Collegati con noi

Sport

Scudetto al Milan, l’impresa di Pioli: il tecnico ‘normal one’

Pubblicato

del

Il normalizzatore che riesce nello straordinario, il Normal One che scrive la storia: Stefano Pioli non ha mai apprezzato questi appellativi. In passato era stato scelto perche’ uomo capace di riportare ordine nel caos, serenita’ nella tensione. Ma Pioli sapeva di poter dare molto di piu’ e al Milan lo ha dimostrato. L’impresa rossonera porta la sua firma. Uno scudetto che nessuno ipotizzava, conquistato vincendo sfide e pronostici, facendo ricredere tutti. E pensare che al Milan, nell’ottobre 2019 era stato accolto con freddezza. L’hashtag #Pioliout aveva fatto tendenza. Poi le voci su Rangnick, l’uomo forte che sembrava dovesse cambiare le sorti del club. Allenatore e direttore sportivo, in un’unica persona, per costruire un Milan giovane e competitivo. Ma a luglio 2020 vince la linea della continuita’ chiesta da Maldini che da separato in casa ne esce rafforzato. Pioli, 56 anni, rinnova ed inizia, come disse lui stesso profeticamente, “un percorso straordinario”. La sliding doors rossonera che cambia ogni cosa e porta alla vittoria piu’ grande. Con il lavoro, la compostezza e soprattutto i risultati, Pioli conquista la stima dei tifosi. Quella della squadra invece non e’ mai mancata, “giovani e ambiziosi” guidati dall’allenatore rossonero che ha sempre potuto contare nell’aiuto dei grandi campioni come Ibrahimovic, Giroud, Florenzi. Un mix perfetto, sapientemente gestito da un allenatore che e’ anche psicologo. In meno di tre anni, Pioli riporta il Milan in Champions dopo sette anni di assenza, conquista il secondo posto in classifica e poi alza lo scudetto dopo 11 anni di magra. A San Siro “Pioli is on fire” riecheggia tra gli spalti, una colonna sonora che e’ celebrazione dell’allenatore che nel Milan ha trovato una famiglia, tanto che la fede interista e’ andata scemando fino al grande sgambetto proprio ai nerazzurri. A Milanello si respira un clima di serenita’ che mancava da tempo. Nessuno screzio, nessun diverbio pubblico, massima professionalita’ da ragazzi poco piu’ che ventenni. Ambiziosi, ma senza l’aggressivita’ agonistica tipica delle squadre alla Conte. Pioli e’ piu’ concreto e diretto di alcuni colleghi, come Spalletti. Alla ricerca del gioco divertente e non solo dei punti. E’ lo stile di Pioli, di chi ha la passione della bicicletta, del culto della fatica in solitaria dove parlare troppo e’ controproducente. Una filosofia vincente che gli ha permesso di superare per media punti predecessori del calibro di Allegri, Ancelotti, Rocco, Sacchi, arrivando ad un passo da Capello. Merito di un club che ha saputo guardare in prospettiva, che ha creduto, davvero, in un progetto, sapendo aspettare. Questo scudetto non ha il volto di un singolo, ma del gruppo. Le individualita’ sono state allontanate, premiando sempre la sostenibilita’. Doveva essere la stagione dell’assestamento dopo gli addii di Donnarumma e Calhanoglu, strappi dolorosi che hanno lasciato un segno. Invece il Milan ha vinto senza un bomber per eccellenza, utilizzando quasi tutta la rosa costata 228 milioni di euro con Tomori, Theo Hernandez, Tonali e Leao costati meno di 30 milioni ognuno. Cosi’ la gestione Elliott diventa un modello e attira l’attenzione di molti investitori. Investcorp dopo aver offerto circa 1.180 milioni di euro per il Milan ha sospeso la trattativa. E’ mancata l’intesa con il fondo statunitense che sembra invece vicinissimo all’accordo con RedBird, societa’ Usa che ha valutato il Milan 1.300 milioni di euro. Numeri da capogiro, se si pensa la situazione del club rossonero prima che fosse rilevato da Elliott. Lo scudetto e’ il primo successo del fondo Usa, dopo appena quattro anni. E dopo la conquista del tricolore, saranno giornate intense fuori dal campo. Si scrivera’ il futuro del club, dopo che la squadra ha scritto un pezzo di storia tornando Campione d’Italia.

