di aggiornare l’impertinente sensibilita’ di fine anni ’90 ad un’epoca di diversita’ fa male a guardarlo”.

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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Musica

Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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Spettacoli

Sara Tommasi, “dalla Bocconi al porno, guadagnavo 10mila euro a sera “ho perso tutto e sono rinata”

La confessione dell’ex showgirl: “Il dolore mi ha formata. Ma oggi ho una vita sana e felice”.

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In un’intervista al Corriere della Sera, Sara Tommasi (foto Imagoeconomica) si racconta con tenerezza e consapevolezza, rievocando il passato tra luci e ombre, e descrivendo il presente con un sorriso nuovo, accanto al marito e agente Antonio Orso, sposato nel 2021 in piena pandemia.

Ora sto bene”, dice. Non prende più farmaci da quando si è sposata, vive tra Terni e Sharm el-Sheikh, ha una vita regolare, dorme bene, fa palestra, lavora con equilibrio. E soprattutto si sente amata.

Il passato doloroso e la malattia

La Tommasi racconta con sincerità gli anni più difficili, segnati da un disturbo bipolare che lei stessa con coraggio ha ammesso pubblicamente: “Il problema è quando non si accetta la malattia. Si fanno errori da cui non si può più tornare indietro”. Fa riferimento anche ai film porno, al processo per violenza sessuale poi conclusosi con l’assoluzione degli imputati, e al dolore per non aver ascoltato la madre, che le chiedeva di curarsi. “Ce l’ho con me stessa”, confessa.

Gli affetti, le radici, il nuovo inizio

Ricorda con amore la madre Cinzia, scomparsa tre anni fa per il Parkinson, e la sua infanzia a Terni tra le merende in pasticceria dai nonni e i sogni da bambina. Confessa di essersi persa con le droghe, cercando conforto fuori dai farmaci prescritti: “Mi ha fatto uscire di testa”. Ma oggi, grazie ad Antonio, è rinata: “Quando mi parla, io mi sento bene”.

Carriera e ricordi felici

Rivive con emozione i momenti d’oro della carriera: Paperissima, l’Isola dei Famosi, Chiambretti Night, il calendario per Max. Parla con affetto di Gerry Scotti, Fabrizio Frizzi, Simona Ventura, e rivela che una delle esperienze più belle è stata proprio l’Isola, nel 2006.

A sorpresa, aggiunge: “Mi piacerebbe condurre un programma solare. E c’è l’idea di un docufilm sulla mia vita, per parlare di bipolarismo”.

Il futuro tra sogni e consapevolezza

Non esclude l’adozione: “Ho avuto un’operazione all’utero, la gravidanza sarebbe a rischio. Ma ci stiamo pensando”. Intanto si gode i piccoli gesti, il gelato con il marito, gli incontri con i suoi suoceri. E ammette: “Siamo ancora nella fase adolescenziale del nostro amore”.

Infine, il senso profondo del suo percorso: “Il dolore ti forma. Ma bisogna imparare a valorizzare quello che si ha. Io l’ho capito quando ho perso tutto”.

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