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Politica

Schlein avverte gli alleati e lancia il ‘tour sanità’

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Una bacchettata no, ma un avvertimento sì. Al litigioso campo largo, a chi continua a mettere paletti, Elly Schlein ha mandato un messaggio: quelle in Emilia Romagna e in Umbria “sono state vittorie collettive e di squadra, ciascuna forza ha dato il proprio contributo”. Insomma, al M5s e ad Avs che hanno ripetuto i loro “No grazie” all’alleanza con Italia viva, la segretaria del Pd ha fatto sapere di non aver intenzione di escludere nessuno a priori: continuerà a portare avanti un progetto “testardamente unitario”.

Con le altre opposizioni “non partiamo da zero – ha spiegato Schlein – i programmi che abbiamo costruito per le regionali raccontano una visione del Paese”. Ci sono dei temi che uniscono, come la sanità, la scuola, il lavoro. Col Parlamento alle prese con la manovra e nel giorno dello sciopero dei medici e degli infermieri, Schlein ha rilanciato la mobilitazione per la difesa della sanità pubblica. “Continueremo ad andare nei luoghi di cura – ha spiegato – a incontrare gli operatori che sono in difficoltà”.

Già nel tour per le europee, così come in quelli per le regionali, la segretaria ha fatto spesso tappa nelle strutture sanitarie. Non a caso, la foto di gruppo più recente dei leader di centrosinistra – Schlein, il presidente del M5s Giuseppe Conte e i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli – è stata scattata davanti all’ospedale Santa Maria di Terni, nel giorno di chiusura della campagna elettorale a sostegno della corsa di Stefania Proietti. “Non è una mobilitazione contro qualcuno o qualcosa, ma per una sanità migliore – ha spiegato Schlein – Il Pd non resterà a guardare lo smantellamento della sanità pubblica. Quello alla salute è un diritto sotto attacco. Il governo continua a tagliare risorse, anche se dicono il contrario, ma litigano con le calcolatrici: la spesa sanitaria sta scendendo al minimo storico dagli ultimi 15 anni, sotto il 6% del pil. Le liste di attesa si allungano, le condizioni del personale sanitario sono sempre più difficili. Il Pd è convinto che la salute non sia una merce”.

La battaglia mette insieme tutte le opposizioni che, sul tema, hanno anche presentato emendamenti comuni alla Manovra. “Abbiamo sempre perseguito la strada della massima unità possibile, attorno a un progetto coerente, sui temi – ha spiegato Schlein – Emilia Romagna e Umbria dimostrano che si possono trovare convergenze significative per un programma vincente”. Far dialogare i litiganti – M5s e Avs con i centristi – è compito di Schlein. “Il mio ruolo è quello di mediare e far prevalere le ragioni che ci tengono insieme – ha spiegato – Il risultato importante alle regionali del Pd lo metto a disposizione di una coalizione che cresce”. La vocazione maggioritaria è archiviata da tempo. “Il Pd non ha alcuna intenzione di fare da solo”, ha spiegato Schlein. E non gioisce se le altre forze attraversano momenti difficili, come il M5s: “E’ interesse del Pd avere attorno interlocutori solidi, lavoriamo per rafforzare la coalizione, non solo il Pd”. Il segretario di Azione Carlo Calenda non chiude: “L’accordo tra le opposizioni non sempre si può fare: noi sosteniamo il nucleare, loro no, noi sosteniamo l’Ucraina, loro forse. Ci sono delle differenze, ma dove ci sono terreni comuni bisogna lavorare a fare delle proposte fattibili e l’abbiamo fatto”.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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