Advertisement
Continua a leggere

Sport

Donne-arbitro in rimonta, in A prima terna al femminile

Pubblicato

del

La storia delle prime volte per le donne non è mai l’ultima. E arriva infatti l’inedita terna di arbitri al femminile anche in Serie A: dopo le prove generali in Coppa Italia e Serie B, domenica per la gara-passerella dell’Inter a San Siro con il Torino in campo a dirigere ci sarà Maria Sole Ferrieri-Caputi e le due assistenti Francesca Di Monte (la stessa del mancato saluto da parte dell’arbitro Sacchi in Lecce-Sassuolo dello scorso ottobre, con bufera sui social e scuse arrivate ‘nessun intento sessista’) e Tiziana Trasciatti. Una prima volta, appunto, nel massimo campionato che segna comunque la rimonta dell’altra metà con il fischietto anche in termini di numeri. Perché se la vocazione al maschile scende, tra le donne se non è boom comunque sale. “E’ una designazione che ci riempie d’orgoglio – dice Katia Senesi, arbitro benemerito e prima donna a far parte del Comitato Nazionale Aia, di cui è membro dal 2021 -. Lavoriamo da tre anni al progetto sulle ragazze per dare a tutte le opportunità che meritano e per giocarsela alla pari con i colleghi maschi. La strada è tanta, è ancora lunga ma possiamo dire che l’aria è cambiata. Anche in termini di nuovi ingressi le donne hanno superato gli uomini”.

Con una fetta del 10% sul totale degli iscritti, le giovani però si avvicinano al mondo arbitrale e vedere sui campi maggiori direttori gara come la Ferrieri Caputi rappresenta uno stimolo ulteriore. La livornese, 33 anni, traguardi finora off limits ne ha tagliati tanti: dopo aver diretto la prima gara in serie A il 2 ottobre del 2022 (Sassuolo-Salernitana, promossa a pieni voti), quest’anno ha arbitrato sei gare del massimo campionato. E domenica mette un altro tassello: una ulteriore svolta frutto di un lavoro che parte da lontano e che dietro vede un movimento in rimonta da parte delle donne. “Al momento la presenza femminile sul totale degli iscritti è del 10% circa – spiega Senesi – ma tra i nuovi le donne sono di più degli uomini. Si punta molto su loro, non in quanto donne, ma perché sono preparate. Le aspettative sono alte”. Inter-Toro sarà quella della festa dei campioni d’Italia, non proprio una gara decisiva in termini di classifica.

“Non ci sono partite scontate – ci tiene a dire Senesi, respingendo l’idea che la designazione storica arriva per una partita sulla carta con poco agonismo – anche quando la posta in palio è già decisa si gioca sempre e poi un errore, se capita, è sempre un errore e tutti lo ricordano. E poi l’attenzione è sempre doppia. Il nostro compito è fare bene, sono sicura che le ragazze non la vivano con leggerezza ma con il massimo della preparazione e dell’attenzione. Quello che serve, ma vale naturalmente anche nei confronti degli uomini, è il rispetto nei confronti di chi si allena tutti i giorni per dare il massimo in campo”. Gli inediti al femminile restano sempre tanti: del resto la prima donna in Italia alla guida di una federazione sportiva, Antonella Granata, è arrivata appena tre anni fa allo squash e ora si è dimessa, per motivi personali, lasciando comunque orfano anche quest’altro traguardo.

Continua a leggere

Sport

Juve: contro il Milan ritenta l’assalto al 2/o posto

Pubblicato

del

L’euforia per la conquista della finalissima di coppa Italia è già stata messa da parte, alla Continassa si torna a pensare al campionato e a lavorare per l’altro obiettivo stagionale. Manca ancora una manciata di punti per prendersi un posto in Champions League, ma anche arrivare alle spalle dell’Inter rappresenta uno stimolo in più per la Juventus. Ecco perché Massimiliano Allegri chiede attenzione massima in vista del prossimo appuntamento, il big-match di sabato pomeriggio alle 18 all’Allianz Stadium contro il Milan.

Per i bianconeri sarà anche una delle ultime occasioni per tentare l’assalto al secondo posto: i rossoneri sono distanti cinque lunghezze, batterli nello scontro diretto bissando il successo di San Siro darebbe la spinta per un buon finale di stagione. Anche perché bisogna migliorare i numeri terribili dell’ultimo periodo, con Danilo e compagni che dal 27 gennaio ad oggi hanno vinto soltanto tre partite su 14 e ne hanno perse addirittura cinque, considerando anche le due sfide di coppa Italia contro la Lazio. E poi si vuole superare questo tabù Milan allo Stadium, dal momento che i bianconeri sono reduci da due tonfi e da un pareggio interni contro i rossoneri: è dal triennio 1991-1994 che la Juve non arriva a 4 partite casalinghe senza vittorie contro il Diavolo.

Allegri dovrebbe affidarsi ancora una volta a Chiesa, capace di realizzare tre gol e confezionare tre assist nei precedenti personali contro il Milan, anche se adesso è reduce da quattro confronti di fila senza squilli. E se Yildiz e Milik saranno le carte da giocare a gara in corso, oltre a Kean che viaggia verso la convocazione dopo essersi riaggregato al resto dei compagni, l’altro intoccabile della Juve sarà ovviamente Vlahovic, reduce dalla rete di Cagliari che lo ha portato a toccare quota 17 marcature stagionali.

Senza indisponibili e senza squalificati, Allegri può lavorare con tutta la rosa al gran completo e studiare la miglior Juve possibile, con Cambiaso e Kostic sulle corsie, Locatelli in regia insieme a McKennie e Rabiot e il terzetto davanti a Szczesny formato da Gatti, Bremer e Danilo. In più, c’è uno Stadium che ribolle: la casa bianconera è vicinissima a far registrare un altro sold out, un bell’attestato di stima verso la squadra nonostante un lungo periodo di risultati altalenanti. Ma c’è ancora la possibilità di chiudere bene la stagione, la rincorsa al secondo posto occupato dal Milan comincia proprio sabato dallo scontro diretto contro la formazione di Stefano Pioli.

Continua a leggere

Sport

L’Inter torna al lavoro e prepara la grande festa

Pubblicato

del

I campioni d’Italia tornano in campo. Dopo due giorni di riposo concessi da Simone Inzaghi e dal suo staff, l’Inter infatti si è ritrovata ad Appiano Gentile per avvicinarsi alla sfida di domenica contro il Torino. La festa di lunedì notte dopo il trionfo nel derby è alle spalle, anche perché per Lautaro e compagni non mancheranno occasioni per festeggiare ancora la conquista del ventesimo scudetto della storia interista. Intanto oggi ad Appiano si sono viste facce serene e sorridenti, con i giocatori accolti fuori dalla Pinetina da tanti tifosi. Dentro il centro sportivo, poi, non è mancata l’ironia, da Lautaro che ha continuano una gag legata a un cane cominciata durante i festeggiamenti, mentre Frattesi (arrivato ad Appiano in macchina con Asllani cantando Pazza Inter) ci ha tenuto a ricordare che il numero corretto degli scudetti è 20. Il primo appuntamento per tornare a celebrare il tricolore sarà domenica, dopo la gara contro i granata.

Per gli uomini di Inzaghi c’è però anche da concludere il campionato, con cinque gare da disputare in cui probabilmente sarà dato spazio a chi ha giocato di meno in questa lunga stagione. L’unico certamente assente per la prossima gara è Dumfries, espulso dopo la rissa con Theo Hernandez nel derby, mentre Cuadrado era già in panchina nel derby ed è recuperato. Ma bisognerà attendere per capire quali saranno le scelte del tecnico per le prossime gare dopo aver già centrato l’obiettivo. Ai nerazzurri non mancano le motivazioni, visto che ci sono ancora tanti record potenzialmente raggiungibili dal numero di gol incassati alle partite senza subire reti.

Quella di domenica sarà comunque una gara storica, visto che sarà la prima del massimo campionato a essere diretta da una terna tutta al femminile: Maria Sole Ferrieri Caputi sarà infatti affiancata dalle assistenti Francesca Di Monte e Tiziana Trasciatti. Finita la partita, poi, per Lautaro e compagni partirà la festa. Intorno alle 16 l’Inter campione di Italia salirà sul pullman scoperto: il percorso, lungo 8 chilometri e della durata di circa 4 ore, porterà la squadra da San Siro fino in Piazza Duomo, passando anche davanti alla sede del club in viale della Liberazione. Vista la più che probabile andatura lenta, la parata potrebbe durare 4/5 ore, con la squadra che dovrebbe arrivare intorno alle 20 in Piazza Duomo, da dove si affacceranno per festeggiare con i tifosi.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto